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  • Mercoledì 8 ottobre 2025

I giocatori di football americano sono sempre più bravi con i piedi

Fanno calci sempre più lunghi e questo sta cambiando tattiche e situazioni dello sport

Una palla da football poco prima di essere calciata, 21 settembre 2025 (Kevin Sabitus/Getty Images)
Una palla da football poco prima di essere calciata, 21 settembre 2025 (Kevin Sabitus/Getty Images)
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Nel football americano si gioca soprattutto con le mani: ma come si evince dalla stessa parola football, anche i calci hanno la loro importanza. E nonostante la palla da football sia sempre la stessa, negli ultimi anni i calci dei giocatori di NFL – il campionato di football statunitense – sono diventati sempre più lunghi e precisi, al punto da cambiare il modo in cui si gioca e le strategie delle squadre.

Escludendo i calci che danno inizio ai due tempi della partita e fanno ripartire il gioco dopo che una squadra ha segnato, così come quelli che effettua chi attacca subìto dopo aver segnato un touchdown (la cosiddetta conversione, da distanza fissa e ravvicinata, che permette di avere un punto addizionale), le squadre usano i piedi alla fine di ogni azione d’attacco che non è riuscita a produrre un touchdown. Se pensano di essere abbastanza vicine ai due pali gialli collocati alla fine del campo, provano allora a calciare la palla e farla passare tra i pali, ottenendo tre punti. Se pensano di essere troppo lontane per provarci, concludono l’azione cercando di calciare la palla il più lontano possibile in modo che l’avversario, iniziando la sua azione d’attacco, riparta da lì.

Fino a pochi anni fa era insolito che una squadra tentasse di segnare con un calcio da oltre 50 yard (l’unità di misura usata nel football: sono circa 45 metri), perché quasi nessuno era in grado di farlo. Sbagliare è molto rischioso: in caso di errore, gli avversari riprendono il gioco attaccando dal punto in cui è stato tentato il calcio. E più il punto da cui si calcia è lontano dai pali, più quello stesso punto per gli avversari sarà vicino alla end zone – la linea alla fine del campo che dovranno superare con la palla per fare touchdown – quando dopo il calcio riprenderanno il gioco per attaccare.

Un campo di football: ogni riga dista dall'altra 5 yard (circa 4,5 metri) e alle due estremità ci sono le due end zone, 20 dicembre 2009 (AP Photo/John Froschauer)

Un campo di football: ogni riga dista dall’altra 5 yard (circa 4,5 metri) e alle due estremità ci sono le end zone, 20 dicembre 2009 (AP Photo/John Froschauer)

Eppure negli ultimi 25 anni le squadre di NFL hanno iniziato a fare calci piazzati sempre più lunghi: i tentativi oltre le 50 yard sono aumentati di stagione in stagione e hanno sempre più successo. Nello stesso periodo invece i tentativi sotto le 49 yard sono rimasti più o meno gli stessi.

Questa tendenza è stata ancora più evidente negli ultimi due campionati. L’anno scorso ci sono stati tanti calci oltre le 55 yard (circa 50 metri) ed è probabile che questa stagione ce ne saranno parecchi di più: solo nelle prime due giornate di campionato le squadre di NFL ne hanno provati dieci, un numero impensabile solo qualche anno fa.

È una conseguenza del fatto che i calciatori stanno diventando sempre più bravi e quindi più affidabili. In un’amichevole disputata quest’estate, il ventiduenne Can Little dei Jacksonville Jaguars ha segnato su un calcio piazzato da 70 yard (64 metri), quattro in più rispetto al record ufficiale della NFL, stabilito nel 2021 da Justin Tucker dei Baltimore Ravens. E la settimana scorsa il kicker dei Dallas Cowboys Brandon Aubrey ha mandato ai tempi supplementari la partita contro i New York Giants con un calcio da 64 yard (circa 58 metri e mezzo).

I giocatori di NFL sono migliorati così tanto grazie soprattutto ad allenamenti sempre più specifici; molti imparano già da ragazzini e si specializzano nella tecnica e nel ruolo, a volte cominciando a guardare i tanti video disponibili su YouTube. Al contrario di quanto accade in altri ruoli del football, che richiedono grande prestanza fisica, nei calci serve soprattutto tecnica: i più esperti che giocano in questa stagione di NFL hanno 41 anni, in passato qualcuno giocava ancora a 48 anni.

Da quest’anno, poi, i giocatori di NFL hanno la possibilità di allenarsi di più con le k-balls, cioè le palle nuove e gonfiate con grande precisione che in NFL vengono usate solo per i calci; e soprattutto di “prepararle” in anticipo. Durante le partite di NFL, infatti, ogni squadra utilizza le proprie palle, che nel corso dell’anno “prepara” — cioè le modifica entro i limiti del regolamento — per ottimizzarne le prestazioni. Per migliorare la presa, ad esempio, vengono spesso spazzolate o ricoperte con del fango.

Fino allo scorso anno le k-balls potevano essere preparate solo nell’ora precedente alla partita e i giocatori avevano poco tempo per prenderci confidenza. Quest’anno, invece, ne sono state date 60 a ogni squadra a inizio stagione: c’è quindi più tempo per modellarle e spazzolarle, perché possano essere calciate il più lontano possibile.

In NFL per “preparare” una palla si può usare solo una spazzola Wilson, la stessa marca dei palloni. Da quest’anno si può usare anche la parte in legno, utile per allentare le cuciture.

La possibilità di provare calci così lunghi sta cambiando molto il modo di attaccare in NFL. Una conseguenza, per esempio, è che si fanno molti meno punt. I punt sono i calci che le squadre fanno quando sono troppo lontane dai pali per provare a segnare, e trovandosi costrette a cedere la palla preferiscono calciarla il più lontano possibile, per far ripartire da lì la loro azione.

POV: stai facendo un punt

Un punt viene eseguito, di solito, durante il “quarto down”, cioè il quarto e ultimo tentativo che ha una squadra per avanzare di almeno 10 yard (poco meno di 10 metri). Nel football americano avanzare di 10 yard ogni quattro tentativi, o down, è l’obiettivo minimo di ogni azione offensiva. Quando una squadra non riesce a farlo, il possesso del pallone passa agli avversari. Se una squadra arriva al quarto down e capisce di non poter raggiungere le 10 yard con un’azione “normale” (cioè passandosi la palla o correndo), le sue opzioni principali prevedono di calciare: per tirarla tra i pali e fare tre punti, se si pensa di essere abbastanza vicini; per tirarla più lontano possibile, il punt, se si pensa di essere troppo lontani per tirarla tra i pali.

Un esempio di azione “normale”

Fino a pochi anni fa un quarto down intorno alle 50 yard portava quasi sempre a un punt, salvo nelle situazioni più disperate, come un finale di partita in cui un calcio a segno può cambiare il risultato e c’è poco da rischiare. Oggi, invece, ricorrere al punt è sempre meno comune, anche dalle 55 o 60 yard: nelle prime due giornate, infatti, le squadre di NFL avevano fatto in media 3,65 punt a partita, il dato più basso di sempre.

Questa cosa non succede solo perché le squadre riescono a segnare molti più calci piazzati oltre le 50 yard, ma anche perché, in generale, sul quarto down si tenta sempre più spesso di avanzare con un’azione normale (pur rischiando, qualora non si riuscisse a completare il down, di cedere il possesso agli avversari in una zona di campo avanzata). Le squadre possono prendere decisioni più consapevoli anche grazie ai tantissimi dati che hanno a disposizione, che permettono di stimare meglio le probabilità di successo di un’azione, e che evidentemente le esortano a rischiare di più.

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