Un uomo ucraino sospettato di aver sabotato i gasdotti Nord Stream nel 2022 è stato arrestato in Polonia

Una foto scattata dalla Guardia costiera svedese del gas fuoriuscito a causa del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, il 28 settembre 2022 (Swedish Coast Guard via AP)
Una foto scattata dalla Guardia costiera svedese del gas fuoriuscito a causa del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, il 28 settembre 2022 (Swedish Coast Guard via AP)

La Polonia ha arrestato un uomo ucraino accusato di avere partecipato al sabotaggio dei due gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, nel 2022. L’uomo è un sommozzatore ucraino identificato come Volodymyr Z. (o Wladmir S. nei documenti tedeschi): secondo la Germania, che sta indagando sul sabotaggio e ha emesso il mandato di arresto nei suoi confronti un anno fa, sarebbe stato lui a posizionare le cariche esplosive che danneggiarono i gasdotti.

Nord Stream 1 e Nord Stream 2 erano due gasdotti sottomarini che venivano usati dalla principale azienda energetica russa, Gazprom, per trasportare gas dalla Russia verso la Germania passando sotto il mar Baltico (ma il 2 non era mai entrato veramente in funzione). Il 26 settembre 2022, qualche mese dopo l’invasione russa dell’Ucraina, vennero danneggiati da due esplosioni. Le indagini stabilirono che si trattò di un sabotaggio, che di fatto danneggiò una delle principali infrastrutture che permettevano alla Russia di esportare gas verso l’Unione Europea: nessuno lo ha mai rivendicato.

Diversi paesi hanno indagato sulle esplosioni: la Germania però fu l’unica a emettere un mandato di arresto nei confronti di diverse persone sospettandole di esserne responsabili. Secondo le autorità tedesche, Wladimir S. avrebbe materialmente posizionato le cariche esplosive che poi hanno danneggiato i gasdotti. Si tratta del secondo uomo arrestato per l’esplosione: ad agosto un altro cittadino ucraino, Serhii K., era stato arrestato in Italia con l’accusa di aver preso parte all’operazione.