Alla fine la Sampdoria non andrà in Serie C, dopo un grande caos
La partita decisiva con la Salernitana è stata interrotta prima della fine per il lancio di fumogeni, petardi e seggiolini in campo

Alla fine la Sampdoria, l’importante squadra di calcio di Genova, non retrocederà in Serie C: per alcuni giorni era sembrato certo che succedesse, perché la squadra era arrivata terzultima nel campionato di Serie B (e le ultime tre in classifica retrocedono). Poi però una penalizzazione del Brescia avvenuta dopo la fine del campionato aveva cambiato la classifica, facendo salire la Sampdoria al quartultimo posto, quello che vale la possibilità di giocarsi la permanenza in Serie B con uno spareggio contro la quintultima, detto playout.
Lo spareggio si è giocato in due partite (o meglio: quasi due) tra Sampdoria e Salernitana. La prima l’aveva vinta 2-0 la Sampdoria a Genova domenica scorsa, il 15 giugno. La seconda invece si è giocata il 22 giugno in un grande caos ed è stata interrotta prima della fine: al 65esimo minuto infatti l’arbitro ha deciso che non si poteva più andare avanti, dopo che dagli spalti erano stati tirati in campo vari oggetti dai tifosi della Salernitana, tra cui petardi, fumogeni e seggiolini staccati dalle gradinate dello stadio. Nelle ultime settimane i tifosi della Salernitana avevano molto contestato le decisioni giudiziarie che avevano permesso alla Sampdoria di giocare il playout, ritenendole motivate anche dalla volontà delle istituzioni del calcio di preservare una squadra storica e prestigiosa come la Sampdoria.
Al momento della sospensione il punteggio era di 2-0 per la Sampdoria, ma alla fine la vittoria le verrà assegnata a tavolino, probabilmente con il punteggio simbolico di 3-0 previsto in questi casi, per via del comportamento dei tifosi salernitani: significa insomma che la Salernitana retrocede in Serie C e la Sampdoria resta in B.

Un fumogeno lanciato in campo e rimosso dai vigili del fuoco (Alessandro Garofalo/LaPresse)
Si è così conclusa una stagione comunque già molto travagliata per la Sampdoria, che è una delle squadre italiane di maggior prestigio e non è mai stata in Serie C. Da diversi anni è in grave difficoltà economica e c’è una gran confusione nella gestione societaria, che quest’anno si è vista in particolar modo.
La squadra è andata male fin dall’inizio del campionato, e per provare a migliorare le cose la società ha cambiato tanti giocatori a stagione in corso, mostrando di avere idee poco chiare e una scarsa progettualità. Soprattutto, quest’anno la Sampdoria ha cambiato per ben quattro volte l’allenatore. L’ultimo, Alberico Evani, è arrivato ad aprile ed è alla sua prima esperienza da primo allenatore in un club professionistico.
In passato la Sampdoria è stata una squadra ambiziosa e vincente: tra gli anni Ottanta e Novanta vinse, tra le altre cose, uno Scudetto e quattro Coppe Italia. Il punto più alto fu appunto lo Scudetto del 1991, quando in attacco giocava una delle coppie più entusiasmanti e ricordate del calcio italiano, quella formata da Gianluca Vialli e Roberto Mancini.
Non è chiaro se e quanto la permanenza in Serie B riuscirà a risolvere i molti problemi della squadra e della società. Certamente darà una mano dal punto di vista economico, visto che partecipare alla Serie C invece che alla Serie B garantisce molti meno soldi. Nel 2023 la Sampdoria aveva concordato un piano di risanamento dei debiti con il tribunale di Genova: secondo la Gazzetta dello Sport questo piano però prevedeva che tornasse in Serie A (quindi con più entrate economiche), una possibilità che negli ultimi due anni è sembrata piuttosto lontana.