La ciclista francese che ha vinto il Tour de France dopo aver vinto tutto in mountain bike
Pauline Ferrand-Prévot ha 33 anni, era alla prima partecipazione ed è già stata campionessa mondiale in quattro diverse discipline ciclistiche

La ciclista francese Pauline Ferrand-Prévot ha vinto domenica il Tour de France femminile. È la prima vincitrice francese da quando l’evento è stato rilanciato nel 2022 (prima era stato per anni una corsa di un solo giorno) e, anche considerando precedenti versioni del Tour femminile, l’ultima vincitrice francese era stata più di trent’anni fa. Ferrand-Prévot ha inoltre una storia peculiare: ha vinto il Tour de France, la più importante e difficile corsa a tappe del ciclismo femminile, a 33 anni, alla sua prima partecipazione, dopo che per anni aveva fatto mountain bike e ciclocross, una disciplina ciclistica invernale, che sta al ciclismo su strada come la corsa campestre sta alla corsa su strada.
Nel ciclismo, quando atleti o atlete riescono a eccellere in diverse “versioni” o discipline dello sport (la pista e la strada, come Filippo Ganna; o il ciclocross e la strada, Mathieu van der Poel) si parla di multidisciplina, e Ferrand-Prévot ne rappresenta il miglior esempio possibile.

Pauline Ferrand-Prévot il 3 agosto a Chatel, Francia (Szymon Gruchalski/Getty Images)
Nel 2014, a 23 anni, vinse i Mondiali su strada, e sempre su strada arrivò ottava alle Olimpiadi di Londra e seconda al Giro d’Italia femminile. Decise però di concentrarsi sul ciclismo “fuori-strada”, e quindi sulla mountain bike (in cui ha vinto sette Mondiali) e sul ciclocross (dove ha vinto un Mondiale). Ferrand-Prévot è riuscita a vincere in entrambe le principali discipline della mountain bike: il cross country (le cui gare durano circa un’ora) e il marathon (con gare più lunghe). Nel 2022 ha vinto anche i Mondiali gravel, un’altra disciplina ancora, a sua volta una via di mezzo tra strada e mountain bike.
C’è stato un momento, tra il 2014 e il 2015, in cui Ferrand-Prévot era campionessa mondiale in carica su strada, nella mountain bike e nel ciclocross: nessun atleta, nemmeno a livello maschile, è riuscito finora a fare altrettanto. Uno che potrebbe provarci è l’olandese Van der Poel, che però negli ultimi anni sta faticando nella mountain bike, e per il quale è totalmente irrealistico pensare di vincere il Tour de France.
Ferrand-Prévot ha vinto la maggior parte dei suoi Mondiali nel cross country, che dal 1996 è disciplina olimpica. Alle sue prime tre Olimpiadi – Londra 2012, Rio de Janeiro 2016 e Tokyo 2020 – era arrivata però sempre lontano dal podio. Un anno fa alle Olimpiadi di Parigi ha vinto in solitaria, da francese e in Francia, in quella che i francesi ricordano come una delle più significative vittorie dell’evento. E in quella di cui lei ha parlato come di una vittoria fondamentale, inseguita per oltre dieci anni.

Pauline Ferrand-Prévot nel 2024 a Parigi (Jared C. Tilton/Getty Images)
Dopo l’oro olimpico ha scelto di tornare a concentrarsi sul ciclismo su strada, che nell’ultimo decennio è cresciuto sotto ogni aspetto: è aumentato l’interesse, è notevolmente cresciuto il livello competitivo e sono aumentati stipendi e premi. Ad aprile ha vinto la Parigi-Roubaix, una corsa ideale per una ciclista multidisciplinare come lei. Negli ultimi due mesi non aveva però gareggiato. Motivo per cui c’erano alcuni dubbi su quanto, data la sua età e la sua scarsa esperienza (almeno recente) in una corsa a tappe come il Tour, avrebbe potuto essere competitiva.
Invece Ferrand-Prévot, che corre per la Visma-Lease a Bike, è stata sempre nei primi posti in classifica – seppur restando spesso abbastanza “nascosta”, senza mai far davvero capire se e quanto potesse stare bene – e sabato 2 agosto, nell’ottava e penultima tappa, con arrivo sul Col de la Madeleine, ha attaccato in salita ed è arrivata al traguardo con oltre tre minuti di vantaggio sulle principali rivali, la polacca Katarzyna Niewiadoma (vincitrice nel 2024) e l’olandese Demi Vollering (vincitrice nel 2023 e favorita per l’edizione di quest’anno). Domenica 3 agosto, nella nona e ultima tappa, le avversarie l’hanno attaccata a decine di chilometri dall’arrivo; lei ha resistito e nel finale ha di nuovo staccato tutte.
Nella classifica finale ha così preceduto Vollering di oltre tre minuti e Niewiadoma di più di quattro minuti. Dal 2022, da quando il Tour femminile è tornato a essere una corsa a tappe, sia Vollering che Niewiadoma non sono mai andate oltre la terza posizione nella classifica finale.
«Sono tornata al ciclismo su strada per provare a vincere il Tour» ha detto Ferrand-Prévot, che qualche mese fa si era data come obiettivo vincere la corsa entro tre anni: «Ho fatto la scelta giusta». Dopo aver vinto il Tour ha detto di non avere ancora deciso cosa farà il prossimo anno, ma di aver comunque già iniziato a pensare di gareggiare almeno fino al 2027. Quell’estate in Alta Savoia, sulle Alpi francesi, ci saranno i Mondiali di ciclismo in una versione particolare, che si tiene ogni quattro anni: la stessa località ospita gare in 13 diverse discipline, tra cui ciclismo su strada e mountain bike.
– Leggi anche: Sono quarant’anni che un corridore francese non vince il Tour de France



