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  • Mercoledì 21 maggio 2025

La finale di Europa League tra due squadre quasi disperate

Manchester United e Tottenham stanno vivendo la peggior stagione della loro storia recente, almeno fino a questa partita

(Catherine Ivill - AMA/Getty Images)
(Catherine Ivill - AMA/Getty Images)
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Mercoledì sera alle 21 si giocherà a Bilbao, in Spagna, la finale di Europa League, la seconda competizione calcistica europea per importanza. Il giornale sportivo The Ringer l’ha comprensibilmente definita una finale “disperata”: per il Manchester United e per il Tottenham, le due finaliste, questa è l’unica occasione di ottenere un successo in una stagione che fin qui è stata per entrambe la peggiore della loro storia recente.

Il Manchester United e il Tottenham (una delle tante squadre di Londra) sono tra le squadre più prestigiose e importanti d’Inghilterra, ma a una giornata dalla fine del campionato inglese sono rispettivamente 16esima e 17esima in classifica. Da quando esiste la Premier League (così si chiama il campionato inglese), cioè dal 1992, nessuna delle due aveva mai fatto così pochi punti in campionato. Per capirci: peggio di loro hanno fatto solo le squadre che l’anno prossimo giocheranno in Championship, la Serie B inglese.

Per entrambe vincere l’Europa League sarebbe dunque un risultato sportivo molto importante, dato che la vittoria del torneo permette di qualificarsi direttamente alla prossima Champions League, la più importante competizione per club in Europa e quella che garantisce più soldi. L’anno scorso la sola partecipazione garantiva a ogni club un premio di 18,62 milioni di euro.

Sia per il Tottenham che per il Manchester United questa è ormai l’unica occasione possibile per giocare in una competizione europea nella prossima stagione. In Premier ci si qualifica a una delle tre competizioni europee per club (la Champions League, l’Europa League e la Conference League) arrivando in uno dei primi sette posti del campionato: una cosa che per le due squadre è diventata impensabile già da qualche mese. Al momento il Manchester ha 39 punti, il Tottenham 38; il Nottingham Forest che è settimo ne ha 65.

Per il Tottenham, in particolare, una vittoria del genere avrebbe anche un notevole significato emotivo e simbolico. L’australiano Angelos Postecoglou, che allena la squadra dal 2023, ha detto che la vittoria dell’Europa League sarebbe «una cosa enorme», perché «bisogna considerare quello che questo club ha passato negli ultimi 15 o 20 anni e quello che hanno passato i tifosi».

Il Tottenham non vince un trofeo dalla Coppa di Lega inglese del 2008: non un trofeo dei più prestigiosi e il meno ambito tra quelli nazionali come la FA Cup (la Coppa d’Inghilterra, che non vince dal 1991) o il campionato (che non vince dal 1961). L’ultimo trofeo internazionale del Tottenham invece fu la Coppa UEFA (l’odierna Europa League) del 1987.

È un dato in parte sorprendente, perché negli ultimi anni nel Tottenham hanno giocato calciatori di grandissimo talento come Luka Modrić, Gareth Bale, Harry Kane (vincenti poi con altre squadre) e Son Heung-min (l’attuale capitano). La squadra è stata allenata da tecnici di alto livello come Antonio Conte e Mauricio Pochettino. In questi 17 anni il miglior risultato è stata la finale di Champions League nel 2019, persa poi contro il Liverpool.

Negli anni si è diffusa la convinzione che sul Tottenham penda una sorta di maledizione: lo ha ricordato a pochi giorni dalla finale – e in maniera un po’ provocatoria – anche il difensore nederlandese del Tottenham Micky van de Ven. Vincere l’Europa League per il Tottenham vorrebbe dire anche liberarsi di una brutta reputazione, che il club si porta dietro da anni e di cui i giornali continuano a parlare.

Diversa è la situazione del Manchester United, una squadra ben più prestigiosa del Tottenham e dove le aspettative sono molto più alte. A differenza del Tottenham, infatti, il Manchester dal 2008 ha vinto numerosi trofei: l’ultimo, la FA Cup, è stato vinto solo l’anno scorso battendo i rivali cittadini del Manchester City.

Il Manchester United festeggia l'Europa League nel 2017: è stato l'ultimo trofeo internazionale vinto dalla squadra, 24 maggio 2017 (Nils Petter Nilsson/Getty Images)

Il Manchester United festeggia l’Europa League nel 2017: è stato l’ultimo trofeo internazionale vinto dalla squadra, 24 maggio 2017 (Nils Petter Nilsson/Getty Images)

Negli ultimi dieci anni però ci sono stati più bassi che alti. Il club è in perdita da almeno sette anni e ha un debito di circa un miliardo di sterline (più di un miliardo di euro) a causa della complicata gestione dei Glazer, la famiglia statunitense che ha comprato il Manchester nel 2005. Nonostante le grosse spese per migliorare la squadra, i risultati in classifica sono peggiorati di anno in anno: quest’anno l’evidente mancanza di un progetto a lungo termine si è ripercossa particolarmente sui risultati sportivi e il Manchester ha anche cambiato allenatore a stagione in corso.

– Leggi anche: Il Manchester United non ne esce

Se lo United non dovesse vincere e quindi qualificarsi per la prossima Champions sarebbe un grande problema: The Ringer ha stimato che il club perderebbe circa 100 milioni di euro di ricavi potenziali per la sua partecipazione in Champions e di conseguenza non potrebbe permettersi le grosse spese fatte finora per acquistare nuovi calciatori. Per il Tottenham la perdita di questi eventuali ricavi sarebbe negativa ma non drammatica come per il Manchester United.

Per la finale è favorito il Manchester United (anche se di poco). L’ultima volta che le due squadre si sono incontrate in campionato però ha vinto il Tottenham per 1-0 (ma era febbraio).