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  • Sabato 6 settembre 2025

La NFL non si è ancora stufata dei Chiefs, ma molti altri sì

Nel football americano verrà data ancora grande visibilità alla squadra più vincente degli ultimi anni, che è considerata però un po' noiosa

Il logo dei Kansas City Chiefs dipinto sull'erba dell'Arrowhead Stadium, 18 gennaio 2025 (Aaron M. Sprecher/Getty Images)
Il logo dei Kansas City Chiefs dipinto sull'erba dell'Arrowhead Stadium, 18 gennaio 2025 (Aaron M. Sprecher/Getty Images)
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Giovedì è iniziata l’NFL, il campionato statunitense di football americano, nonché il più importante e seguito del mondo, con la vittoria dei Philadelphia Eagles sui Dallas Cowboys. Venerdì invece i Kansas City Chiefs, la squadra più vincente degli ultimi anni, hanno giocato la loro prima partita a San Paolo, in Brasile, contro i Los Angeles Chargers. Si è giocato lì per ragioni commerciali (non è la prima volta che l’NFL gioca all’estero) e la partita è stata trasmessa gratuitamente su YouTube.

Non è un caso che per la gara all’estero siano stati scelti i Chiefs: quest’anno la lega ha riservato alle loro partite gli slot più seguiti e attesi, come il pomeriggio del giorno del Ringraziamento o quello di Natale. Nessun’altra squadra avrà una simile esposizione mediatica ed è strano, dato che i Chiefs sono considerati sempre più una squadra noiosa, per il modo in cui giocano ma soprattutto perché alla fine vincono quasi sempre. Quando hanno perso lo scorso Super Bowl (la finale) contro i Philadelphia Eagles, per dire, la reazione di molti appassionati è stata entusiasta.

Nelle ultime sei stagioni, i Chiefs hanno raggiunto cinque volte il Super Bowl e lo hanno vinto tre volte (2019, 2022 e 2023). Tra i loro giocatori è spiccato soprattutto Patrick Mahomes.

Mahomes ha 29 anni e fa il quarterback, il giocatore con la posizione più importante della squadra, che dà avvio a tutte le azioni d’attacco. È considerato uno dei quarterback migliori di sempre e gioca nei Chiefs dal 2017: divenne titolare dopo due anni e fece vincere alla squadra il suo primo Super Bowl dopo cinquant’anni. Allora Kansas City era ancora apprezzatissima in NFL, perché attaccava in un modo spettacolare ed era un underdog, una squadra piccola, sottovalutata e che non vinceva da tanto: insomma, una di quelle storie sportive che piacciono molto negli Stati Uniti.

Il quarterback statunitense Patrick Mahomes, 22 agosto 2025 (David Eulitt/Getty Images)

Il quarterback statunitense Patrick Mahomes, 22 agosto 2025 (David Eulitt/Getty Images)

Il fatto che i loro rivali di conference (uno dei due gironi in cui è divisa l’NFL) fossero i New England Patriots aumentava di parecchio la loro popolarità. In quegli anni, infatti, c’era una diffusa antipatia per i Patriots, perché dall’inizio degli anni Duemila erano stati la squadra più dominante della lega: tra gli altri, vi giocava anche Tom Brady, forse il quarterback più forte di sempre. Ai tifosi delle altre squadre i Patriots non piacevano per vari motivi: erano la squadra da battere per poter vincere qualcosa, venivano spesso accusati di giocare sporco ed erano apprezzati da Donald Trump.

Essere odiati capita spesso alle “dinastie”, come negli Stati Uniti vengono chiamate quelle squadre (come i Patriots) che riescono a dominare a lungo uno sport grazie a giocatori e allenatori talentuosi e a grandi risorse economiche. Nel baseball statunitense è successo più volte con gli Yankees di New York, soprannominati ancora oggi “l’Impero del male”, e nel basket con i Boston Celtics negli anni Sessanta, per esempio. Nel calcio italiano qualcosa di simile è accaduto con la Juventus, che vinse nove scudetti consecutivi tra il 2012 e il 2020, dopo essere stata retrocessa in Serie B per lo scandalo “Calciopoli”, quando le furono revocati i due scudetti del 2005 e 2006.

Fu abbastanza emblematica la frase dell’allora allenatore della Juventus, Antonio Conte: «Sono antipatico perché vinco»

Alla fine è successo anche per Kansas City, che ormai pochi appassionati (al di fuori dei suoi tifosi) riescono ad apprezzare. E non c’entra solo il fatto che vincono tanto. Negli ultimi anni il loro modo di giocare è diventato sempre più lento e noioso, e l’anno scorso sono arrivati al Super Bowl dopo aver vinto diverse partite con una differenza di punteggio molto bassa o grazie a grandi colpi di fortuna e a un arbitraggio spesso accusato di favorirli.

Una canzone, diventata virale, intitolata «Tutti tranne i Chiefs»

Secondo il sito di approfondimento The Ringer, la gente è stanca dei Chiefs in parte perché li vede troppo. In effetti, l’esposizione mediatica della squadra negli ultimi due anni è diventata enorme, anche perché uno dei suoi giocatori migliori, Travis Kelce, è fidanzato dal 2023 con Taylor Swift, una delle cantanti più famose del mondo, che va spesso a vedere le partite dei Chiefs.

Non è comunque così sorprendente che l’NFL abbia deciso di dare ancora più visibilità alla squadra di Mahomes. Probabilmente lo fa sperando che i Chiefs riscattino la delusione della scorsa stagione vincendo il Super Bowl, che sarebbe comunque una storia, considerando anche che sarà forse l’ultimo anno di Kelce in NFL. Secondo qualcuno, poi, la stanchezza diffusa per i Chiefs è un po’ sopravvalutata e non ha ancora raggiunto, per il momento, il livello di saturazione che c’era nei confronti dei Patriots.

Nella stagione appena cominciata i Chiefs non partono favoriti, dato che sulla carta ci sono almeno tre squadre più forti – i Philadelphia Eagles, i Baltimore Ravens e i Buffalo Bills – ma hanno comunque buone possibilità. Hanno rinforzato l’attacco con qualche acquisto e chi ha seguito gli allenamenti ha visto Mahomes provare lanci più rischiosi e spettacolari.