In Ucraina è a rischio un pezzo del fronte
L'esercito russo è vicino a conquistare Pokrovsk, sulla strada che porta a Donetsk: sarebbe un grosso cedimento per gli ucraini

Da mesi nell’est dell’Ucraina i combattimenti più intensi sono attorno a Pokrovsk, una città ucraina di cui l’esercito russo sta cercando di prendere il controllo. A fine luglio, dopo mesi di resistenza delle forze ucraine, alcuni soldati russi con ruoli di ricognizione sono entrati per la prima volta nella periferia della città, poi sono stati respinti.
Il capo di stato maggiore ucraino Oleksandr Syrskyi ha confermato a inizio agosto che il fronte di Pokrovsk è attualmente quello in cui le sue forze sono più in difficoltà. Assieme ad altre cittadine nelle vicinanze, Pokrovsk è al momento la principale linea di difesa ucraina nella regione, e il timore è che la sua conquista possa provocare un più ampio cedimento del fronte e una significativa avanzata dei russi.
Pokrovsk è fondamentale anzitutto per la sua posizione. È l’ultima città ucraina di una certa dimensione lungo l’autostrada che porta ai confini amministrativi della regione orientale ucraina di Donetsk. Se dovessero prenderne il controllo, i russi rimuoverebbero uno dei maggiori ostacoli alla conquista completa di tutta l’area, che rivendicano da un pezzo senza però controllarla per intero. Quell’autostrada, che verso ovest collega Pokrovsk con la cittadina di Pavlohrad e poi con Dnipro, è ormai l’unica via tramite cui è possibile fare arrivare mezzi e rifornimenti al fronte.

Soldati ucraini a Pokrovsk, 29 gennaio 2025 (AP Photo/Evgeniy Maloletka, File)
L’area è già sotto tiro delle forze russe, ma attualmente è ancora possibile percorrere la strada, sebbene con qualche rischio. Quando arrivano in prossimità di Pokrovsk, le automobili e i mezzi di rifornimento sfrecciano ad altissima velocità senza mai fermarsi, per evitare di essere colpiti dai droni russi.
Pokrovsk è una città che prima della guerra aveva 60 mila abitanti ed era un importante centro minerario. Oggi, secondo il governatore della regione Vadym Filashkin, ci vivono ancora 1.380 persone, più 2.700 nelle aree circostanti. Tutte le altre sono state fatte evacuare negli scorsi mesi. La città è in parte distrutta dai combattimenti.
La Russia cerca di conquistare Pokrovsk dall’estate del 2024. Come avvenuto in altre situazioni precedenti, l’esercito russo sta cercando di circondare la città per tagliare le vie di rifornimento e costringere gli ucraini a ritirarsi. Queste battaglie sono molto sanguinose per i soldati russi, che vengono lanciati all’assalto e sono facilmente falcidiati dalle difese ucraine. La sproporzione numerica però consente ai russi di continuare a guadagnare lentamente terreno.

L’accerchiamento di Pokrovsk mostrato da una mappa del gruppo DeepState
Un’eventuale caduta di Pokrovsk non significherebbe per forza che i russi dilagherebbero liberamente verso ovest. In altri casi in cui hanno conquistato centri importanti come Bakhmut, nella primavera del 2023, o Avdiivka, nell’inverno del 2024, il fronte si è stabilizzato rapidamente e gli ucraini hanno ripreso le proprie difese poco più indietro.
Ma oltre a Pokrovsk altre cittadine ucraine importanti a livello difensivo sono al momento in posizione precaria e a rischio di essere conquistate.
Poco più a nord, in particolare, i russi stanno per circondare Kostiantynivka. Ancora più a nord sono già entrati nelle periferie di Chasiv Yar. A quel punto, l’esercito russo avrebbe libere tutte le principali strade che portano a ovest, e potrebbe dedicarsi a conquistare Kramatorsk e Sloviansk, due città che prima della guerra avevano rispettivamente 150 mila e 100 mila abitanti e che sono gli ultimi grandi centri abitati del Donetsk ancora sotto il controllo degli ucraini.

La situazione del fronte nel Donetsk, con Pokrovsk, Kostiantynivka e Chasiv Yar evidenziate, in una mappa del gruppo DeepState
Da quando il fronte si è stabilizzato ormai due anni fa le avanzate si contano in metri, ma da tempo gli ucraini temono un cedimento più grave del fronte.
Tutto questo avviene mentre gli Stati Uniti stanno cercando di negoziare un cessate il fuoco con la Russia. A luglio il presidente Donald Trump ha detto che la Russia aveva 50 giorni per accettare un cessate il fuoco, altrimenti avrebbe imposto sanzioni. Poi, la settimana scorsa, ha ridotto l’ultimatum a «10-12 giorni»: la scadenza è venerdì. Questa riduzione è stata vista da alcuni come un riconoscimento del fatto che la situazione sul campo sta peggiorando per l’Ucraina, e che le forze russe potrebbero trovarsi a breve in una posizione molto migliore.



