L’alta velocità Salerno-Reggio Calabria arriverà a malapena in Calabria
Gli unici progetti esistenti si fermano più di 250 chilometri prima, nonostante i grandi annunci del ministro Salvini

A Saginara, una piccola frazione di Contursi Terme, nel salernitano, una talpa meccanica lunga 130 metri, pesante 4mila tonnellate e con 18 motori sta scavando una galleria lunga 3 chilometri della nuova linea ferroviaria ad alta velocità che è stata denominata «Salerno-Reggio Calabria»: a Reggio Calabria però non ci arriva nemmeno vicino, secondo i progetti finora approvati (ci arriviamo). Il tunnel è uno degli 8 previsti lungo i 35 chilometri del cosiddetto primo lotto, che va da Battipaglia a Romagnano al Monte (entrambi in provincia di Salerno), dove è previsto un collegamento con la vecchia linea per Potenza. I lavori sono stati dati in appalto al Consorzio Xenia, di cui fanno parte grandi multinazionali delle costruzioni come Webuild, Pizzarotti, Ghella e TunnelPro, mentre la direzione dei lavori è stata affidata alla Italferr, una società del gruppo Ferrovie dello Stato (FS).
Le ruspe stanno lavorando giorno e notte, tutti i giorni della settimana, perché i lavori devono essere conclusi entro dicembre del 2026, quando scadranno i fondi europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) utilizzati per finanziare gran parte dei 2,8 miliardi di euro stanziati.
All’inaugurazione del cantiere, il 21 febbraio, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha detto che «i lavori di oggi sono solo un continuum di quello che dovrà arrivare a Praia a Mare, poi a Reggio Calabria e attraversare lo Stretto»; e che «oggi un treno per attraversare i tre chilometri dello Stretto di Messina ci mette due o tre ore, con il ponte operativo e l’alta velocità ci si metteranno dieci minuti». Anche la società Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che gestisce le infrastrutture ferroviarie, ha sostenuto che la nuova linea consentirà di velocizzare i collegamenti con la zona di Reggio Calabria, con Potenza (in Basilicata) e con la Sicilia.

Il cantiere dell’alta velocità a Saginara, in provincia di Salerno (il Post)
È previsto che al termine dei lavori per arrivare da Salerno a Reggio Calabria ci vorranno 3 ore e 40 minuti, contro le attuali 5, anche se il sito di Trenitalia indica già tempi di percorrenza di 3 ore e 50 per alcuni Frecciarossa. Il risparmio in termini di tempo insomma sembra tutto sommato contenuto. Ma il problema maggiore è che al momento non esiste un progetto per far arrivare la linea fino a Reggio Calabria: i progetti esistenti si fermano molto prima, appena dopo il confine nord della Calabria (e nella migliore delle ipotesi saranno completati fra 7 anni).
L’unico progetto finora approvato è proprio quello per il primo lotto, cioè i 35 chilometri da Battipaglia a Romagnano al Monte, che è lontano circa 120 chilometri dalla Calabria. Poi entro il 2032 dovrebbero essere realizzate altre due tratte, finanziate con 7,7 miliardi di euro del Piano nazionale di investimenti complementari (PNC), con il quale il governo Draghi decise di integrare i fondi del PNRR. La prima arriverà fino a Buonabitacolo, sempre nel salernitano, mentre la seconda attraverserà un pezzo di Basilicata fino a Praia a Mare, dove si congiungerà alla vecchia linea ferroviaria tirrenica (quella che costeggia tutta la costa calabrese). Praia a Mare è nel nord della Calabria, al confine con la Basilicata, a più di 250 chilometri da Reggio Calabria.
Poi non è previsto più nulla: nella mappa allegata al regolamento europeo «sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti», approvato a giugno del 2024 dal Parlamento e dal Consiglio europeo, la linea ad alta velocità si ferma proprio a Praia a Mare. Anche nel Documento di finanza pubblica approvato dal Consiglio dei ministri ad aprile l’alta velocità è indicata solo fino a Praia a Mare. Sul sito di Ferrovie dello Stato sono indicati 220 chilometri di linea, compreso un lotto ancora non finanziato da Praia a Mare a Paola (che si trova una settantina di chilometri più a sud), per un investimento complessivo di 17 miliardi e mezzo di euro.
La linea ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria fa parte del cosiddetto Corridoio ferroviario europeo Scandinavo-Mediterraneo, un’infrastruttura ferroviaria che dovrebbe collegare i paesi scandinavi con il sud Europa passando per la Danimarca, la Germania, l’Austria, e attraversando tutta l’Italia fino ad arrivare a Palermo. La competenza per la costruzione dei vari tratti nazionali è dei singoli Stati: nel 2021 RFI presentò uno studio di fattibilità con diverse opzioni per collegare Salerno a Reggio Calabria con l’alta velocità.
