L’anno in cui Jamie Vardy sorprese il calcio inglese
Dopo 13 anni ha detto che lascerà il Leicester, con cui vinse uno storico campionato: è un buon momento per i ricordi

Giovedì l’attaccante inglese Jamie Vardy ha detto che a fine stagione lascerà il Leicester, la squadra in cui ha giocato per tredici stagioni e con la quale fu protagonista di uno dei successi più inaspettati mai visti nel calcio: la vittoria della Premier League (il campionato inglese) del 2015-2016. Vardy, che oggi ha 38 anni e all’epoca era un mezzo sconosciuto, segnò 24 gol in 36 partite, molti dei quali decisivi per le vittorie della squadra, allenata da Claudio Ranieri. Fu una stagione irripetibile per Vardy e per il Leicester, che non aveva mai vinto il campionato e fino all’anno prima aveva come obiettivo provare a non retrocedere.
Nell’estate del 2015, quando cominciò quel campionato, Vardy aveva già 28 anni ed era considerato al massimo un discreto attaccante “di provincia”, un calciatore che segnava abbastanza gol con squadre di seconda o terza fascia (si dice “di provincia” perché queste squadre solitamente non sono quelle delle grandi città). Aveva giocato fino a quel momento una sola stagione in Premier League, la precedente, nella quale aveva segnato appena cinque gol e il Leicester era arrivato quattordicesimo. In precedenza aveva giocato per anni nelle categorie dilettantistiche e giocava a calcio come secondo lavoro. Solamente nell’estate del 2012 venne acquistato dal Leicester (all’epoca nell’equivalente della nostra Serie B), dopo aver segnato 31 gol in 36 partite di campionato con il Fleetwood Town, nella quinta serie inglese.
Con il Leicester era stato protagonista della promozione in Premier League del 2013, raggiunta anche grazie ai suoi 16 gol in campionato: già quello, considerato il suo passato, era considerato un risultato notevole. Nel 2015-2016, però, le prospettive sue e del Leicester cambiarono completamente, e all’improvviso. Vardy segnò alla prima di campionato contro il Sunderland, nelle due successive fece due assist, e poi tra la quarta e la quattordicesima giornata andò a segno per undici partite consecutive, segnando in totale 13 gol e superando il precedente record detenuto dall’attaccante del Manchester United Ruud van Nistelrooij.
Fece gol in tanti modi: di sinistro, di destro, di testa, da dentro e da fuori area. Si dimostrò un attaccante sveglio e aggressivo, molto abile nel muoversi velocemente alle spalle dei difensori avversari, sorprendendoli spesso, e a sfruttare la maggior parte delle occasioni che gli capitavano. Furono spesso gol determinanti per il Leicester, che vinse molte partite con un gol di scarto, come il 2-1 con cui a dicembre del 2015 batté il Chelsea, campione d’Inghilterra in carica.
Con il passare del tempo e grazie anche ai risultati altalenanti delle avversarie, il Leicester cominciò a credere nell’impresa. La squadra organizzata da Ranieri era eccezionalmente compatta e difficile da affrontare: si difendeva bene ed era efficace e cinica in attacco grazie soprattutto alla rapidità di esecuzione di Vardy e dell’algerino Riyad Mahrez, un altro dei calciatori fondamentali di quel Leicester.
Nella seconda parte di campionato Vardy segnò con minor frequenza, ma continuò a fare gol importanti, alcuni anche molto spettacolari, come il primo dei due che fece nella vittoria per 2-0 contro il Liverpool, con un tiro di destro da fuori area su passaggio di Mahrez. Alla penultima di campionato, quando il Leicester era già sicuro di aver vinto la Premier League e festeggiò il titolo davanti ai suoi tifosi contro l’Everton, Vardy segnò altri due gol.
Nelle stagioni successive, a differenza della maggior parte dei calciatori che si erano fatti notare quell’anno come Mahrez e N’Golo Kanté, Vardy scelse di rimanere al Leicester, di cui diventò in seguito il capitano e terzo miglior marcatore di sempre: ha segnato 198 gol in 494 partite giocate con il Leicester (ne ha ancora altre cinque per provare ad arrivare a 200). Dopo la Premier League del 2016, Vardy continuò a confermarsi su alti livelli: esordì in Champions League con il Leicester, segnando due gol, e cominciò a essere impiegato con regolarità anche nella Nazionale inglese, con la quale ha segnato 7 gol in 26 partite e partecipato agli Europei del 2016 e ai Mondiali del 2018.
Ottenne anche altri risultati di prestigio con il Leicester: nella stagione 2019-2020 segnò 23 gol in campionato e, a 33 anni, diventò il più anziano capocannoniere nella storia della Premier League (oltre che l’unico a segnare almeno 100 gol totali con il Leicester nella massima serie inglese). Nel 2021 vinse la FA Cup, la principale coppa nazionale inglese, e qualche mese dopo anche il Community Shield, il trofeo che si assegna in una partita tra la vincitrice dell’FA Cup e quella della Premier League.
La scorsa stagione, dopo la retrocessione del Leicester, ha segnato 18 gol in campionato grazie ai quali la squadra è tornata in Premier League (è già certa però di retrocedere di nuovo quest’anno).
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