Il Parlamento europeo ha votato contro l’uso di termini come “burger” o “bistecca” per indicare cibi di origine vegetale

Il Parlamento europeo ha votato contro l’uso di termini associati alla carne per vendere o pubblicizzare prodotti di origine vegetale, che quindi non contengono carne. Il Parlamento ha approvato un emendamento per introdurre una nuova definizione della parola “carne”, che ora è definita come «parti commestibili degli animali», e ha stabilito che termini riferiti alla carne come burger, salsiccia, bistecca o scaloppina non possano essere associati anche a quelli a base vegetale o coltivati in laboratorio (come la cosiddetta “carne sintetica”).
Negli ultimi anni espressioni come burger vegetale o cotoletta di tofu, che associano la carne a cibi che non la contengono, si sono molto diffuse. L’uso di queste parole ha ciclicamente generato polemiche sul rischio che creino confusione tra i consumatori. Proprio su questo aspetto aveva fatto campagna Céline Imart, eurodeputata del gruppo politico di centrodestra del Partito Popolare Europeo, che ha proposto l’emendamento, approvato con 335 voti a favore e 247 contrari.
L’emendamento è una delle modifiche proposte dal Parlamento europeo alla Politica Agricola Europea, l’insieme di norme che regolano l’erogazione dei fondi europei per l’agricoltura: con queste modifiche punta a rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori all’interno dell’industria alimentare. Il voto del Parlamento comunque non comporterà modifiche immediate, perché il testo dovrà prima essere discusso dai paesi membri dell’Unione, ed eventualmente approvato dalla Commissione europea.


