Călin Georgescu, che si era candidato alle elezioni presidenziali in Romania, sarà processato per tentato colpo di stato

In Romania l’ex politico Călin Georgescu, che aveva vinto il primo turno delle elezioni presidenziali del 2024 che era poi stato annullato per presunte interferenze russe, è stato rinviato a giudizio per il tentativo di sovvertire l’ordine costituzionale organizzando un colpo di stato. Con lui saranno processate per vari gravi crimini anche altre 21 persone che avrebbero partecipato al piano: se dovessero essere giudicati colpevoli rischiano tra i dieci e i venti anni di carcere.
Secondo le accuse, Georgescu insieme a diversi suoi collaboratori avrebbe cercato di organizzare proteste e violenze a Bucarest dopo la decisione con cui la Corte costituzionale aveva annullato il primo turno delle presidenziali. Il gruppo di persone che voleva causare i disordini era guidato da un mercenario romeno, Horatiu Potra, e secondo le accuse rispondeva agli ordini di Georgescu: prima che potessero mettere in atto il loro piano venti di loro erano stati arrestati. Potra, che è fra gli accusati, al momento è in fuga all’estero. A febbraio Georgescu era stato fermato e interrogato per alcune ore dalla polizia riguardo a queste accuse.
Georgescu era stato notato per la sua retorica molto nazionalista e per le sue posizioni filorusse e populiste, e aveva vinto il primo turno delle presidenziali a sorpresa. La Corte costituzionale romena però aveva deciso di annullare il risultato di quel voto, e ordinato di ripetere le elezioni, dopo che i servizi di sicurezza romeni avevano scoperto che un paese straniero (presumibilmente la Russia) aveva interferito con il processo elettorale a favore di Georgescu. La Corte gli aveva poi impedito di ricandidarsi, e lui aveva annunciato il proprio ritiro dalla politica.


