Cosa succede ora alle persone arrestate sulla Flotilla

Dopo l'intercettazione delle barche in acque internazionali sono detenute in Israele

Una nave militare israeliana entra nel porto di Ashdod in Israele, 2 ottobre 2025 (AP Photo/Leo Correa)
Una nave militare israeliana entra nel porto di Ashdod in Israele, 2 ottobre 2025 (AP Photo/Leo Correa)
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Da giovedì le oltre 400 persone che erano a bordo delle barche della Global Sumud Flotilla intercettate in acque internazionali dai militari israeliani sono detenute in Israele. Tra loro ci sono anche circa 40 cittadini italiani. Nelle prossime ore dovranno dire se accettano l’espulsione volontaria o no: saranno comunque rimpatriati nei prossimi giorni. Non è però ancora chiaro come sarà trattato chi aveva partecipato a precedenti missioni per forzare il blocco navale della Striscia di Gaza ed era già stato arrestato da Israele.

Dopo l’abbordaggio delle barche, cominciato mercoledì sera e finito giovedì a metà giornata, attivisti e attiviste, politici e giornalisti che erano a bordo sono stati portati dalla marina militare al porto di Ashdod, una città israeliana a sud di Tel Aviv e a circa 40 chilometri dalla Striscia di Gaza, dove sono stati identificati dalle autorità israeliane. Da qui saranno trasferiti in una prigione ad alta sicurezza, quella di Ketziot, nel deserto del Negev nel sud di Israele, che è nota per le condizioni di detenzione particolarmente dure.

Il senatore del Movimento 5 Stelle Marco Croatti, l’europarlamentare del PD Annalisa Corrado, il deputato del PD Arturo Scotto e l’europarlamentare di Europa Verde Benedetta Scuderi sono stati liberati venerdì mattina, e poi da Tel Aviv sono stati fatti tornare in Italia con un aereo di linea.

Miriam Azem, un’avvocata portavoce della ong palestinese Adalah che offre assistenza legale agli attivisti, ha detto al Corriere della Sera che in base alle informazioni raccolte le autorità israeliane stanno cercando di dimostrare che le persone della Flotilla sono entrate in Israele illegalmente, così da poter gestire le procedure di espulsione trattando appunto i loro casi come ingressi illegali. È un pretesto utilizzato in passato e falso per due ragioni principali: la prima è che le barche sono state intercettate illegalmente in acque internazionali, dove Israele non ha giurisdizione; la seconda è che le persone sono state portate dentro Israele dai militari israeliani con la forza, contro la loro volontà.

Azem ha detto che inizialmente agli avvocati di Adalah non è stato permesso di partecipare ai colloqui (non veri interrogatori) che sono stati fatti all’ufficio per l’immigrazione nel porto di Ashdod. Solo dopo alcune ore alcuni di loro hanno potuto accedere.

Tra oggi e domani agli attivisti e alle attiviste verrà chiesto se vogliono accettare l’espulsione volontaria da Israele. Se acconsentono, dovrebbero essere espulsi e rimpatriati nei prossimi giorni. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha parlato di due voli che dovrebbero partire lunedì e martedì prossimi. Secondo Tajani è probabile che i voli non saranno diretti in Italia, ma verso altre capitali europee: non ha detto quali, ma ha citato Madrid e Londra tra le ipotesi.

Chi invece rifiuterà l’espulsione volontaria dovrà comparire davanti a un giudice, che convaliderà la detenzione; dopodiché dovrebbe comunque essere espulso, come accaduto in passato con altri attivisti in altre missioni umanitarie e politiche.

Un fermoimmagine di un video pubblicato dal ministero degli Esteri israeliano in cui si vede l’attivista svedese Greta Thunberg durante l’intercettazione delle barche della Flotilla, 1 ottobre 2025 (Israeli Foreign Ministry via AP)

Tra i partecipanti della Flotilla ci sono persone che avevano partecipato ad altre spedizioni ed erano già state arrestate ed espulse da Israele con il divieto di tornarci, come la nota attivista svedese Greta Thunberg e l’italiano Antonio La Piccirella. Non è chiaro come saranno trattate: secondo la ong Adalah dovrebbero però essere trattati come chi è stato arrestato per la prima volta. L’ambasciatore italiano a Tel Aviv, Luca Ferrari, ha detto al Tg1 che potrebbe essere emesso un unico provvedimento di espulsione coatta per tutti i partecipanti della Global Sumud Flotilla.

Ferrari ha aggiunto che per gli italiani detenuti verranno fatte due visite consolari, la prima già stamattina e la seconda domenica mattina. Ha inoltre confermato quello che aveva detto Tajani ieri sui due voli per il rimpatrio, ma non ha specificato in quali capitali europee atterreranno.

Per quanto riguarda le barche della Flotilla, Repubblica scrive che sono state portate nel porto di Ashdod e dovrebbero essere trasferite verso una zona di ancoraggio nei dintorni. Non si sa per ora cosa Israele intenda farne. Venerdì mattina intorno alle 10:30 è stata intercettata anche l’ultima barca della Flotilla che stava navigando verso Gaza, la Marinette. Ieri era ancora molto lontana dalla zona in cui sono state abbordate le altre: stamattina è stata fermata dai militari israeliani a circa 42 miglia nautiche dalle coste della Striscia, circa 80 chilometri.