Israele ha bloccato anche la seconda nave della Freedom Flotilla Coalition
La Handala, che trasportava cibo e beni essenziali da distribuire nella Striscia

Sabato notte, al largo della Striscia di Gaza, l’esercito israeliano ha intercettato e bloccato la nave Handala dell’organizzazione Freedom Flotilla Coalition: a bordo c’era un gruppo di attivisti e attiviste che cercavano di portare cibo e beni essenziali nella Striscia e che si oppongono contro i blocchi imposti da Israele sulla loro distribuzione.
La nave era partita a metà luglio da Siracusa ed era la seconda che cercava di raggiungere la Striscia: la prima, la Madleen, era partita a giugno e come questa era stata abbordata e bloccata da Israele.
Nelle ultime ore la Handala era stata circondata da due imbarcazioni che secondo la Freedom Flotilla Coalition e alcuni media israeliani appartenevano all’esercito israeliano, ed era stata sorvolata da un drone. Nella notte infine la nave è stata abbordata e a bordo sono saliti alcuni soldati israeliani, armati.
Il tutto è stato trasmesso in streaming dalla stessa organizzazione attraverso i propri canali: negli ultimi secondi del video si vede un soldato israeliano che afferra la telecamera, e poi la trasmissione che si interrompe.
A bordo della Handala ci sono 19 persone, tra cui molti attivisti, attiviste, politici e politiche di tutto il mondo, e due giornalisti. A bordo della nave precedente, la Madleen, c’erano 12 persone, due giornalisti e dieci attiviste e attivisti, tra cui l’attivista ambientalista Greta Thunberg. Dopo il blocco israeliano la nave era stata riportata in Israele, le persone a bordo interrogate e poi espulse verso i paesi d’origine.
I trasporti di cibo e beni essenziali organizzati dalla Freedom Flotilla Coalition hanno anche un intento simbolico, quello di fare pressione su Israele, accusato di utilizzare la fame come arma di guerra contro i civili.
Da maggio Israele ha permesso di nuovo l’ingresso di cibo nella Striscia, ma in quantità enormemente inferiori rispetto ai bisogni della popolazione. In varie occasioni inoltre l’esercito israeliano ha sparato sui civili mentre si avvicinavano ai centri di distribuzione del cibo.
Venerdì, a fronte della crescente pressione internazionale per la gravissima situazione a Gaza, in cui decine di persone tra cui molti bambini sono morte di malnutrizione, Israele ha annunciato che autorizzerà la distribuzione per via aerea di cibo e altri beni di prima necessità. Il direttore dell’UNRWA Philippe Lazzarini ha detto che i lanci aerei non saranno sufficienti, che sono «costosi e inefficienti» e possono diventare pericolosi. Nel 2024 un carico di aiuti aveva ucciso cinque persone perché non si era aperto uno dei suoi paracadute.



