A Mayotte ci sono state nuove inondazioni, a meno di un mese dal disastro del ciclone Chido

Edifici distrutti dal ciclone Chido a Barakani, Mayotte, 21 dicembre 2024 (AP Photo/ Adrienne Surprenant)
Edifici distrutti dal ciclone Chido a Barakani, Mayotte, 21 dicembre 2024 (AP Photo/ Adrienne Surprenant)

Domenica nell’arcipelago di Mayotte, nell’oceano Indiano, ci sono state inondazioni e colate di fango a causa della tempesta tropicale Dikeledi, la seconda ad aver colpito l’arcipelago in meno di un mese dal disastro del ciclone Chido. Dalle 22 di sabato sera le autorità locali avevano imposto la massima allerta per i rischi collegati ai venti forti e alle piogge intense, che hanno creato allagamenti in particolare nella città di Mbouini, nel sud dell’arcipelago, una delle poche che non erano state colpite da Chido: la tempesta più forte degli ultimi 90 anni nell’area, che a metà dicembre aveva causato danni enormi e la morte di decine di persone.

Mayotte è governata dalla Francia fin dall’Ottocento, è il dipartimento più povero del paese e ha più di 300mila abitanti, ma si stima che ci vivano anche decine di migliaia di migranti irregolari. L’allerta prevedeva tra le altre cose il divieto di spostamenti, così come la sospensione del traffico aereo e della circolazione dei traghetti. Domenica pomeriggio, quando in Italia erano le 13:30, Météo-France segnalava che la tempesta era a sud dell’arcipelago e aveva cominciato a indebolirsi. Nei giorni scorsi aveva portato piogge torrenziali e provocato la morte di tre persone nel nord-est del vicino Madagascar.

– Leggi anche: Che posto è Mayotte