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  • Mercoledì 30 luglio 2025

Il Kirghizistan vieterà la pornografia online

Lo ha deciso il presidente Sadyr Japarov, che con la scusa di difendere i valori tradizionali sta riducendo molto la libertà di espressione

Il presidente kirghizo Sadyr Japarov
Il presidente kirghizo Sadyr Japarov (AP/Alexander Zemlianichenko)
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Il 28 luglio il presidente del Kirghizistan, Sadyr Japarov, ha firmato una legge che proibisce completamente l’accesso ai siti porno nel paese. Tutte le imprese che forniscono servizi online e tutti i siti internet saranno obbligati a bloccare l’accesso a pagine che includono materiale pornografico. La legge entrerà in vigore nei prossimi giorni. Japarov l’ha giustificata dicendo che servirebbe a proteggere i valori della società kirghiza, e anche il benessere «spirituale e morale» dei cittadini.

Benché il ruolo della pornografia nella società sia un tema complesso, vietarla completamente è una decisione che per lo più viene presa da paesi autoritari: la pornografia è proibita in paesi come la Cina, l’Afghanistan, l’Arabia Saudita o l’Iran. Il divieto può essere usato come mezzo per restringere la libertà di espressione, per arrestare i dissidenti o anche per bloccare determinati siti, dal momento che non esiste una definizione oggettiva e univoca di cosa sia un contenuto pornografico: in Kirghizistan la decisione verrà presa, di volta in volta, dal governo.

Il divieto della pornografia online è stato approvato nel contesto di diverse misure con cui Japarov sta riducendo la libertà di espressione in Kirghizistan. Lo stesso giorno in cui ha firmato il divieto, ha deciso con un decreto di rendere la gestione di internet un monopolio statale, attribuendo il controllo totale del traffico all’operatore statale delle telecomunicazioni, ElKat. A fine giugno, il parlamento (che ha pochi poteri, ed è controllato da Japarov) ha approvato una legge che restringe di molto la libertà di stampa. Altre leggi hanno reso un crimine la diffusione di «notizie false» e di «contenuti estremisti» su internet, tutte misure che possono essere facilmente usate per reprimere il dissenso.

Alcune donne camminano davanti a uno schermo che mostra una foto di Japarov insieme al presidente russo Vladimir Putin, a Bishkek, la capitale del Kirghizistan, nel 2023

Alcune donne camminano davanti a uno schermo che mostra una foto di Japarov insieme al presidente russo Vladimir Putin, a Bishkek, la capitale del Kirghizistan, nel 2023 (Getty)

Japarov è diventato presidente nel 2021, ed è un politico controverso e molto conservatore. Prima che fosse eletto, il Kirghizistan era considerato il paese più libero tra quelli dell’Asia centrale che fino al 1991 facevano parte dell’Unione Sovietica. Negli anni della sua presidenza, però, è diventato un paese autoritario.

Dopo essere riuscito a fare approvare una nuova Costituzione nel 2021, Japarov ha assunto grandi poteri e ha marginalizzato l’opposizione. Il Kirghizistan è un paese per lo più conservatore, con una popolazione non molto numerosa (poco più di 7 milioni di abitanti). Negli ultimi anni Japarov ha aumentato gli attacchi contro oppositori e media indipendenti, usando spesso come scusa proprio la necessità di proteggere la morale e la tradizione del paese.

Oggi il numero di giornali attivi in Kirghizistan è piuttosto ristretto, e quelli che non condividono le posizioni di Japarov hanno una vita complicata. Negli ultimi anni le autorità kirghize hanno cercato di far chiudere alcune radio e televisioni considerate ostili al governo, per esempio Radio Azattyk, la versione in lingua kirghiza di Radio Free Europe, e la televisione Aprel TV. Diversi giornalisti di media indipendenti sono stati arrestati. In Kirghizistan le prossime elezioni presidenziali sono previste nel 2027, e Japarov ha già detto che intende ricandidarsi.