I vincitori della Mostra del cinema di Venezia
Il Leone d'oro è andato al film "Father Mother Sister Brother" di Jim Jarmusch, “The voice of Hind Rajab” ha vinto il secondo premio

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Father Mother Sister Brother del regista statunitense Jim Jarmusch ha vinto il Leone d’oro, il premio più importante assegnato alla Mostra del cinema di Venezia. Racconta in tre episodi relazioni familiari complesse, in modo ironico e in situazioni poco convenzionali. Jarmusch è dagli anni Novanta uno degli autori più noti del cinema indipendente statunitense.
Il Gran premio della giuria, il secondo premio, è andato invece a The voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania, che racconta mescolando scene di finzione e documenti reali la storia della bambina palestinese di sei anni che a gennaio del 2024 fu uccisa durante un’operazione dell’esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza.
Benny Safdie, anche lui statunitense, ha vinto il Leone d’argento per la migliore regia per The Smashing Machine, mentre l’italiano Toni Servillo (La Grazia di Paolo Sorrentino) e la cinese Xin Zhilei (The sun rises on us all di Cai Shangjun) hanno vinto la Coppa Volpi per il migliore attore e la migliore attrice. Il premio per la miglior sceneggiatura lo hanno vinto Valérie Donzelli e Gilles Marchand per À pied d’œuvre. Il Premio speciale della giuria è andato a Sotto le nuvole, documentario sui Campi Flegrei di Gianfranco Rosi.
Il film messicano En el camino, di David Pablos, ha vinto il premio come miglior film della sezione Orizzonti, dedicata a film e corti «rappresentativi di nuove tendenze estetiche». Il Premio Marcello Mastroianni, che viene assegnato a un attore o un’attrice emergente, è stato vinto da Luna Wedler, protagonista di Silent Friend, mentre il Premio Leone del futuro per la miglior opera prima è stato assegnato a Short Summer, della regista tedesca di origini russe Nastia Korkia.
Non hanno vinto niente alcuni film molto importanti presentati in concorso come Frankenstein di Guillermo del Toro, Bugonia di Yorgos Lanthimos o No Other Choice di Park Chan-wook.
I tre episodi che compongono Father Mother Sister Brother si svolgono a Dublino, negli Stati Uniti e a Parigi, e fra i protagonisti ci sono Adam Driver, Mayim Bialik, Tom Waits, Cate Blanchett, Charlotte Rampling, Vicky Krieps, Indya Moore e Luka Sabbat. Interpretano figli, genitori, fratelli e sorelle che si rivedono dopo tempo, o che ritornano nella casa in cui sono cresciuti dopo la morte del padre e della madre. È il quattordicesimo film di Jarmusch, il primo portato in concorso a Venezia (in passato aveva vinto alcuni premi a Cannes, ma non la Palma d’oro).
The Smashing Machine, di Benny Safdie, 39enne regista autore assieme al fratello Josh dell’apprezzato e strano Diamanti grezzi, racconta la storia vera di un ex lottatore di arti marziali miste interpretato da Dwayne “The Rock” Johnson, la cui interpretazione ha sorpreso in positivo critici e pubblico a Venezia, visto che finora aveva fatto quasi soltanto film molto dozzinali e commerciali.
Fin dal giorno della proiezione The voice of Hind Rajab (Gran Premio della Giuria) era invece stato raccontato come il film più potente presentato a questa edizione della Mostra, che è stata interessata anche da grosse discussioni e contestazioni in solidarietà alla popolazione palestinese. In particolare, il film contiene alcune registrazioni strazianti dei dialoghi tra Hind Rajab e i soccorritori della Mezzaluna Rossa che non riuscirono a salvarla. Il film è prodotto tra gli altri da Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Rooney Mara, Jonathan Glazer e Alfonso Cuarón, e non ha ancora una data di uscita italiana.
Il presidente della giuria di questa edizione della Mostra era lo statunitense Alexander Payne, regista di Paradiso amaro, Sideways – In viaggio con Jack e The Holdovers – Lezioni di vita. Assieme a lui c’era Maura Delpero, vincitrice del Gran premio della giuria nel 2024 per Vermiglio, il regista e sceneggiatore francese Stéphane Brizé, il romeno Cristian Mungiu, l’iraniano Mohammad Rasoulof, l’attrice cinese Zhao Tao e la brasiliana Fernanda Torres, candidata agli Oscar per Io sono ancora qui di Walter Salles, che nel 2024 vinse prima il premio per la migliore sceneggiatura a Venezia e poi l’Oscar per il miglior film internazionale.
Leone d’oro per il miglior film: Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch
Gran premio della giuria: The voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Hania
Leone d’argento per la miglior regia: Benny Safdie per The Smashing Machine
Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile: Xin Zhilei per The sun rises on us all
Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile: Toni Servillo per La Grazia
Miglior sceneggiatura: Valérie Donzelli e Gilles Marchand per À pied d’œuvre
Premio Marcello Mastroianni (a un attore o attrice emergente): Luna Wedler, per Silent Friend
Premio speciale della giuria: Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi
Miglior film della sezione Orizzonti: En el camino di David Pablos
Premio Leone del futuro per la miglior opera prima: Short Summer di Nastia Korkia
Come ogni anno, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (che giustamente chiamiamo tutti Festival di Venezia) si è tenuta al Lido di Venezia. Il Festival è organizzato dalla Biennale di Venezia, tra le più importanti istituzioni culturali europee, ed è il più antico festival cinematografico del mondo (arrivò un paio d’anni dopo gli Oscar, che sono però premi e basta, non un festival con proiezioni di film nuovi).
È il più importante festival di cinema italiano e ormai contende il primato di più importante al mondo a Cannes. Da qualche anno se ne parla come di una “rampa di lancio per gli Oscar” perché capita spesso che i film prestigiosi che vengono presentati finiscano poi per vincere come miglior film agli Oscar: negli scorsi anni era successo a La forma dell’acqua, Birdman e Spotlight.















