Gli Stati Uniti ripristineranno i visti per gli studenti stranieri
Ma faranno controlli più ampi sui loro profili social, alla ricerca di «qualsiasi segnale di ostilità» al paese

Il dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha annunciato che ricomincerà a esaminare le richieste dei visti da parte delle persone straniere che vogliono studiare nel paese. L’amministrazione del presidente Donald Trump aveva sospeso gli appuntamenti per richiedere i visti studenteschi a fine maggio, nel pieno di una campagna contro alcune delle più prestigiose università statunitensi, accusate di non avere contrastato gli episodi di antisemitismo durante le proteste nei campus contro la guerra nella Striscia di Gaza.
Chi fa domanda per un visto di studio negli Stati Uniti adesso però dovrà permettere alle autorità statunitensi di fare estesi controlli sui propri social media.
Le nuove indicazioni del dipartimento di Stato prevedono che le ambasciate e i consolati statunitensi all’estero controllino i post e i messaggi scambiati sui social delle persone che chiedono un visto studentesco, per individuare «qualsiasi segnale di ostilità al governo, alle istituzioni, alla cultura, ai cittadini o ai principi fondativi degli Stati Uniti». Il dipartimento non ha fornito dettagli su come gli addetti di ambasciate e consolati dovrebbero stabilire questi criteri. Chi non imposta il proprio profilo sui social come “pubblico”, cioè il livello più basso di privacy, potrebbe non essere ammesso al colloquio.
Un funzionario statunitense al corrente dei fatti ha detto ad Associated Press che il dipartimento di Stato ha anche ordinato ai consolati di dare priorità agli studenti che puntano a iscriversi ad atenei in cui le persone straniere sono meno del 15 per cento del totale. Sempre secondo un’analisi di Associated Press, gli studenti stranieri sono più del 15 per cento del totale in circa 200 università statunitensi, tra cui tutte le più importanti, comprese Harvard, Yale, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) e la Columbia University.
Gli studenti stranieri sono un’importante fonte di finanziamento per le università statunitensi, e secondo un rapporto del dipartimento della Sicurezza interna nel 2023 hanno conseguito complessivamente oltre 1,3 milioni di lauree nel paese. Quelli interessati a studiare negli Stati Uniti adesso aspettavano da tempo la riapertura degli appuntamenti per i colloqui, anche perché in vista dell’inizio dell’anno scolastico il tempo per prenotare un viaggio, trovare un alloggio e sbrigare il resto della burocrazia non è moltissimo.
Nelle ultime settimane l’Università di Harvard era stata la più colpita dalla campagna dell’amministrazione Trump contro le università del paese, generalmente ambienti progressisti. A fine maggio Trump aveva vietato ad Harvard di avere studenti e ricercatori stranieri, ma l’ordinanza era poi stata bloccata da un tribunale. A fine maggio il dipartimento di Stato aveva inoltre imposto alle proprie ambasciate, ai consolati e alle sedi diplomatiche all’estero di approfondire i controlli su chiunque richiedesse il visto per andare ad Harvard, compresi professori, ospiti di conferenze e anche i turisti.
A inizio giugno aveva infine vietato agli studenti stranieri di Harvard di entrare negli Stati Uniti: la misura era stata a sua volta sospesa da un tribunale.
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