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  • Venerdì 11 aprile 2025

C’è una nuova inchiesta sulle scommesse illegali fatte dai calciatori

Tra gli accusati ci sono Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, già coinvolti nell'ultimo caso simile, ma anche diversi altri

Nicolò Fagioli e Sandro Tonali in una foto del 2021 (Jonathan Moscrop/Getty Images)
Nicolò Fagioli e Sandro Tonali in una foto del 2021 (Jonathan Moscrop/Getty Images)
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Diversi calciatori sono indagati dalla procura di Milano per aver scommesso e giocato su piattaforme online illegali. Sono calciatori di Serie A e non solo, e diversi di loro sono italiani. Tra gli indagati ci sono anche Sandro Tonali e Nicolò Fagioli, che erano già stati indagati nel 2023 per aver scommesso illegalmente ed erano stati squalificati dall’attività sportiva per diversi mesi. Ora la procura di Milano accusa Tonali e Fagioli non solo di aver scommesso su piattaforme illegali, ma anche di aver coinvolto altri calciatori.

Gli altri indagati invece sono accusati solo di aver scommesso sulle piattaforme illegali. Per ora si ha notizia di dieci calciatori indagati, oltre a Tonali e Fagioli: Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Leandro Paredes, Ángel Di María, Samuele Ricci, Raoul Bellanova, Cristian Buonaiuto e Junior Firpo. Nessuno di loro è quindi accusato per le pratiche solitamente associate al cosiddetto “calcioscommesse”, cioè di aver scommesso su partite in cui erano coinvolti per poi condizionarne l’esito. Scommettere sulle piattaforme illegali è un reato con conseguenze assai meno gravi, che nella maggior parte dei casi possono risolversi con il pagamento di multe non particolarmente alte.

Ha dato per primo la notizia e diffuso i nomi delle persone coinvolte il giornalista del Corriere della Sera Luigi Ferrarella, tra i più rispettati e affidabili in Italia sulla cronaca giudiziaria.

I reati ipotizzati riguardano il periodo tra il 2021 e il 2023, cioè più o meno lo stesso della precedente inchiesta su Tonali (ex Milan, oggi al Newcastle) e Fagioli (all’epoca alla Juventus, oggi alla Fiorentina): proprio a partire da quell’indagine, dagli interrogatori dei due calciatori e dal contenuto dei telefoni a loro sequestrati, è stato possibile raccogliere parte delle informazioni che hanno portato a questa nuova inchiesta della procura di Milano.

Secondo l’accusa, per scommettere sulle piattaforme illegali i calciatori si sarebbero messi d’accordo con i gestori delle piattaforme stesse: questi inizialmente avrebbero fatto loro credito, e poi si sarebbero fatti pagare appoggiandosi a una gioielleria a cui i calciatori facevano bonifici tracciabili per l’acquisto di orologi di lusso e altri gioielli. In realtà questi oggetti non sarebbero stati effettivamente venduti: per l’accusa i soldi dei bonifici sarebbero serviti per l’appunto a saldare i debiti di gioco, senza che si capisse che venivano fatti per quello scopo.

Per questi motivi la procura di Milano ha chiesto anche gli arresti domiciliari per i due gestori delle piattaforme illegali, Tommaso De Giacomo e Patrik Frizzera, e per i tre amministratori della gioielleria, Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini (gli arresti non sono ancora stati convalidati da un giudice).

In Italia il Codice di giustizia sportiva della FIGC (la federazione calcistica) vieta di scommettere su qualsiasi partita di calcio, anche se non sono partite che coinvolgono la propria squadra. È per questo che chi vuole farlo usa le piattaforme di scommesse illegali, che solitamente vengono usate con altri scopi (come il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata). Le indagini del 2023 su Tonali e Fagioli riguardavano proprio questo caso: venne accertato che avevano scommesso su partite di calcio e furono squalificati dalla giustizia sportiva rispettivamente per dieci e sette mesi.

Non è invece vietato scommettere su altri sport, ma farlo sulle piattaforme illegali sì: è quello per cui sono indagati i calciatori coinvolti nell’inchiesta della procura di Milano, che sono accusati di aver partecipato a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (in particolare a partite di poker online illegali). Oltre a questo, i soli Tonali e Fagioli sono indagati con l’accusa di aver fatto da tramite per coinvolgere altri calciatori in questo genere di scommesse.

Nello specifico, Tonali e Fagioli sono indagati per i commi 2 e 3 dell’articolo 4 della legge 401 del 1989, cioè in sostanza sia per aver pubblicizzato il giro di scommesse illegali, sia per avervi preso parte; gli altri calciatori invece solo per il comma 3. Il comma 2 prevede come pena l’arresto fino a 3 mesi e una multa fino a 500 euro, il comma 3 solo una multa fino a 500 euro.

Le conseguenze per la parte della giustizia ordinaria sono insomma lievi, ma sulla base di quanto è emerso è possibile che anche la giustizia sportiva (che è separata) decida di aprire una sua indagine come era successo nel 2023: la FIGC ha già chiesto gli atti alla procura di Milano. Se si venisse a sapere che i calciatori hanno scommesso sul calcio, anche su partite in cui non erano coinvolti, rischierebbero una squalifica.