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  • Martedì 23 settembre 2025

Platini, Messi, Bonmatí

Sono le uniche tre persone ad aver vinto tre Palloni d'oro di fila: dopo i due calciatori, ce l'ha appena fatta anche la calciatrice spagnola

Aitana Bonmatí con il Pallone d'oro vinto lunedì sera (AP Photo/Thibault Camus)
Aitana Bonmatí con il Pallone d'oro vinto lunedì sera (AP Photo/Thibault Camus)
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Prima di Aitana Bonmatí solo due calciatori avevano vinto il Pallone d’oro per almeno tre volte consecutive (Michel Platini dal 1982 al 1984 e Lionel Messi dal 2009 al 2012) e nessuna calciatrice ci era mai riuscita. Anche in una stagione, la scorsa, in cui ha perso la finale di Champions League e quella degli Europei, la centrocampista spagnola ha confermato di essere la miglior calciatrice al mondo, o quantomeno di essere considerata tale dai 50 giornalisti che votano per assegnare il Pallone d’oro femminile.

Bonmatí ha 27 anni, viene da Sant Pere de Ribes (in Catalogna), ed è la calciatrice più influente nelle due squadre femminili più influenti di questi anni, il Barcellona e la Spagna. Entrambe stanno ripetendo ciò che fecero le controparti maschili tra il 2008 e il 2012, quando Barcellona e Spagna dominarono con uno stile di gioco basato sul controllo del pallone e dello spazio e con tanti calciatori fenomenali cresciuti nel settore giovanile del Barcellona (la famosa Masia) come Lionel Messi, Andrés Iniesta e Xavi.

Fra i tre, Bonmatí viene più spesso paragonata a Iniesta. Lo fece per esempio Pep Guardiola, ex allenatore della squadra maschile del Barcellona, per il suo modo di giocare tanto elegante e sinuoso quanto efficace e pragmatico; per come riesce a dribblare e passare la palla in spazi e tempi impossibili per le altre calciatrici. Addirittura, si può dire che abbia qualcosa pure degli altri due: l’abilità nell’impostare il gioco di Xavi, e la rapidità di esecuzione e la capacità di calciare con entrambi i piedi di Messi.

Un po’ di Bonmatí magic

La scorsa stagione non è stata la migliore per Bonmatí, ma solo perché le due precedenti erano state straordinarie. Nel 2022-2023 aveva totalizzato 19 gol e 20 assist tra club e nazionale, ed era diventata la prima nella storia del calcio (maschile e femminile) a vincere Champions League, Mondiali e Pallone d’oro nello stesso anno. Nel 2023-2024 aveva fatto 24 gol e 20 assist su 55 presenze totali, vincendo di nuovo tutto con il Barcellona.

Nel 2024-2025, la stagione a cui si riferisce il terzo Pallone d’oro appena vinto, ha fatto 20 gol e 16 assist e ha vinto tutte le competizioni nazionali con il Barcellona (campionato, Supercoppa di Spagna e Copa de la Reina). A livello internazionale ha perso però la finale di Champions League contro l’Arsenal e quella degli Europei contro l’Inghilterra. Per Bonmatí arrivare in due finali europee – ma senza vincerle – equivale a una stagione relativamente sottotono.

Anche per questo c’è chi sostiene che il Pallone d’oro quest’anno dovessero vincerlo o la connazionale Mariona Caldentey (che dallo scorso anno gioca all’Arsenal) o la centravanti inglese Alessia Russo, pure lei dell’Arsenal. Un articolo di The Athletic uscito martedì mattina menziona i «difetti del sistema di voto» del Pallone d’oro (cosa di cui si parla da anni, anche per le assegnazioni del premio maschile); allo stesso tempo però dice che «basta dare un’occhiata al Barcellona o alla Spagna per capire quanto Bonmatí sia una calciatrice eccezionale» e che «i numeri impallidiscono in confronto all’esperienza da pelle d’oca nel vederla giocare. La sua visione e il suo istinto sono autorevoli quanto le sue capacità tecniche; l’importanza della sua presenza in campo può spesso essere definita più facilmente da come gioca una squadra in sua assenza».

Celebrando il suo terzo Pallone d’oro il quotidiano spagnolo El País ha fatto notare che, pur non essendo riuscita a vincere le due finali europee, è stata determinante nell’aiutare Barcellona e Spagna ad arrivarci. In Champions League è stata premiata come miglior giocatrice del torneo e ha segnato uno dei più spettacolari gol dell’anno nella semifinale in casa del Chelsea (come Iniesta nel 2009). Agli Europei pure ha segnato un gol bello e decisivo in semifinale, contro la Germania, ed è stata premiata come miglior giocatrice del torneo: una cosa notevole e inaspettata, se si considera che la settimana prima dell’inizio era rimasta cinque giorni a letto per una meningite virale.

Il gol di Bonmatí nella semifinale di Champions League contro il Chelsea