Come diavolo funziona questo Mondiale per club
Perché c’è il Salisburgo e non, per dire, il Liverpool o il Barcellona? E com’è che ci sono in ballo tutti questi soldi?

Tra il 14 giugno e il 13 luglio negli Stati Uniti si gioca per la prima volta il nuovo Mondiale per club, cioè il grande torneo quadriennale organizzato dalla FIFA (l’organizzazione che governa il calcio mondiale), a cui partecipano 32 squadre da più parti del mondo. Diverse cose di questo torneo sono poco chiare, a cominciare dai criteri di qualificazione contorti se non, in alcuni casi, del tutto arbitrari: cosa ci fa Lionel Messi per esempio? Perché c’è il Salisburgo e non, per dire, il Liverpool o il Barcellona? Come si sono qualificate Inter e Juventus? Ma anche: perché si gioca negli Stati Uniti? E perché alcune squadre guadagnano molto più di altre?
Cominciamo dalle basi. Di Coppe del Mondo per club ce ne sono già state, ma sono sempre state competizioni annuali tra pochissime squadre. Tra il 1960 e il 2004 si giocò la Coppa Intercontinentale, tra la vincitrice della Coppa dei Campioni/Champions League, il più prestigioso torneo europeo per club, e della Copa Libertadores, l’equivalente sudamericano. Dal 2005 al 2023 fu sostituita dalla Coppa del Mondo per club, a cui partecipavano solo 6 o 7 squadre (le vincenti delle principali coppe continentali per squadre di club, a cui talvolta si aggiungeva una squadra della nazione ospitante). Nel 2024 è tornata la Coppa Intercontinentale, a 6 squadre e con un formato abbastanza cervellotico, che si continuerà a disputare ogni anno.
D’ora in poi però il torneo per club più importante organizzato dalla FIFA sarà questo nuovo Mondiale per club (il nome ufficiale è FIFA Club World Cup), che si terrà ogni quattro anni. Le 32 squadre partecipanti sono divise in otto gironi da quattro. Le prime due di ogni girone si qualificano alle fasi a eliminazione diretta, cioè le partite dagli ottavi di finale alla finale: saranno tutte partite secche (quindi senza andata e ritorno), con eventuali tempi supplementari e rigori in caso di pareggio.
Gli otto gironi del Mondiale per club
Le 32 squadre partecipanti al Mondiale per club si sono qualificate principalmente in due modi. Alcune lo hanno fatto vincendo la principale coppa continentale della propria confederazione tra il 2021 e il 2024, come la Champions League o la Copa Libertadores: si qualificano insomma le vincitrici delle ultime quattro edizioni (nel 2029 per esempio ci saranno le vincitrici della Champions League tra il 2025 e il 2028). Altre squadre partecipano invece grazie alla posizione ottenuta nei ranking confederali, cioè le classifiche delle squadre delle varie confederazioni, che si basano sui risultati ottenuti negli ultimi quattro anni nelle competizioni continentali. È così che si sono qualificate le due italiane, Inter e Juventus.
Per favorire una maggiore varietà tra le partecipanti è stato imposto un limite massimo di due squadre qualificate per ogni paese. L’unica eccezione a questa regola si applica quando più di due squadre dello stesso paese vincono la propria competizione continentale. Quest’anno per esempio è il caso del Brasile, rappresentato da ben quattro squadre al Mondiale: Palmeiras, Flamengo, Fluminense e Botafogo, vincitrici delle ultime quattro edizioni di Copa Libertadores.
I criteri di accesso sono stati tuttavia diversi per ogni confederazione, col risultato che c’è un certo squilibrio sulla provenienza delle squadre. Nonostante sia una Coppa “del mondo”, infatti, più di due terzi delle squadre vengono da due soli continenti, l’Europa e l’America, cioè non a caso quelli dove sono concentrate le squadre più famose e seguite del mondo. Alla UEFA, la federazione europea, è stato concesso di qualificare al mondiale 12 squadre, più di un terzo del totale: quattro in virtù della vittoria della Champions League e altre otto sulla base della loro posizione nel ranking UEFA.
Siccome di recente il Real Madrid ha vinto la Champions League due volte (nel 2022 e nel 2024), il posto che avanzava è stato dato al Salisburgo, cioè la nona squadra migliore del ranking UEFA che non proveniva da uno stato con due squadre già qualificate.
Il secondo continente più rappresentato al Mondiale per club è appunto l’America con 11 squadre. Lì però ci sono due confederazioni calcistiche diverse: la CONCACAF per il Centro e il Nord America e la CONMEBOL per il Sud America. Per la CONCACAF si sono qualificate le quattro squadre vincitrici della CONCACAF Champions Cup, la competizione continentale più importante del Centro e del Nord America; per la CONMEBOL, come detto, le quattro squadre vincitrici della Coppa Libertadores, e altre due per il loro punteggio nel ranking confederale (le argentine River Plate e Boca Juniors).

