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  • Mercoledì 3 settembre 2025

Cosa ci dice questa foto

Fino a qualche anno fa era impensabile vedere insieme Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong Un: ed è soprattutto una vittoria per l'ultimo

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La parata militare cinese per gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale ha portato a Pechino una ventina di leader mondiali, uniti perlopiù da una certa opposizione all’Occidente. A guidare il gruppo c’erano il presidente cinese Xi Jinping, che ha organizzato le celebrazioni, quello russo Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong Un. Xi, Putin e Kim hanno assistito insieme alla parata e si sono fatti fotografare insieme: Xi al centro, Putin alla sua destra, Kim alla sua sinistra.

Da sinistra, il presidente russo Vladimir Putin, il presidente cinese Xi Jinping e il leader nordcoreano Kim Jong Un (EPA/ALEXANDER KAZAKOV/SPUTNIK/KREMLIN POOL)

Sono foto che sarebbero state difficilmente immaginabili solo fino a cinque o sei anni fa, quando il regime nordcoreano era completamente isolato a livello internazionale e anche Cina e Russia votavano risoluzioni dell’ONU contro il programma nucleare di Kim Jong Un. Non significa che il regime nordcoreano non avesse rapporti con gli altri due: li aveva, sia commerciali che politici, anche se altalenanti e non sempre distesi. Significa però che gli altri due per salvare le apparenze si distanziavano pubblicamente da Kim Jong Un.

Secondo alcuni analisti, le foto scattate alla parata di Pechino di fatto hanno promosso la Corea del Nord al livello di alleato stabile di Cina e Russia, due paesi i cui rapporti reciproci sono invece consolidati da tempo (in passato i rispettivi presidenti li avevano definiti «senza limiti»). È un grande successo per Kim Jong Un, ottenuto anche come effetto della guerra in Ucraina e della rielezione di Donald Trump, due eventi che hanno cambiato un po’ di cose: soprattutto hanno intensificato la contrapposizione fra la Cina e gli Stati Uniti – per la questione dei dazi ma non solo – e più in generale fra l’Occidente e un certo numero di stati non democratici.

In questo senso è stato importante l’appoggio militare che i nordcoreani hanno dato alla Russia nella guerra in Ucraina. Dal 2024 la Corea del Nord ha fornito a Putin grandi quantità di missili balistici e di munizioni per l’artiglieria, e da dicembre ha iniziato a mandare migliaia di soldati a combattere: si stima circa 10mila, di cui 2mila potrebbero essere stati uccisi al fronte. In cambio ha ottenuto denaro e probabilmente sostegno per il proprio programma nucleare.

Da quando è succeduto al padre 14 anni fa, Kim ha investito la quasi totalità dei pochi fondi a disposizione del paese nel programma militare, anche a costo di affamare la popolazione. Kim è il primo leader nordcoreano a partecipare a un evento diplomatico multilaterale (cioè con più di due paesi) in quasi cinquant’anni: l’ultimo fu suo nonno, Kim Il Sung, nel 1980 ai funerali di Josip Tito, leader dell’allora Jugoslavia. E suo nonno era stato anche l’ultimo a partecipare a una parata militare cinese, nel 1959.

Un altro momento della parata (Sergei Bobylev/TASS via ZUMA Press)

Le foto scattate dei tre leader alla parata militare possono essere anche interpretate come una necessaria vicinanza fra tre paesi che vivono momenti difficili: l’economia cinese fatica a tornare a crescere dopo la pandemia; la Russia ha implicitamente accettato un ruolo subordinato alla Cina per uscire dall’isolamento internazionale e sostenere il peso di una guerra e delle conseguenti sanzioni che hanno gravemente condizionato la sua economia; la Corea del Nord resta un paese tremendamente povero e privo di risorse di base, costretto a inviare i propri soldati in una guerra lontana per ottenerle.