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  • Venerdì 13 ottobre 2023

Il caso di presunte scommesse in cui sono coinvolti Tonali e Zaniolo

I due calciatori della Nazionale sono indagati per aver scommesso su piattaforme illegali, come lo juventino Fagioli

Sandro Tonali dopo una partita con l'Under 21 dell'Italia (AP Photo/Raed Krishan)
Sandro Tonali dopo una partita con l'Under 21 dell'Italia (AP Photo/Raed Krishan)
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Giovedì sera i calciatori della Nazionale Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo hanno lasciato il ritiro della squadra dopo aver ricevuto un avviso di garanzia e un atto di perquisizione dagli agenti della squadra mobile della polizia di Torino. Tonali e Zaniolo sono stati ascoltati riguardo a un caso di scommesse su piattaforme illegali. La polizia è arrivata giovedì al ritiro di Coverciano, dove l’Italia sta preparando le partite di qualificazione all’Europeo contro Malta e Inghilterra. Il caso potrebbe avere conseguenze soprattutto da un punto di vista sportivo: ai calciatori professionisti è vietato scommettere sulle partite di calcio, anche quelle in cui non sono impegnati e la violazione della norma può portare a una lunga squalifica.

L’inchiesta è stata avviata dalla procura di Torino e aveva coinvolto inizialmente il giocatore della Juventus Nicolò Fagioli, che avrebbe confessato di aver scommesso su partite di calcio. Proprio dall’analisi dei suoi telefoni e tablet sarebbe emersa una chat in cui parlava di scommesse illegali con altri calciatori, fra cui appunto Tonali e Zaniolo, che giocano nel campionato inglese rispettivamente con Newcastle e Aston Villa. I giocatori coinvolti potrebbero essere di più: la procura di Torino ha probabilmente dovuto anticipare l’analisi dei telefoni dei due giocatori della Nazionale dopo che il loro coinvolgimento nell’inchiesta era stato svelato in giornata sui social network da Fabrizio Corona, ex paparazzo e personaggio televisivo, anche lui ascoltato dalla procura come «persona informata dei fatti».

L’inchiesta al momento non riguarda scommesse che possano aver portato a un’alterazione del risultato sportivo: era partita da un’agenzia di scommesse Eurobet di Torino, sospettata di permettere puntate su server illegali, cioè su piattaforme che operano online senza le licenze concesse dallo Stato.

Normalmente queste piattaforme vengono utilizzate dalla criminalità organizzata per riciclare denaro. Si fanno puntate di grande entità utilizzando sistemi che permettano di recuperare più o meno la stessa somma investita, indipendentemente dal risultato sportivo. Su una partita, ad esempio, si possono scommettere contemporaneamente cifre calibrate sulla vittoria della squadra in casa, su quella della squadra in trasferta e sul pareggio: si rientrerà della quota investita e quei soldi saranno “puliti”, avranno cioè una provenienza dimostrabile, a differenza di quelli investiti. Il fatto che siano stati ottenuti su piattaforme illegali implica quasi sempre, in caso di controllo, solo una lieve multa.

Nicolò Zaniolo (ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI)

Queste agenzie di scommesse illegali però sono utilizzate anche da chi non può scommettere legalmente: è il caso dei calciatori, a cui il Codice di giustizia sportiva della FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) vieta di puntare su partite di calcio, anche se non riguardano le partite delle proprie squadre. La violazione di questa norma prevede una squalifica sportiva di almeno tre anni. Il nome di Fagioli era presente nei registri paralleli dell’agenzia, per cui sono iniziate le indagini della procura di Torino su di lui: scommettere su piattaforme illegali è un reato ma con una pena piuttosto lieve, una multa inferiore ai mille euro.

Nicolò Fagioli, della Juventus, in una partita contro l’Inter (AP Photo/Antonio Calanni)

Secondo le ricostruzioni dei quotidiani il centrocampista ventiduenne della Juventus avrebbe ammesso le scommesse, specificando di non aver mai puntato su gare che lo vedevano coinvolto, e avrebbe consegnato i propri telefoni, dove sono stati trovati i nomi degli altri giocatori adesso sospettati. Anche Tonali e Zaniolo, che in passato hanno giocato rispettivamente con Milan e Roma, sono indagati per lo stesso reato (scommesse su piattaforme abusive), ma rischierebbero soprattutto squalifiche da parte della giustizia sportiva se il loro coinvolgimento fosse confermato.

Una questione parallela relativa al caso è quella che riguarda Fabrizio Corona, ex paparazzo e personaggio televisivo, che è stato condannato in passato per truffa ed estorsione. Attraverso un suo sito di gossip Corona già un paio di mesi fa aveva parlato di un coinvolgimento di Fagioli in un’inchiesta sulle scommesse e giovedì ha anticipato la notizia che le indagini riguardavano anche Tonali e Zaniolo, prima dell’intervento della polizia a Coverciano. La procura lo ha ascoltato per provare a ricostruire da dove arrivino le informazioni di cui è in possesso, che in teoria sarebbero riservate.