Il Botafogo si è qualificato al Mondiale per club 2025 per aver vinto la Copa Libertadores il 30 novembre 2024 (Buda Mendes/Getty Images)
Per il continente americano la FIFA ha aggiunto anche una squadra statunitense che rappresentasse la nazione ospitante, cioè l’Inter Miami FC. La qualificazione dell’Inter Miami è stata abbastanza strana e secondo molti è stata in qualche modo forzata senza una ragione davvero valida, perché è la squadra in cui gioca Lionel Messi, uno dei calciatori più forti di sempre e tra gli sportivi più famosi al mondo: è probabile che gli organizzatori ritengano importante la sua presenza per aumentare l’attenzione verso un torneo che per il momento non viene troppo considerato da pubblico e addetti ai lavori.
Per ragioni simili, il presidente della FIFA Gianni Infantino ha esplicitamente tentato – senza successo – di coinvolgere nel Mondiale anche Cristiano Ronaldo, famosissimo anche per la sua rivalità con Messi e rimasto da poco senza squadra.
Nella precedente versione del Mondiale per club la squadra della nazione ospitante che vi partecipava era quella che aveva vinto l’ultimo campionato nazionale: lo fu l’Al-Ittihad, per esempio, nella Coppa del Mondo per club giocata in Arabia Saudita nel 2023. La MLS del 2024 – l’ultimo campionato di calcio nordamericano a essersi concluso – è stata vinta dai Los Angeles Galaxy. L’Inter Miami invece ha vinto solo un trofeo minore, il Supporters’ Shield, che viene dato a chi fa più punti nella regular season, la prima parte del campionato: un riconoscimento più che altro simbolico, in un campionato che stabilisce la squadra vincitrice attraverso dei playoff.

Il calciatore argentino dell’Inter Miami Lionel Messi, 25 ottobre 2024 (Simon Bruty/Anychance/Getty Images)
L’Asia e l’Africa, invece, saranno rappresentate ciascuna da quattro squadre nella competizione. Teoricamente l’accesso sarebbe stato riservato alle quattro squadre vincitrici delle rispettive coppe continentali d’élite (AFC Champions League Elite per l’Asia, CAF Champions League Elite per l’Africa) nel quadriennio 2021–2024. Ma nel caso dell’Asia la AFC Champions League Elite ha cambiato formato proprio in questi anni, e si è quindi disputata solo tre volte tra il 2021 e il 2024. Si è così deciso di ammettere le tre squadre vincitrici delle edizioni effettivamente giocate e una quarta squadra selezionata in base al ranking continentale, cioè i coreani dell’Ulsan Hyundai.
Nel caso dell’Africa, la squadra egiziana dell’Al Ahly SC ha vinto la CAF Champions League tre volte in questi quattro anni (2021, 2023 e 2024): di conseguenza, due squadre sono state ammesse in base al ranking. Il continente meno rappresentato è l’Oceania, con una sola squadra, l’Auckland FC, che si è qualificata in base alla sua posizione nel ranking della OFC stilato dalla FIFA.
L’ultima squadra a qualificarsi è stata la statunitense Los Angeles FC, che ha vinto la partita preliminare contro il Club América (la squadra di Città del Messico). Questo preliminare non era previsto dal regolamento del torneo ed è stato giocato dopo che la FIFA aveva escluso la squadra messicana del León perché il proprietario era lo stesso del Pachuca (una cosa contraria al regolamento del torneo).
Per fare i gironi la FIFA ha diviso le squadre in quattro fasce: ogni girone include una squadra per fascia e al massimo una per confederazione, a eccezione di quelle UEFA, che possono essere due per girone (per forza, visto che sono 12 sugli 8 gironi totali). Nella prima fascia ci sono le prime quattro squadre del ranking UEFA e le prime quattro del ranking CONMEBOL (quello del Sudamerica); nella seconda le restanti otto squadre europee; nella terza le prime due squadre dei ranking CAF (quello dell’Africa), AFC (quello dell’Asia) e CONCACAF (quello del Centro e del Nord America) e le ultime due del ranking CONMEBOL; nella quarta e ultima fascia sono state inserite le restanti squadre asiatiche, africane, statunitensi e l’unica squadra oceaniana.
Anche i premi previsti dalla FIFA per le squadre partecipanti vengono distribuiti in modo diseguale a seconda del continente di provenienza: la neozelandese Auckland City guadagnerà oltre 3 milioni di euro dalla sola partecipazione al torneo; le squadre europee, invece, guadagneranno tra gli 11 e i 33 milioni di euro circa, sulla base di «criteri sportivi e commerciali»: insomma, più una squadra è forte e famosa, più soldi riceve per partecipare.
