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  • Martedì 22 aprile 2025

Il piano di Macron per la ricostruzione di Mayotte

Prevede la spesa di oltre 3 miliardi nei prossimi 6 anni per contrastare l’immigrazione, garantire l’accesso alla casa, attrarre investimenti e combattere l’insicurezza

Mamoudzou, Mayotte, 19 dicembre 2024 (AP Photo/Adrienne Surprenant)
Mamoudzou, Mayotte, 19 dicembre 2024 (AP Photo/Adrienne Surprenant)
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato un piano per la ricostruzione di Mayotte, territorio d’oltremare francese che si trova nell’oceano Indiano, che lo scorso dicembre era stato colpito da un violento ciclone tropicale e poi dalla tempesta Dikeledi. Mayotte, con oltre il 77 per cento di abitanti sotto la soglia di povertà, è la regione più povera tra i dipartimenti e i territori che la Francia amministra: la metà degli abitanti ha meno di vent’anni e la disoccupazione è molto alta.

Il disegno di legge per la «rifondazione» di Mayotte contiene gli impegni del governo francese per una serie di investimenti considerati “prioritari” e la spesa di 3,2 miliardi di euro nei prossimi sei anni, dal 2025 fino al 2031. Tra questi rientrano il miglioramento della rete per la distribuzione di acqua potabile, la costruzione di un secondo ospedale, di un secondo carcere, la costruzione di strade, la modernizzazione dell’aeroporto e del porto commerciale di Longoni. Il piano prevede anche la costruzione di nuove case e l’innalzamento del salario minimo entro il 2031. Quest’ultima misura dovrebbe, secondo il governo, essere bilanciata dalla creazione di una zona franca con esenzioni fiscali per tutti i settori economici per attrarre nuovi investimenti.

Un’altra promessa contenuta nel piano governativo è la costruzione di scuole per porre rimedio a un problema già esistente prima del ciclone e della tempesta che hanno gravemente danneggiato gli edifici esistenti. A Mayotte mancano infatti circa 1.200 aule e in molti comuni è in vigore un sistema a rotazione con turni di lezioni mattutine e pomeridiane per raddoppiare la capacità di accoglienza di ogni struttura. Il governo ha promesso di «mettere fine completamente» a questo sistema entro l’inizio del 2031.

Le parti più importanti del piano riguardano però la sicurezza (addestramento di 300 nuovi poliziotti sul posto, creazione di nuove unità di gendarmeria, potenziamento dei poteri in materia di sequestro di armi, tra le altre cose) e l’immigrazione (condizioni più severe per l’ingresso e l’ottenimento del permesso di soggiorno).

Mayotte è attualmente abitata da circa 350mila persone e la popolazione, sia a causa delle migrazioni che dell’alto tasso di natalità, è quadruplicata tra il 1985 e il 2017 passando da 67.200 a 256.500 persone. Nel 2017 secondo l’INSE (l’ISTAT francese) il 48 per cento della popolazione di Mayotte era di nazionalità straniera, costituita cioè da persone migranti provenienti soprattutto dalle vicine isole Comore. Negli ultimi mesi nell’arcipelago ci sono sono state diverse proteste organizzate da collettivi di cittadini per chiedere misure contro l’insicurezza e l’immigrazione incontrollata.

Il disegno di legge sarà presentato al Senato francese il 12 maggio e poi all’Assemblea Nazionale il 2 giugno.