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  • Martedì 17 giugno 2025

La Virtus Bologna ha vinto la Serie A di basket

Dopo tre finali per lo Scudetto perse di fila e una stagione molto complicata

Il capitano della Virtus Bologna Marco Belinelli mentre alza il trofeo (Roberto Finizio/Getty Images)
Il capitano della Virtus Bologna Marco Belinelli mentre alza il trofeo (Roberto Finizio/Getty Images)
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La Virtus Bologna ha vinto la Serie A maschile di basket per la 17esima volta nella sua storia. Martedì sera ha battuto 96-74 la Germani Brescia e ha così vinto la serie delle finali per 3-0 (si giocava al meglio delle cinque partite). Non vinceva lo Scudetto dal 2021: da allora era sempre arrivata in finale, perdendo però ogni volta contro l’Olimpia Milano. Nonostante la vittoria e il gioco sempre di alto livello, Bologna ha avuto una stagione tutt’altro che semplice.

Ha cambiato allenatore a stagione in corso, sostituendo Luca Banchi con Dusko Ivanovic soprattutto per via dei pessimi risultati in Eurolega (il principale torneo europeo di basket, dov’è arrivata penultima nel girone da 18 squadre), ha perso la finale di Supercoppa Italiana ed è stata eliminata subito dalla Coppa Italia (in entrambi i casi dai rivali dell’Olimpia Milano). È arrivata prima nella stagione regolare, la fase iniziale della Serie A di basket, ma ha rischiato di essere eliminata clamorosamente in rimonta al primo turno dei playoff dalla Reyer Venezia, ottava classificata: è riuscita a vincere la serie solamente alla quinta partita, dopo essere stata in vantaggio per 2-0.

Dalle semifinali in poi però Bologna ha fatto vedere di essere la squadra migliore del campionato, battendo prima Milano per 3 partite a 1 e poi Brescia, grazie soprattutto all’ottima organizzazione difensiva, alla fisicità dei suoi giocatori e alla capacità del nuovo allenatore, il montenegrino Ivanovic, di gestire bene le rotazioni, cioè le sostituzioni a partita in corso, utilizzando al meglio i tanti giocatori di talento presenti in squadra.

In particolare, nelle ultime partite di Bologna i giocatori più determinanti sono stati il 25enne italiano Alessandro Pajola, che quest’anno ha vinto il premio di miglior difensore del campionato, e soprattutto il 33enne georgiano Tornik’e Shengelia, che durante i quarti di finale aveva saltato una partita dopo aver subito un trauma cranico. Contro Brescia, Shengelia aveva segnato 29 punti in gara-1, in gara-2 aveva fatto 15 punti, 8 rimbalzi e 7 assist, in gara-3 ha fatto 31 punti, 9 rimbalzi e 5 assist; alla fine è stato premiato come miglior giocatore delle finali.

Bologna ha in squadra anche altri giocatori di grande esperienza, come gli statunitensi Brandon Taylor e Matt Morgan, che grazie alle sue accelerazioni ha reso molto efficaci i contropiedi di Bologna, e gli italiani Nicola Akele e Daniel Hackett, che pur avendo 37 anni ha avuto un impatto notevole nelle ultime partite. Dalla terza partita delle semifinali in poi non ha giocato invece Achille Polonara, un altro dei cestisti italiani forti ed esperti di Bologna, perché è ricoverato in ospedale per una leucemia mieloide.

La Germani Brescia, al contrario, non ha potuto contare sulla stessa esperienza della Virtus: era alla sua prima finale in Serie A e ci era arrivata in modo meritato e abbastanza sorprendente, considerando il budget piuttosto basso con cui ha affrontato la stagione e il fatto che il suo allenatore, l’ex giocatore Giuseppe Poeta (per tutti Peppe), fosse all’esordio in una squadra di Serie A.

Nelle finali la prima partita è stata molto equilibrata: ha vinto la Virtus con soli tre punti di vantaggio, 90 a 87. Bologna ha invece dominato nettamente gara-2, limitando con un’eccellente difesa il gioco di Amedeo Della Valle, capitano di Brescia (a cui peraltro mancava Maurice Ndour per infortunio). Anche gara-3 è stata abbastanza senza storia, visto che già alla fine del primo tempo Bologna era in vantaggio per 50-28.