Un piccolo passo verso la “Paz Total” in Colombia
Il presidente Gustavo Petro ha fatto un accordo con una frangia della guerriglia, ma l'obiettivo finale rimane lontano

Sabato il governo colombiano ha firmato un accordo con il gruppo armato Comuneros del Sur, che ha accettato di interrompere la lotta armata. È il primo gruppo armato che aderisce alla “Paz Total” (“pace totale”): l’ambizioso programma di riconciliazione nazionale su cui il presidente di sinistra Gustavo Petro ha basato il suo mandato dal 2022 e che finora non aveva dato risultati concreti.
Per il governo di Petro è un successo, tanto più in una fase di difficoltà politiche a un anno dalle prossime elezioni, ma è anche emblematico dei limiti della “Paz Total”. I Comuneros del Sur, infatti, sono un gruppo secondario, molto meno numeroso e potente dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) con cui il governo ha interrotto i colloqui di pace a gennaio. Nel marzo del 2024 i Comuneros del Sur si erano staccati dall’ELN proprio per trattare con il governo.
Sabato durante una cerimonia molto scenografica a Pasto, nel sudovest del paese, dei rappresentanti dei Comuneros del Sur hanno restituito simbolicamente le armi. