Gli Stati Uniti hanno sospeso l’invio di alcune armi all’Ucraina
Per evitare che le loro scorte diventino insufficienti e mostrarsi così troppo vulnerabili ai paesi ostili, tra cui la Cina

Il presidente statunitense Donald Trump ha sospeso l’invio di alcuni tipi di armi e munizioni all’Ucraina per timore che le scorte a disposizione degli Stati Uniti si riducano troppo. Non si sa di quante armi si stia parlando, ma la decisione avrà un impatto negativo sulle capacità militari ucraine in un momento in cui la Russia sta compiendo intensi attacchi aerei.
Tra le armi il cui invio è stato sospeso ci sono munizioni di precisione e sistemi di difesa aerea come i missili Patriot, che avrebbero dovuto essere consegnati all’Ucraina nel corso del prossimo anno. Secondo i giornali statunitensi la decisione è stata presa su impulso di Elbridge Colby, un importante funzionario del ministero della Difesa che da sempre sostiene un approccio bellicoso e aggressivo in ambito militare a difesa degli interessi statunitensi. Secondo Colby il continuo invio di armi all’Ucraina rischia di indebolire gli Stati Uniti e di farli apparire più vulnerabili agli occhi dei paesi ostili, a partire dalla Cina, che potrebbe così sentirsi più legittimata ad avviare azioni militari, per esempio contro Taiwan.
La decisione è stata presentata dalla Casa Bianca come una questione di sicurezza nazionale, ed è in linea con quanto da tempo propongono i membri dell’amministrazione più scettici riguardo al coinvolgimento indiretto degli Stati Uniti nella guerra in Ucraina, come il vicepresidente J.D. Vance. È stata invece criticata da alcuni parlamentare Democratici. Insieme all’Unione Europea, gli Stati Uniti sono tra i principali fornitori di armi all’Ucraina: dall’inizio dell’invasione russa, nel febbraio del 2022, hanno inviato aiuti militari per oltre 100 miliardi di dollari.
La scorsa settimana Trump aveva incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla riunione della NATO all’Aia, nei Paesi Bassi: in quell’occasione si era detto aperto a inviare più sistemi di difesa Patriot e in generale a continuare le forniture di armi, nonostante la sospensione delle consegne fosse già in fase di pianificazione. Trump è sempre stato più vicino al presidente russo Vladimir Putin che a Zelensky, ma negli ultimi mesi ha spesso criticato Putin e dato segni di insofferenza per l’ostruzionismo della Russia nei negoziati per un cessate il fuoco, finora inconcludenti.



