• Italia
  • Mercoledì 18 giugno 2025

Al caso di Villa Pamphili mancano ancora molti pezzi

Mentre sono emersi diversi particolari bizzarri sull'uomo arrestato in Grecia, che per qualche ragione usava un nome falso

Un sopralluogo della Scientifica a Villa Pamphili il giorno dopo il ritrovamento della donna e della bambina morte, 8 giugno 2025 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
Un sopralluogo della Scientifica a Villa Pamphili il giorno dopo il ritrovamento della donna e della bambina morte, 8 giugno 2025 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
Caricamento player

Da cinque giorni Francis Kaufmann, cittadino statunitense che si faceva chiamare Rexal Ford, è detenuto in un carcere in Grecia. È stato arrestato venerdì sull’isola di Skiathos, dove era arrivato due giorni prima in aereo da Roma, ed è accusato dell’omicidio di una bambina di circa sei mesi, che Kaufmann dice essere sua figlia, e di avere nascosto il corpo della madre di lei, una donna di circa 30 anni. Non si conosce ancora la sua identità: in passato si era presentata come Stella Ford, moglie di Rexal. La bambina e la donna sono state trovate morte lo scorso 7 giugno a Villa Pamphili, un grande e conosciuto parco di Roma.

Da allora gli investigatori hanno cercato, identificato e poi fermato Kaufmann. E stanno cercando di ricostruire i molti pezzi di questa vicenda che ancora mancano, o che non sono chiari. Non si conosce, per esempio, l’identità della donna, né si sa se Kaufmann fosse effettivamente il padre della bambina (deve ancora essere fatto il test del DNA); non si sa con certezza come sia stata la loro vita prima di arrivare in Italia, né perché Kaufmann usasse un nome falso con cui si presentava come regista e sceneggiatore. Non sappiamo nemmeno la causa della morte della donna, se sia stata uccisa – cosa non esclusa dai magistrati – o se sia morta per altre cause. Sarebbe morta comunque prima del 5 giugno. Per chi indaga Kaufmann ha quantomeno assistito alla sua morte senza intervenire e nascosto il suo corpo per depistare le indagini. La bambina l’avrebbe invece soffocata.

A tutte queste domande punta a rispondere a breve la procura di Roma, che sta indagando sul caso insieme all’FBI, la polizia federale statunitense. Kaufmann ha chiesto di essere estradato negli Stati Uniti, mentre la giudice per le indagini preliminari Flavia Costantini ha firmato un’ordinanza per la custodia cautelare di Kaufmann in Italia, che ha chiesto alla Grecia la sua estradizione. Deciderà la Corte d’Appello di Larissa, la città greca competente sul caso.

L’area recintata a Villa Pamphili dove sono stati trovati i due corpi, 8 giugno 2025 (Francesco Benvenuti/LaPresse)

Kaufmann è un cittadino statunitense, originario della California. Ha 46 anni e ha precedenti penali: era stato arrestato cinque volte negli Stati Uniti per violenza domestica e aggressioni. Complessivamente ha passato 120 giorni in carcere per aggressione con arma letale che ha causato gravi lesioni fisiche. Queste informazioni sono contenute nell’ordinanza di custodia cautelare, di cui varie parti sono state pubblicate dai giornali.

Kaufmann era in possesso di un regolare passaporto statunitense con il nome di Rexal Ford. La sua vera identità l’ha fatta sapere l’FBI alla procura di Roma. Sembra anche che non vivesse negli Stati Uniti dal 2021, ma non è certo dove sia stato in seguito.

Secondo quanto è stato ricostruito finora, Kaufmann ha vissuto a Malta tra il 2023 e il 2024. A Marsascala, una località nel sudest dell’isola a circa 14 chilometri dalla capitale La Valletta, ha abitato insieme alla donna che si faceva chiamare Stella. Alcuni abitanti hanno raccontato agli inviati del Corriere della Sera e di Repubblica, Fulvio Fiano e Romina Marceca, di ricordarsi sia di loro che della bambina. Fiano scrive che all’anagrafe maltese Kaufmann era registrato come Rexal Ford e che risultava celibe. Non si sa ancora quando lui e Stella si siano conosciuti, se a Malta o prima. È possibile comunque che la bambina sia nata a Malta, data la sua età (tra i 6 e gli 8 mesi): finora non sono stati trovati documenti che attestino la nascita di una bambina con il cognome “Ford”, ma potrebbe essere stata registrata con il nome della madre, che però ancora non si sa quale sia.

Ford è arrivato in Italia alla fine di marzo, viaggiando da Malta alla Sicilia su una barca privata (che aveva cercato con un altro falso nome, Matteo Capozzi). Non è chiaro se Stella e la bambina fossero con lui. A un certo punto però erano tutti e tre a Roma insieme, e qui la storia si complica. Non si sa se abbiano alloggiato in qualche struttura senza fornire i loro documenti o se siano stati ospitati. Alcuni testimoni hanno raccontato di averli visti nelle scorse settimane alle mense benefiche e nei dintorni del mercato di via San Silverio, vicino a Villa Pamphili. Altri hanno detto di averli visti più volte a Villa Pamphili e di credere che dormissero lì. Un uomo senzatetto, che dorme spesso nel parco, ha raccontato che di notte i tre si accampavano in una tenda e la mattina la smontavano e la nascondevano in un sacco tra gli alberi.

