Per alcuni utenti Instagram è diventato snervante
A causa delle nuove pubblicità che bloccano lo schermo per alcuni secondi e che però c'è un modo per disattivare

In questi mesi a molti utenti che usano Instagram è capitato di vedere, tra un contenuto e l’altro, una pubblicità di alcuni secondi che non si può in nessun modo saltare. Il blocco dello schermo rappresenta un cambiamento significativo nell’uso di Instagram, che finora aveva mantenuto un’esperienza utente molto fluida, anche dopo l’introduzione della pubblicità più di dieci anni fa: i video sponsorizzati che compaiono tra una storia e l’altra sono sempre stati superabili dagli utenti.
Le nuove inserzioni compaiono sia quando si guarda il feed, cioè i post, che quando si guardano le storie: nella parte bassa appare una piccola icona con la scritta “pausa pubblicitaria” e un timer per il conto alla rovescia che mostra quanto tempo manca prima che lo schermo si sblocchi. Dopo cinque secondi si può riprendere a navigare liberamente. Questa novità, che al momento è stata attivata solo per alcuni utenti, ha reso molto snervante frequentare la piattaforma.

Il messaggio che appare quando c’è una pubblicità che non si può saltare e lo schermo si blocca
È una novità di cui si parla da più di un anno e lo scorso novembre Meta aveva annunciato ufficialmente che l’avrebbe introdotta in risposta alle crescenti pressioni da parte dell’Unione Europea, che da anni insiste con l’azienda statunitense per una maggiore tutela della privacy degli utenti europei, soprattutto per quanto riguarda la raccolta dei dati a fini pubblicitari.
Da quel momento quindi gli utenti in Europa (all’inizio pochi, poi sempre di più) hanno cominciato a ricevere due avvisi da Instagram. Nel primo si chiedeva di scegliere tra un uso dell’applicazione gratuito ma con la pubblicità, e un abbonamento mensile da 7,99 euro per non vederla più – riproponendo un’idea di Meta del 2023.
Chi ha scelto di non pagare (la stragrande maggioranza) e continuare a usare Instagram gratuitamente con la pubblicità è stato poi invitato a scegliere, in un avviso successivo, tra due tipi di pubblicità: “inserzioni personalizzate” o “inserzioni meno personalizzate”. La seconda opzione dà la possibilità di scegliere annunci meno mirati e meno calibrati sui propri interessi, cioè quelli per i quali Meta raccoglie e usa meno dati, accogliendo le richieste dell’Unione Europea.

Il testo dell’avviso che gli utenti hanno ricevuto una volta entrati sull’app di Instagram
Come c’è scritto nell’avviso di Instagram, le persone che scelgono l’opzione delle “inserzioni meno personalizzate” avranno un’esperienza pubblicitaria diversa e potrebbero vedere pause pubblicitarie, cioè appunto gli annunci che non si possono saltare. Lo stesso vale anche per le pubblicità di Facebook, un’altra piattaforma gestita da Meta.
Non tutte le persone che hanno scelto gli annunci “meno personalizzati” visualizzano le nuove pubblicità: come se fossero ancora in fase di test. In ogni caso chi non vuole più vederle può decidere di modificare le proprie impostazioni: bisogna andare nelle impostazioni del proprio profilo Instagram, nel proprio “centro gestione account”, nella sezione “preferenze relative alle inserzioni” e selezionare “inserzioni personalizzate”.
Scegliendo questa preferenza tuttavia Meta potrà raccogliere più informazioni sul vostro profilo per presentare annunci più vicini ai vostri interessi.
Meta spiega che per chi ha scelto questa opzione rileva come l’utente interagisce con le pubblicità (cioè se mette like o no), la sua età, il genere indicato sul proprio profilo e la posizione. Oltre a questo, utilizza informazioni sul telefono o sul browser su cui si accede all’app.
Per chi sceglie le inserzioni “meno personalizzate” Meta fa un esempio pratico di come funziona invece la raccolta dei dati:

La differenza sostanziale con chi sceglie “inserzioni personalizzate” è quindi che gli annunci sono basati sui contenuti visualizzati durante una sola sessione sull’app, quella in cui si è in quel momento, anziché sulla cronologia complessiva delle attività dell’utente.
A novembre Meta aveva spiegato che l’introduzione delle pause pubblicitarie forzate è una misura pensata per compensare la minore raccolta di dati dovuta agli utenti che scelgono inserzioni meno personalizzate: una condizione che causa una perdita dei guadagni di Meta dalle campagne degli inserzionisti (quello che Meta vende a chi vuole farsi pubblicità infatti è proprio la sua capacità di targettizzare le inserzioni in modo da raggiungere un pubblico interessato).
Meta ha giustificato questa scelta affermando che interruzioni pubblicitarie simili sono già presenti su altre piattaforme concorrenti: alcune pubblicità su YouTube per esempio non si possono saltare, oltre a quelle di certi media online. Secondo l’azienda questo tipo di annunci è necessario per mantenere l’accesso gratuito ai propri servizi senza ridurre l’attrattiva per gli inserzionisti. Alcuni utenti hanno interpretato gli annunci non ignorabili come una punizione per chi rifiuta il tracciamento, percependo la mossa di Meta come una pressione indiretta a cedere i propri dati.
Tuttavia altri, che hanno scelto e stanno “sopportando” le pubblicità che non si possono saltare, stanno notando un effetto inaspettato: chi si spazientisce per il fatto di non poter evitare la pubblicità e le trova molto fastidiose molto spesso chiude l’app. Per alcune persone sta insomma diventando un incentivo a terminare il proprio giro su Instagram prima di quando lo avrebbero effettivamente fatto.



