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  • Lunedì 1 settembre 2025

Il pentathlon moderno è sempre più moderno eppure molto poco moderno

Già da qualche anno c’erano le pistole laser, ora è arrivata la corsa a ostacoli al posto dell’equitazione

Due atlete impegnate nella prova di "corsa a ostacoli" durante i Mondiali di pentathlon moderno, a fine agosto a Kaunas, in Lituania (UIPM World Pentathlon / Nuno Gonçalves)
Due atlete impegnate nella prova di "corsa a ostacoli" durante i Mondiali di pentathlon moderno, a fine agosto a Kaunas, in Lituania (UIPM World Pentathlon / Nuno Gonçalves)
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Il pentathlon moderno è l’unico sport inventato da Pierre de Coubertin, l’inventore delle Olimpiadi moderne. Come le Olimpiadi anche il pentathlon moderno si rifà all’antica Grecia, tenendone però quasi solo il nome. Nelle Olimpiadi antiche il pentathlon puntava a testare le qualità di un soldato attraverso cinque discipline: la lotta, il lancio di disco e giavellotto, il salto e la corsa su uno stadion (pari a quasi 200 metri). Nella versione moderna de Coubertin tenne quel principio soldatesco ma cambiò le discipline, che divennero scherma, nuoto, equitazione, corsa e tiro a segno.

Il pentathlon moderno, che esiste da oltre un secolo, ha però spesso avuto grandi difficoltà nel restare effettivamente moderno, nell’affermarsi come qualcosa di diverso e più grande di un bizzarro rimasuglio olimpico del passato. Da decenni il pentathlon moderno è alla ricerca di nuovi modi per non diventare antiquato e anacronistico. Negli anni sono stati cambiati formati e durata delle gare, e sostituito il tiro a segno con una prova combinata di corsa e tiro a segno con pistola laser; più di recente, dopo problemi e polemiche che ne avevano fatto mettere in discussione il futuro olimpico, sono state tolte le prove con i cavalli. A fine agosto ci sono stati i Mondiali, il primo grande evento del pentathlon moderno con la corsa a ostacoli al posto dell’equitazione.

Questa corsa a ostacoli non è quella dell’atletica leggera: è uno sport – noto anche come OCR, Obstacle Course Race – in cui si superano ostacoli di vario tipo, che spesso ricordano quelli degli addestramenti militari, perlomeno per come lo sono nei film.

Il pentathlon moderno fa insomma una certa fatica a rendere effettivo l’aggettivo che si porta nel nome. E ha pure qualche problema con il sostantivo, visto che ormai c’è una certa confusione sul numero di sport e discipline che ne fanno parte, che al momento sono quattro (con la quarta che comprende due sport). Da decenni se ne parla come di uno sport a rischio di sparizione (perlomeno dalle Olimpiadi), eppure è ancora qui.

Per de Coubertin, il pentathlon moderno era molto importante. Ci mise qualche anno a farlo accettare dal CIO, il Comitato Olimpico Internazionale da lui creato, e quando infine ci riuscì disse: «Il sacro spirito dello sport ha ispirato i miei colleghi, i quali hanno accettato una competizione a cui attribuisco una grande importanza». De Coubertin si preparò anche un dettagliato aneddoto per raccontare come e quanto il pentathlon moderno fosse per lui uno sport completo e militaresco, ideale per individuare l’atleta perfetto. Nel libro Olimpiadi David Goldblatt ne ha parlato come di «uno sport basato su una fantasticheria alla James Bond», che ha riassunto così:

«Immaginatevi un soldato dell’Ottocento intrappolato dietro le linee nemiche, bloccato in un castello sopra un’isola. Si fa largo con la spada e poi attraversa il lago a nuoto, quindi salta in groppa al primo cavallo che trova. Dopo avere galoppato fino a sfiancare l’animale è costretto ad abbandonarlo e scappare di corsa per la campagna. Ogni tanto deve sparare qualche colpo verso il nemico, ma alla fine riesce a fuggire ed è accolto in patria come un eroe».

Il debutto olimpico fu nel 1912 a Stoccolma, in Svezia (parte del motivo per cui gli svedesi sono molto forti a pentathlon moderno) e superato qualche entusiasmo iniziale lo sport non si fece notare granché, nonostante fino al 1948, quando fu creata l’UIPM, la sua federazione internazionale, fosse rimasto sotto il diretto controllo del CIO. Un primo grande tentativo di ammodernamento del pentathlon moderno furono le Olimpiadi di Atlanta 1996, dove si decise di organizzare tutte e cinque le gare in un solo giorno, con l’obiettivo di renderle più avvincenti e facili da seguire. Ancor più di recente si decise di accorciare a circa 90 minuti la lunghezza delle gare, ormai in genere organizzate tutte in un unico luogo (con piscina, pedana per la scherma e tutto il resto).

Alle ultime Olimpiadi le gare di pentathlon moderno si sono svolte a Versailles, in Francia (Alex Pantling/Getty Images)

Dagli anni Novanta ci sono state altre modifiche: alle distanze del tiro a segno (erano 25 metri con bersagli mobili e divennero 10 con bersagli fissi), all’ultima prova delle cinque (era l’equitazione, ma poi divenne la corsa) e al tipo di discipline presenti. La combinata – in cui si corre e si spara, in una sorta di biathlon senza neve – fu introdotta nel 2009, e dal 2011 arrivarono le pistole laser nella disciplina nota come “Laser Run“.

