Il giovane di cui si parla di più al Mondiale per club
Franco Mastantuono, 17 anni, gioca nel River Plate ma è già stato comprato dal Real Madrid per un sacco di soldi

Alle tre di notte italiane di giovedì l’Inter giocherà contro la squadra argentina del River Plate nel Mondiale per club, il nuovo torneo quadriennale organizzato dalla FIFA a cui partecipano 32 squadre da tutto il mondo e che quest’anno si gioca negli Stati Uniti. Nel River Plate gioca Franco Mastantuono, che ha 17 anni ed è tra i giocatori più attesi della prossima stagione: da agosto giocherà nel Real Madrid, la squadra più prestigiosa e vincente al mondo, che lo ha comprato per 45 milioni di euro.
È un giovane di eccezionale talento e molto promettente, capace di giocare in più ruoli: ala destra, trequartista (cioè quello che gioca dietro agli attaccanti, in mezzo al campo) e “falso nove” (un attaccante centrale con una certa libertà di movimento). È mancino, ha un gran tiro ed è soprattutto molto forte nel dribbling (cioè nel superare gli avversari diretti mantenendo il controllo del pallone).
Mastantuono è nato nel 2007 ad Azul, una città a poco più di 300 chilometri dalla capitale argentina Buenos Aires. Nel 2019, a 12 anni, entrò nel settore giovanile del River Plate, uno dei migliori del Sudamerica: a soli 16 anni esordì in prima squadra e un mese dopo, il 7 febbraio 2024, fece anche il suo primo gol da professionista, diventando il marcatore più giovane della storia del River Plate.
Il primo gol di Mastantuono
Da allora ha giocato di fatto solo una stagione e mezza tra i professionisti (64 partite con 10 gol e 7 assist), ma si è fatto notare sin da subito: già un anno fa diverse squadre europee provarono a prenderlo, prime tra tutte il Paris Saint-Germain e il Real Madrid, che alla fine ci è riuscito. Nessun giocatore del campionato argentino era mai stato pagato 45 milioni di euro. A colpire la gran parte degli esperti e degli osservatori sono state le grandi abilità tecniche di Mastantuono, che ha mostrato anche nelle prime due partite del Mondiale per club, e la capacità di fare molte cose diverse.

Franco Mastantuono con il premio di miglior giocatore della partita dopo la partita del Mondiale per club River Plate-Monterrey, 21 giugno 2025 (Luiza Moraes – FIFA/FIFA via Getty Images)
Finora ha giocato soprattutto come ala destra, ma a differenza di altri calciatori del suo stesso ruolo, che preferiscono stare molto larghi sul campo (quindi più vicini alla linea laterale) per ricevere palla e crossare, Mastantuono è un giocatore che si muove tantissimo, con e senza palla: riesce a coprire molte più zone del campo, tant’è che viene spesso definito un «centrocampista offensivo».
Quando non ha la palla tende a spostarsi spesso verso l’interno del campo, tra la difesa e il centrocampo avversario, cercando la zona migliore dove ricevere un passaggio libero dalle marcature e iniziare un’azione da gol. Quando la squadra ha difficoltà nella costruzione delle azioni, spesso arretra a centrocampo per dare una mano ai compagni.
Ma è una volta ricevuta la palla che Mastantuono dimostra le sue migliori qualità. Pur essendo mancino, è capace di gestire il pallone molto bene con entrambi i piedi, cosa che gli permette di fare giocate spesso efficaci e molto rapide, come stoppare il pallone con un piede e poi dribblare l’avversario con l’altro, risparmiando molto tempo.
È quindi capace di dribblare rapidamente gli avversari e di crearsi lo spazio per passare la palla in modo efficace o, cosa che sa fare ancora meglio, calciare in porta. Ha un tiro molto potente e preciso, e non a caso ha già segnato numerosi gol su calcio di punizione. Con uno di questi, in particolare, Mastantuono ha fatto parlare molto di sé: quello nel cosiddetto Superclásico contro il Boca Juniors, cioè il derby tra le due squadre più titolate di Buenos Aires e dell’Argentina, da sempre grandi rivali.
Il gol su punizione di Mastantuono al Superclásico, da diverse angolazioni
Molti giornali stanno contribuendo ad aumentare le aspettative intorno a lui, facendo più o meno esplicitamente dei paragoni con Lionel Messi, il capitano della Nazionale argentina e uno dei più forti calciatori viventi: sono entrambi mancini ed entrambi “numeri 10”, il numero di maglia associato al giocatore più creativo e talentuoso di una squadra. Mastantuono però è un giocatore molto giovane e con poca esperienza al di fuori del River e del calcio argentino: in nazionale – dove a giugno è diventato il più giovane esordiente di sempre – ha giocato solo 6 minuti.
Non è nemmeno chiaro come (e soprattutto quanto) giocherà nel Real Madrid. Negli ultimi due anni sono arrivati al Real altri due giocatori molto giovani e attorno ai quali c’erano altissime aspettative, Endrick dal Brasile e Arda Güler dalla Turchia: entrambi nell’ultima stagione hanno giocato pochissimo, anche perché la squadra è piena di calciatori forti e affermati come Rodrygo, Vinícius Jr e Kylian Mbappé. Endrick ha giocato molte partite ma da subentrante, spesso per pochi minuti.
Lo stesso allenatore del River Plate, Marcelo Gallardo, non ha commentato positivamente la scelta di Mastantuono, sottolineando come per le squadre argentine sia diventato molto difficile trattenere anche per poco tempo i propri giocatori più talentuosi. Per paura di essere anticipate, negli ultimi anni le più ricche squadre europee stanno acquistando i calciatori sudamericani quando sono ancora molto giovani, spesso anche con largo anticipo rispetto a quando compiono 18 anni (l’età in cui i calciatori extracomunitari possono diventare professionisti in Europa). Il Real Madrid per esempio acquistò Endrick dal Palmeiras nel 2022, quando aveva ancora 16 anni e cioè due anni prima che potesse esordire nel campionato spagnolo.



