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  • Mercoledì 9 luglio 2025

Sull’immigrazione Keir Starmer ha bisogno della Francia

Il primo ministro britannico vorrebbe ottenere garanzie da Emmanuel Macron per fermare le partenze dal Canale della Manica

Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer durante l'incontro di martedì (ANSA/EPA/CHRIS RATCLIFFE)
Il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer durante l'incontro di martedì (ANSA/EPA/CHRIS RATCLIFFE)
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Martedì è iniziata la visita di stato di tre giorni del presidente francese Emmanuel Macron nel Regno Unito. È la prima di un presidente francese dai tempi di Nicolas Sarkozy, nel 2008, e la prima di un capo di stato europeo dopo Brexit. Ha quindi un’evidente ragione simbolica, ossia celebrare l’alleanza tra i due paesi in una fase di miglioramento dei rapporti tra il Regno Unito e l’Unione Europea, ma anche altre più concrete. Il primo ministro britannico Keir Starmer discuterà con Macron di nuove misure per fermare le persone migranti che attraversano il canale della Manica, il tratto di mare che divide i due paesi.

Lo scorso luglio i Laburisti di Starmer avevano vinto le elezioni promettendo di contrastare l’immigrazione irregolare, con una retorica e un approccio in sostanza sovrapponibili a quelli dei Conservatori. In un anno di governo però i flussi sulla Manica, molto strumentalizzati dai media di destra, non si sono ridotti. Ottenere qualcosa dalla Francia servirebbe a Starmer per dire che sta affrontando il problema, in un momento in cui il suo governo è in difficoltà e risente della propaganda anti-migranti che ha reso il partito di estrema destra Reform UK stabilmente primo nei sondaggi.

Da gennaio a giugno del 2025 quasi 20mila persone migranti partite dalla Francia sono arrivate nel Regno Unito, attraversando il canale della Manica. È il 48 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando erano state in totale circa 37mila, a loro volta il 25 per cento in più che nel 2023. Il 2022 fu l’anno in cui il dato raggiunse i massimi: 46mila arrivi. L’anno con più morti accertati nella traversata è stato il 2024, con 82 persone, ma è probabile che questi numeri siano maggiori dato che molte persone partono e non arrivano mai a destinazione, senza che se ne sappia più nulla.

Agenti francesi osservano un'imbarcazione di migranti sulla spiaggia di Ecault, il 4 luglio

Agenti francesi osservano un’imbarcazione di migranti sulla spiaggia di Ecault, il 4 luglio (AP)

Gli arrivi continuano quindi ad aumentare nonostante gli sforzi delle autorità francesi per limitare le partenze, che sono in parte finanziati direttamente dal Regno Unito.

Nel 2022 il governo britannico si impegnò a versare a quello francese 480 milioni di sterline in tre anni (più di 550 milioni di euro) in cambio di un potenziamento delle operazioni di sorveglianza sulle coste settentrionali. Lì da allora sono in servizio permanente 1.200 agenti delle forze dell’ordine, con droni ed equipaggiamento per la visione notturna. È possibile che il Regno Unito pagherà ancora di più, visto che Starmer negli scorsi mesi si è detto disponibile ad aumentare i fondi. Questo nonostante, come detto, l’accordo abbia avuto un’efficacia limitata.

Macron e Starmer durante un loro incontro precedente, alla riunione della Comunità Politica Europea a Tirana, lo scorso maggio

Macron e Starmer durante un loro incontro precedente, alla riunione della Comunità politica europea a Tirana, lo scorso maggio (Leon Neal/Getty Images)

Starmer e Macron parleranno di immigrazione giovedì durante un incontro bilaterale. Le cose su cui potrebbero esserci sviluppi – o, meglio, annunci di possibili sviluppi – sono essenzialmente due.

Da un lato il governo francese potrebbe modificare la legge per estendere il raggio d’azione delle forze dell’ordine (quello entro cui intercetta le barche dei migranti) oltre gli attuali 300 metri dalle coste. Dall’altro i due governi stanno discutendo un accordo che consenta loro di espellere i richiedenti asilo nell’altro paese, con un rapporto di uno a uno: sarebbe una mossa principalmente propagandistica, visto che partirebbe come sperimentazione e con numeri limitati, ma entrambi i governi ritengono di poterla sfruttare come possibile deterrente.

In passato però Macron si era opposto a un accordo di questo tipo, sostenendo che il Regno Unito avrebbe dovuto negoziarne uno complessivo con l’Unione Europea. È comunque probabile che i Laburisti provino a presentare come una svolta anche impegni molto più generici di questi.

Emmanuel Macron viene accolto dopo l'atterraggio a Londra, l'8 luglio

Emmanuel Macron viene accolto dopo l’atterraggio a Londra, l’8 luglio (Justin Tallis/Pool via AP)

Per tutte queste ragioni, secondo l’ex ambasciatore britannico in Francia Peter Westmacott è possibile che la visita di stato di Macron produca qualche risultato concreto. La componente cerimoniale resta comunque centrale, come hanno scritto in questi giorni tanto i giornali britannici quanto quelli francesi. Ne fanno parte la carrozza dorata che useranno Macron e la moglie Brigitte, il loro ricevimento da re Carlo III e il discorso che Macron terrà in parlamento a Westminster, come fecero i presidenti francesi Charles de Gaulle e François Mitterrand prima di lui.

Molti commentatori hanno interpretato la visita di Macron come un segnale della ritrovata sintonia tra Francia e Regno Unito, che era stata compromessa negli anni di tensione immediatamente successivi a Brexit, quando i governi dei Conservatori mantennero un approccio antagonistico. Per esempio l’allora ministra degli Esteri Liz Truss disse di non sapere se poteva considerare la Francia «amica o nemica», mentre l’ex primo ministro Boris Johnson ha sostenuto anche di recente che Macron volesse fargli pagare l’uscita dall’Unione. Questo approccio era iniziato a cambiare con Rishi Sunak, il predecessore di Starmer e l’ultimo primo ministro espresso dai Conservatori in 14 anni al potere.

Secondo il sito Politico Europe l’incontro è anche emblematico della «bromance» tra Macron e Starmer, cioè di un’affinità anche personale tra i due leader (al tempo i media dissero che c’era vicinanza anche tra Sunak e Macron).

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