I rimanenti 410 milioni di euro del montepremi, che in totale ammonta a circa 860 milioni di euro (un miliardo di dollari), saranno distribuiti in base alle performance dei club nel corso del torneo: per esempio, una vittoria nella fase a gironi garantisce un premio di squadra di due milioni di dollari (circa 1,7 milioni di euro).
Sono premi altissimi, che la FIFA si è potuta permettere grazie ai grossi investimenti nel torneo dell’Arabia Saudita. Tra le altre cose, la FIFA ha venduto per un miliardo di dollari i diritti televisivi del mondiale all’emittente DAZN, e pochi mesi dopo l’accordo, il fondo sovrano saudita ha acquistato una quota tra il 5 e il 10 per cento di DAZN per la stessa cifra: i maggiori esperti e commentatori internazionali sono concordi nel dire che le due operazioni sono collegate. DAZN ha acquistato i diritti solo a dicembre del 2024, dopo mesi in cui la FIFA non aveva sostanzialmente trovato nessuno che fosse disposto a comprarli (anche perché all’inizio chiedeva 4 miliardi di dollari).
Questi premi enormi servono a motivare le squadre a prendere sul serio un torneo che rischierebbe altrimenti di essere un po’ snobbato, e che per le squadre europee si gioca al termine di una stagione già piena zeppa di partite. Non è un caso che Infantino abbia parecchio insistito sull’aspetto economico, definendo il montepremi «il più grande di sempre per un torneo di calcio»: un’affermazione falsa, considerando che la Champions League distribuisce ogni anno circa 2,5 miliardi di euro, tre volte tanto.
È tuttavia vero che se una squadra avanza alle fasi successive del Mondiale può guadagnare di più che in Champions League, dove il montepremi, pur essendo più grande, è distribuito tra molti più club e nel corso di molte più partite. Per capirci, quest’anno il Paris Saint Germain ha incassato oltre 83 milioni di euro dalla vittoria della Champions League, mentre la vincitrice del Mondiale per club potrebbe arrivare a guadagnare un massimo di oltre 100 milioni di euro.
Un’altra cosa che non si è tanto capita è perché questo mondiale si giochi negli Stati Uniti: non è chiaro se ci fossero altre candidature, o se siano stati scelti arbitrariamente dalla FIFA. Nel 2023 Infantino, che ha eccellenti rapporti con Donald Trump, definì gli Stati Uniti il luogo «ideale» per la prima edizione di questo torneo, per i loro stadi e per «l’enorme interesse locale» per il calcio. Disse anche di averli scelti per anticipare l’organizzazione dei Mondiali (quelli veri, in cui giocano le nazionali) del 2026, che gli Stati Uniti ospiteranno insieme a Canada e Messico.
Lo scorso anno si giocò negli Stati Uniti la Copa América, il principale torneo per nazionali americane, e fu un disastro: gli stadi erano spesso mezzi vuoti, il caldo causò grossi problemi alla salute di calciatori e arbitri, e ci furono grosse falle nella sicurezza. La finale tra Argentina e Colombia cominciò con quasi due ore di ritardo perché molti tifosi provarono a entrare senza biglietto.
Il Mondiale per club si giocherà in dodici stadi del paese. In alcuni di questi (quelli più piccoli) si giocheranno solo le partite dei gironi, mentre la finale si farà al MetLife Stadium nel New Jersey, uno stadio vicino a New York con più di 82mila posti disponibili. La prima partita del Mondiale per club si giocherà invece all’Hard Rock Stadium di Miami il 15 giugno, alle 2 di notte italiane (negli Stati Uniti saranno le 20 del 14 giugno), tra la squadra egiziana dell’Al Ahly e l’Inter Miami.
Per l’Italia come detto ci sono due squadre, l’Inter e la Juventus. L’Inter, che è nel girone E, giocherà la sua prima partita contro la squadra messicana del Monterrey, mercoledì 18 giugno alle 3 di notte italiane. Poi sabato 21 giugno alle 21 giocherà contro gli Urawa Red Diamonds – la squadra della città di Saitama, in Giappone – e alle 3 di notte di giovedì 26 giugno contro la squadra argentina del River Plate, di Buenos Aires.
La Juventus, che è nel girone G, giocherà la prima partita alle 3 di notte di giovedì 19 giugno contro la squadra emiratina dell’Al-Ain. Ci saranno poi la partita del 22 giugno alle 18 contro il Wydad Casablanca, una delle squadre di calcio più antiche del Marocco, e quella del 26 giugno alle 21 contro il Manchester City.
Tutto il torneo sarà trasmesso in chiaro (cioè gratis) da DAZN, mentre una partita al giorno sarà trasmessa, sempre in chiaro e in co-esclusiva, anche da Mediaset, su Canale 5 o Italia 1.