Una di queste prevedeva che la ferrovia, lunga 445 chilometri, non seguisse il percorso della vecchia linea lungo la costa tirrenica ma costeggiasse l’autostrada A2, con 180 chilometri di gallerie e numerosi ponti e viadotti. A dicembre del 2023 la società ferroviaria però annunciò che il secondo lotto, da Praia a Mare a Tarsia, un comune dell’interno verso Cosenza, era irrealizzabile. Lungo il percorso fu trovata una falda acquifera che bloccò tutto.
A metà di gennaio di quest’anno, quindi prima dell’inizio dei lavori per il tratto da Battipaglia a Romagnano, alcuni sindaci calabresi hanno organizzato una conferenza stampa a Roma in cui hanno espresso forti dubbi sul progetto dell’alta velocità fino a Reggio Calabria, anche sulla base di alcune consulenze tecniche, e hanno accusato il ministero di usarlo solo per farsi propaganda mentre non ci sono né progetti né finanziamenti per realizzarlo. Alcuni hanno sostenuto che Salvini voglia far costruire in fretta i primi 35 chilometri per rivendicare come un successo politico un’opera che poi non sarà mai completata.
Il sindaco di Cosenza Franz Caruso, di centrosinistra, si è lamentato soprattutto del fatto che sia stato accantonato il progetto che passava da Tarsia, e ha messo in dubbio la fattibilità di quello che passa per la costa tirrenica: «Nel 2022 ci fu presentato un progetto che partiva da Salerno, passava per Battipaglia e Romagnano al Monte, arrivava a Praia a Mare e da lì proseguiva verso Tarsia, era l’unico che si poteva realizzare, ora invece propongono solo di migliorare la linea tirrenica, che passa vicino alle spiagge e spesso viene danneggiata dalle mareggiate», ha detto.
I sindaci di Cosenza, Castrovillari, San Marco Argentano, Acri, Tarsia e Cassano all’Ionio hanno commissionato ad alcuni esperti, tra cui docenti universitari e un ex direttore delle Ferrovie della Calabria, un dossier in cui vengono analizzati i finanziamenti destinati alla costruzione della linea. Dicono che il governo Draghi aveva stanziato 11,2 miliardi di euro dei fondi complementari al PNRR per la costruzione della linea ad alta velocità fino a Reggio Calabria, ma «nell’aggiornamento del contratto di programma di RFI non ne abbiamo più trovato traccia, sono rimasti solo quelli destinati al raddoppio di una galleria della vecchia linea».
A gennaio il ministero dei Trasporti aveva risposto alle lamentele dei sindaci sul progetto che passava per Tarsia dicendo che «gli studi hanno già da tempo evidenziato che ipotesi alternative comporterebbero un aumento ingiustificato dei costi, già elevati, con un aumento inaccettabile dei tempi di realizzazione, oltre che di percorrenza».
Il Post ha chiesto spiegazioni sul perché non esistono progetti per il proseguimento della linea fino a Reggio Calabria, e sulle contraddizioni tra le dichiarazioni pubbliche e i documenti ufficiali: finora il ministero dei Trasporti non ha risposto.
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Prima di pubblicare questo articolo il Post aveva chiesto spiegazioni al ministero sulla mancanza di progetti per il proseguimento della linea fino a Reggio Calabria e sulle contraddizioni tra le dichiarazioni pubbliche e i documenti ufficiali, senza ricevere risposta.
Dopo la pubblicazione dell’articolo il ministero ha detto che il resto della linea sarà finanziato «man mano che saranno sviluppati i progetti, coerentemente con l’approccio – voluto dal ministro Matteo Salvini – basato sulla programmazione e sul concreto sviluppo degli investimenti nelle varie fasi». Questo secondo il ministero dovrebbe servire a evitare di «creare false aspettative sui territori»: nel frattempo però le dichiarazioni pubbliche sono state assai più ottimistiche, e il proseguimento della linea fino a Reggio Calabria è stato presentato come certo.
Il ministero inoltre ha specificato che la realizzazione della linea ad alta velocità fino a Reggio Calabria è molto legata alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina: secondo il ministero l’eventuale avvio dei lavori, definito «imminente», «potrà senz’altro dare ulteriore impulso al completamento» della linea. D’altra parte il rischio è che il progetto della linea venga accantonato se non si dovesse fare il ponte.