– Leggi anche: Che posto è Villa Pamphili

Nonostante vivessero in queste condizioni, sembra però che Kaufmann avesse dei soldi. Repubblica scrive che aveva tre carte di credito su cui ogni mese circolavano dai tremila ai quattromila euro, parte dei quali veniva accreditata dai suoi genitori negli Stati Uniti. Con queste carte di credito Kaufmann avrebbe pranzato e cenato in diversi ristoranti del quartiere. Il fatto che non le usasse invece per pagare un affitto o un albergo fa sospettare che non volesse essere rintracciato.

Questa tesi è sostenuta anche dall’uso del nome falso, con cui Kaufmann si presentava dicendo di essere un regista (cosa molto probabilmente millantata). Così lo conosceva anche Oskar Christian, un cantante e chitarrista messicano che ha raccontato a Repubblica di essere stato ospite in una casa a Malta che Kaufmann avrebbe affittato sulla piattaforma Airbnb. Non è il solo: il direttore della Peacock Film Finance, una società britannica di investimenti nel cinema, Ian Franses, ha detto che conosceva Kaufmann dal 2021. «Rexal mi ha chiesto di aiutarlo a raccogliere i fondi per il suo film intitolato Food Fight», ha raccontato.

Per questa ragione lo aveva indirizzato a una società di produzione di Roma. I produttori romani, che preferiscono restare anonimi, hanno detto di avere incontrato Kaufmann il 7 maggio dopo avere ricevuto una mail da Franses il 28 aprile. I produttori hanno raccontato che Kaufmann era arrivato da loro in taxi ed era ben vestito. Con lui c’erano anche la donna e la bambina, hanno raccontato. Stava cercando finanziamenti e un luogo in Italia dove girare il suo film, che era stato pensato inizialmente per essere girato a Malta. Kaufmann li ha poi ricontattati l’8 giugno, cioè il giorno dopo che erano stati trovati i due corpi a Villa Pamphili. Ha scritto loro una mail dicendo che stava lavorando alla sceneggiatura e si sarebbero sentiti di nuovo presto. Tre giorni dopo è partito per la Grecia.

Il procuratore Francesco Lo Voi durante la conferenza stampa in procura a Roma sul caso di Villa Pamphili, 13 giugno 2025 (Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Un’altra cosa che sappiamo è che Kaufmann era stato fermato per almeno tre volte dalla polizia a Roma nelle settimane precedenti al ritrovamento della donna e della bambina, sicuramente la prima il 20 maggio e l’ultima il 5 giugno.

Il 20 maggio, intorno alle 22, un uomo aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine dopo che due turiste avevano assistito a un litigio tra Kaufmann e la donna in via del Mascherone, vicino a piazza Farnese. Quella sera Kaufmann aveva spiegato a due agenti di polizia di essere un turista americano. Aveva detto anche che la bambina era sua figlia e che la donna era sua moglie. Kaufmann sanguinava a causa di una ferita alla testa che aveva detto di essersi procurato cadendo a terra. Agli agenti aveva mostrato il suo passaporto e spiegato che la moglie non aveva i documenti. Lei aveva detto di chiamarsi Stella. Una delle persone che avevano assistito a questa scena è il ristoratore che ha scattato la fotografia, inviata poi alla trasmissione Chi l’ha visto?.

Le testimonianze hanno permesso di ricostruire anche che Stella era ancora viva lo scorso 3 giugno. Due giorni dopo invece Ford è stato visto insieme alla bambina, senza Stella, mentre trascinava un trolley in un albergo di largo Argentina, in centro a Roma. È stato fermato da un addetto alla reception mentre stava cercando di salire ai piani superiori. Anche in questo caso è stato identificato dalla polizia, a cui ha detto di essere un regista americano e che la moglie se n’era andata.

Sempre il 5 giugno Kaufmann ha mandato un messaggio vocale all’autore Federico Carro per chiedergli ospitalità. Nell’audio, pubblicato da Repubblica, dice di essere stato lasciato dalla moglie e di essere quindi solo con la bambina. Gli racconta anche del suo progetto di film, in cui sarebbe coinvolto anche il cantante britannico Dhani Harrison, figlio di George Harrison dei Beatles.

Dopo il ritrovamento dei corpi, una donna e tre ragazzi hanno contattato la polizia per raccontare di aver visto nella zona di Villa Pamphili un uomo che teneva in braccio una bambina nella notte tra il 6 e il 7 giugno, intorno all’una e mezza. I testimoni hanno riferito che la bambina sembrava tenuta in modo «scomposto».