Francia e Regno Unito coordineranno i loro arsenali nucleari
Sono gli unici paesi d'Europa ad averli, ed è un passo avanti verso la condivisione della protezione con tutto il continente

I governi di Francia e Regno Unito, le uniche due potenze nucleari dell’Europa, si sono impegnati per la prima volta a coordinare i loro arsenali atomici: non significa che estenderanno la protezione che questi garantiscono a tutto il continente (un tema di cui si parla da tempo), ma è comunque un passo avanti in quella direzione. L’accordo è stato annunciato giovedì dal primo ministro britannico Keir Starmer e dal presidente francese Emmanuel Macron: hanno detto che i rispettivi paesi risponderanno congiuntamente alle minacce ai loro «interessi vitali», intendendo così anche l’Europa.
L’obiettivo è accrescere quella che in gergo militare viene chiamata “deterrenza”, ossia la capacità di scoraggiare attacchi di altri paesi per il solo fatto di possedere armi con un enorme potenziale distruttivo, come quelle nucleari. L’annuncio è rilevante in un momento storico in cui l’Europa vuole provare a difendersi da sola, di fronte all’aggressività della Russia e alla prospettiva di un sempre maggiore disimpegno degli Stati Uniti promosso dal presidente Donald Trump. Su pressione di Trump, per esempio, a giugno i paesi della NATO (tra cui 23 membri dell’Unione Europea) si sono impegnati ad aumentare le spese militari nei prossimi dieci anni.
Francia e Regno Unito insieme possiedono 515 testate nucleari. È un numero contenuto rispetto alle potenze con gli arsenali più vasti, ossia Russia e Stati Uniti, e pensato per proteggere un solo paese e non tutta l’Europa, ma comunque considerevole in termini di deterrenza. In base all’accordo questi arsenali resteranno indipendenti, ma viene introdotta la possibilità di coordinarli.
L’annuncio di giovedì è avvenuto nell’ultimo dei tre giorni della visita di stato di Macron nel Regno Unito. Era presente anche il ministro della Difesa, Sébastien Lecornu. Anche il luogo scelto per farlo è simbolico: la base militare di Northwood, a nord di Londra, che è la sede del comando delle operazioni marittime della NATO. Già martedì Macron aveva parlato di una «speciale responsabilità dei nostri due paesi per la sicurezza del continente» durante un discorso nel parlamento di Westminster.

Keir Starmer visita un sottomarino nucleare britannico, lo scorso 17 marzo in Scozia (© Simon Dawson/Cover Images via ZUMA Press)
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Francia e Regno Unito hanno una lunga storia di collaborazione militare, entro la quale Starmer e Macron hanno collocato i nuovi accordi sulla difesa. Oltre alla collaborazione sugli arsenali nucleari, questi prevedono lo sviluppo congiunto di nuovi missili a lungo raggio Storm Shadow/Scalp e il potenziamento di una forza di spedizione congiunta, creata nel 2010, portandola da 10mila a 50mila soldati.

Starmer e Macron con le rispettive first ladies, Victoria Starmer e Brigitte Macron, sulla scalinata del British Museum, il 9 luglio a Londra (Benjamin Cremel – WPA Pool/Getty Images)
Dal 2010 in poi la collaborazione militare aveva però risentito delle tensioni politiche degli anni di Brexit e dell’accordo del 2021 tra Regno Unito, Stati Uniti e Australia, che aveva tagliato fuori la Francia da una fornitura di sottomarini a propulsione nucleare proprio all’Australia, causandole danni per diversi miliardi di dollari. L’invasione russa dell’Ucraina nel 2022 e il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, col suo atteggiamento ondivago verso il presidente russo Vladimir Putin, hanno contribuito al riavvicinamento tra Francia e Regno Unito e alla loro nuova centralità in Europa.
Lo storico Phillips O’Brien ha detto al Wall Street Journal che il coordinamento degli arsenali nucleari di Francia e Regno Unito «è un disaccoppiamento dagli Stati Uniti senza dirlo». In realtà l’arsenale britannico dipende in parte dagli Stati Uniti per le sue capacità nucleari: le testate possono essere trasportate solo da missili di produzione statunitense. Inoltre i missili possono essere lanciati soltanto da quattro sottomarini, anche se il governo britannico ha un piano per acquistare dei caccia F-35 in grado di trasportare testate atomiche.
L’arsenale francese invece è sempre stato autonomo da quello della NATO. È anche più versatile e ha delle bombe atomiche che possono essere lanciate via aria, dai bombardieri.
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