Nel baseball si discute di uno scambio inatteso, rischioso, forse sbagliato
I Boston Red Sox hanno ceduto il loro miglior battitore, Rafael Devers: qualche motivo per una scelta che rimane in larga parte inspiegabile c'è

Nella MLB, la lega maschile di baseball statunitense che è la più importante al mondo, c’è stato uno scambio di giocatori tra i Boston Red Sox e i San Francisco Giants del quale si sta parlando molto, soprattutto per uno dei giocatori coinvolti, il dominicano Rafael Devers, considerato uno dei migliori battitori del campionato. In modo abbastanza inatteso i Red Sox hanno deciso di lasciar andare Devers ai Giants in cambio di quattro giocatori non altrettanto affermati (i tre lanciatori Jordan Hicks, Kyle Harrison e Jose Bello e l’esterno James Tibbs), quando tra l’altro manca ancora un mese agli ultimi giorni di mercato, quelli in cui di solito avvengono gli scambi più grossi.
I media sportivi ESPN e CBS hanno parlato di shocking blockbuster, cioè di uno scambio tanto rilevante quanto scioccante, mentre il Wall Street Journal l’ha paragonata, per importanza e imprevedibilità, a quella avvenuta nel basket NBA pochi mesi fa, quando i Dallas Mavericks cedettero Luka Doncic ai Los Angeles Lakers. Diversi commentatori ed esperti hanno lasciato aperta la possibilità che sul lungo termine Boston da questo scambio possa guadagnarci, o quantomeno non perderci. Per il momento però la maggior parte di loro sta presentando quella dei Red Sox come una decisione rischiosa, se non proprio sbagliata, oltre che come l’operazione con cui i Red Sox hanno finito di smantellare la squadra con cui vinsero il loro ultimo campionato, nel 2018.
Devers era infatti il giocatore più rappresentativo di Boston, quello più pagato, probabilmente il più forte, nonché l’unico rimasto della squadra del 2018. In modo altrettanto sorprendente i Red Sox avevano ceduto nel 2020 Mookie Betts ai Los Angeles Dodgers e nel 2022 Xander Bogaerts ai San Diego Padres, altri due eccellenti giocatori di quella squadra.
In questa stagione, nonostante un inizio piuttosto negativo, Devers figura tra i primi battitori del campionato nella maggior parte delle statistiche, e l’autorevole sito sportivo The Athletic lo definisce «uno dei migliori 15, 20 battitori in questo sport» (nel baseball i battitori colpiscono la palla con la mazza). Nel 2021 e nel 2023 ricevette il Silver Slugger Award, il premio dato ogni anno ai migliori giocatori in ogni ruolo: fino alla scorsa stagione il suo ruolo era quello di “terza base” (ora ha cambiato: ci arriviamo), cioè il giocatore che nella fase difensiva occupa la base subito alla sinistra del battitore avversario.
Devers ha 28 anni e quindi è ancora abbastanza giovane per giocare a baseball. Il contratto che aveva con Boston e che adesso ha invece con i San Francisco Giants (è rimasto lo stesso: nel baseball si può) scadrà tuttavia nel 2033, quando avrà 36 anni. È un accordo decennale da 270 milioni di euro totali (tanti, ma meno rispetto ai contratti più ricchi) che Devers aveva firmato due anni fa: ai Giants avrà quindi ancora otto anni di contratto e guadagnerà i rimanenti 216 milioni di euro. È possibile che i Red Sox abbiano scelto di non rischiare di pagare troppo un giocatore il cui rendimento potrebbe peggiorare col tempo sia nel ruolo di battitore, nel quale contano molto qualità come forza e riflessi, sia soprattutto in fase difensiva, in cui non è mai stato eccellente e sta già andando peggio rispetto alle prime stagioni.
Anche per questo il Wall Street Journal lo ha paragonato a Luka Doncic, un giocatore fenomenale in attacco (più di Devers, se si confronta il loro impatto nei diversi sport), ma piuttosto ordinario in difesa. «Come Doncic, Devers è una furia in attacco. Era il simbolo indiscusso della sua squadra, avendo firmato un contratto da 270 milioni di euro nel 2023 che sembrava attestare che avrebbe concluso la carriera ai Red Sox. Ed era un peso per la difesa, le cui carenze avevano creato una distanza incolmabile tra lui e la dirigenza di Boston».
Nella decisione di scambiarlo c’entrano probabilmente anche alcuni recenti screzi tra Devers e Boston. A inizio stagione infatti, dopo che i Red Sox avevano acquistato un altro terza base molto quotato come Alex Bregman, era stato chiesto a Devers di cambiare ruolo e di giocare come battitore designato, cioè il giocatore che non partecipa alla fase difensiva e viene impiegato per battere al posto di un compagno di squadra (di solito il lanciatore, ma non sempre). Il dominicano aveva accettato senza particolare entusiasmo, e quando qualche mese dopo gli era stato chiesto di cambiare di nuovo ruolo, e di giocare prima base per sostituire un compagno di squadra infortunato, si era rifiutato.

Rafael Devers in Boston Red Sox-Atlanta Braves lo scorso 17 maggio (Michael Owens/Getty Images)
Oggi i Boston Red Sox, dopo aver battuto per tre partite consecutive i New York Yankees, hanno 38 vittorie e 36 sconfitte in stagione e sono ancora in corsa per un posto nei playoff, ma per loro non sarà semplice qualificarsi: di solito le squadre che ci riescono hanno quasi tutte una percentuale di vittorie superiore al 50 per cento, e soprattutto è probabile che, perlomeno all’inizio, risentiranno dell’assenza di Devers. I San Francisco Giants hanno invece un record migliore (41 vittorie e 32 sconfitte) e, se il nuovo acquisto si inserirà bene nella squadra, avranno ottime possibilità di qualificarsi per i playoff, cosa riuscita alla squadra una sola volta nelle ultime otto stagioni.
I Red Sox d’altro canto non sono andati ai playoff nelle ultime tre stagioni, e stanno forse cercando di costruire una squadra più per il lungo periodo, utilizzando i soldi che risparmieranno dal contratto di Devers (molto dipenderà da come li spenderanno, naturalmente) e cominciando a inserire anche i quattro giocatori arrivati da San Francisco nello scambio, dei quali il lanciatore mancino Kyle Harrison, 23 anni, viene considerato il più promettente.
Per adesso però per i dirigenti sarà difficile spiegare ai tifosi di aver scambiato Rafael Devers, anche perché prima di lui se n’erano andati in maniera altrettanto inattesa Bogaerts e soprattutto Betts (che nel frattempo ha vinto due campionati). Nessuno di questi due era stato sostituito a dovere. Il sito di approfondimento The Ringer è stato abbastanza netto, su questo: «Sembra che i Red Sox stiano testando quanti giocatori-simbolo una squadra può perdere prima di distruggere la propria identità».



