Mediobanca vuole comprare Banca Generali

Ha fatto un'offerta pubblica di scambio da 6,3 miliardi di euro, che si inserisce nel "risiko bancario" di cui si parla da mesi

Il logo all'interno della sede di Mediobanca a Milano (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Il logo all'interno della sede di Mediobanca a Milano (ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
Caricamento player

Mediobanca, la più importante banca di investimento italiana, ha presentato un’offerta pubblica di scambio (OPSC) da 6,3 miliardi di euro per comprare Banca Generali, controllata da Assicurazioni Generali, a sua volta la più importante compagnia assicurativa italiana. L’offerta pubblica di scambio è uno dei diversi modi con cui si può comprare una banca, e prevede il pagamento con azioni di un’altra società, non in denaro: la proposta è di pagare tutte le azioni di Banca Generali con l’intera quota che Mediobanca ha nelle Assicurazioni Generali, cioè il 13,2 per cento delle azioni totali di Generali. In questo modo per ogni azione di Banca Generali saranno corrisposte 1,7 azioni di Assicurazioni Generali.

Mediobanca è peraltro oggetto di un’altra operazione di acquisizione, col ruolo opposto: a gennaio il gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena (MPS) aveva presentato un’offerta per acquistarla. L’offerta per Banca Generali offre quindi agli azionisti di Mediobanca un’alternativa all’essere comprata da MPS, operazione a cui il management della banca notoriamente si oppone: in questo senso la mossa di Mediobanca può essere letta come un tentativo di difesa dall’operazione di MPS.

Il consiglio di amministrazione di Mediobanca aveva esplicitamente definito il tentativo di acquisizione da parte di MPS ostile e insensato dal punto di vista economico, perché motivato a suo dire solo dagli interessi di due soci molto noti e potenti: quelli delle famiglie Del Vecchio e Caltagirone, che da anni attraverso un complicato intreccio di partecipazioni puntano alle quote che la stessa Mediobanca aveva nelle Assicurazioni Generali. Quote che Mediobanca cederebbe del tutto per comprare Banca Generali, perdendo dunque qualsiasi attrattiva.

– Leggi anche: Le due famiglie da cui dipendono le sorti delle banche italiane

In via ufficiale l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, ha dato però motivazioni perlopiù economiche all’operazione, come sempre avviene in questi casi. Ha detto agli analisti che era da tempo che consideravano «Banca Generali la migliore opportunità di fusione e acquisizione», e che l’operazione consentirebbe alla società di accelerare il suo spostamento strategico verso la gestione dei grandi patrimoni.

Mediobanca aveva già provato a comprare Banca Generali nel 2020, ma l’operazione non era riuscita. La nuova offerta dovrà essere approvata da un’assemblea ordinaria il 16 giugno: questo perché Mediobanca è già oggetto di un tentativo di acquisizione, durante il quale non potrebbe fare operazioni straordinarie senza l’approvazione dei soci.

È l’ennesima operazione del cosiddetto “risiko bancario”, l’espressione con cui i giornali italiani definiscono quel continuo flusso di acquisizioni e fusioni tra banche che da mesi è assai movimentato.

– Leggi anche: Come si compra una banca