Un momento della Laser Run durante una gara organizzata in Giappone nel 2019 (Matt Roberts/Getty Images)

L’introduzione della Laser Run portò lo sport (il cui nome ha a che fare con la presenza di cinque discipline al suo interno) ad averne tre (equitazione, nuoto e scherma) più una doppia (corsa e tiro a segno con pistola laser). Ci fu chi suggerì di cambiare il nome in tetrathlon (da “tetra”, quattro), cosa che ovviamente non successe, anche perché già esisteva una disciplina – tra le sette regolamentate dalla UIMP – chiamata tetrathlon.

L’eliminazione delle gare di equitazione fu ufficializzata nel 2021. In parte per rendere più semplice, accessibile e attuale il pentathlon moderno; in parte in conseguenza di alcune polemiche sull’uso dei cavalli e su come venivano trattati alcuni di loro: a Tokyo 2020, quando già era nell’aria un possibile rimozione delle gare di equitazione, un’allenatrice fu accusata di aver maltrattato un cavallo. Le gare di equitazione consistevano nel salto a ostacoli, e in una delle tante peculiarità del pentathlon moderno erano fatte con cavalli assegnati tramite sorteggio.

Di fatto l’UIPM liberò uno degli spazi nelle sue gare, mettendosi alla ricerca di nuovi candidati. Arrivarono 62 proposte, compresa quella per l’introduzione della lotta con i cuscini al posto dell’equitazione: l’apertura di uno spazio dentro il pentathlon moderno rappresentò per molte federazioni – specie quelle di sport piuttosto marginali – una rara occasione di arrivare alle Olimpiadi.

Si ragionò della possibilità di introdurre gare di ciclocross, un particolare tipo di ciclismo principalmente invernale e spesso molto fangoso, e alla fine fu scelta la corsa a ostacoli. La scelta fu fatta perché gli eventi OCR ancora mantengono parziali richiami al contesto militare, ma soprattutto perché le gare OCR sono piuttosto popolari (probabilmente conoscete persone che hanno fatto o vogliono fare una “Spartan”) e pure seguite in televisione, dove vanno molto bene le gare giapponesi Ninja Warrior.

Ora il pentathlon moderno è fatto così: veloci incontri di scherma (l’arma usata è la spada), 200 metri di nuoto stile libero, corsa a ostacoli e per finire laser run, che consiste in cinque giri di corsa da 600 metri ciascuno con quattro sessioni di tiro.

La corsa a ostacoli è lunga 70 metri, con 8 ostacoli: alcuni fissi e altri che variano di gara in gara. Dura circa 30 secondi, e dato che non sanno cosa troveranno gli atleti devono allenarsi su tutti i diversi ostacoli possibili.

Tra chi fa pentathlon moderno l’eliminazione dell’equitazione è stata molto dibattuta. Tra i più contrari c’era l’italiano Giorgio Malan, vincitore della medaglia di bronzo a Parigi 2024 (la prima per l’Italia in questo secolo), che intervistato da Repubblica ha detto: «Sarebbe come far giocare una partita di calcio all’improvviso con una palla quadrata. Si snatura uno sport. Peccato, è andata così».

Chi come Malan praticava pentathlon moderno già da qualche anno si è dovuto adattare, abbandonare l’equitazione e intanto allenarsi su tutti gli ostacoli della corsa a ostacoli. Mentre atleti e atlete più giovani, che non avevano in programma le Olimpiadi e che già da qualche anno sperimentavano gare con corsa a ostacoli, si sono trovati con un peculiare vantaggio di esperienza rispetto ad avversari con molti più anni di loro.

I recenti Mondiali di pentathlon moderno, che si sono tenuti dal 26 al 30 agosto a Kaunas, in Lituania, sono stati il primo grande evento di questo livello con la corsa a ostacoli. Le prove individuali sono state vinte dall’egiziano Moutaz Mohamed e dall’egiziana Farida Khalil, che ha 14 anni eppure trova modo di allenarsi in tutti gli sport del pentathlon moderno.

Farida Khalil nel 2024 in Cina (Zhe Ji/Getty Images)

L’Italia ha vinto un bronzo femminile grazie ad Aurora Tognetti e un oro nella prova femminile a squadre. Un risultato che fa molto bene alla Federazione Italiana Pentathlon Moderno (FIPM) che dipende in gran parte dai risultati che ottiene a livello internazionale.

La FIPM – di recente commissariata dopo la sospensione di 20 mesi del suo presidente in seguito a gravi irregolarità nella rendicontazione dei rimborsi – conta 71 società affiliate in Italia e meno di 2mila atleti tesserati. La maggior parte dei soldi della FIPM arriva dall’azienda pubblica Sport e Salute, che distribuisce i suoi fondi in base a vari parametri, compresi i risultati sportivi internazionali: nel 2025 la FIPM ha ricevuto quasi 5 milioni di euro da Sport e Salute, il 10 per cento in più rispetto al 2024. Tra le federazioni che hanno ricevuto meno soldi ci sono quelle della pallamano, del tiro con l’arco, del golf, del tiro a segno, del tennistavolo, del triathlon e dell’hockey.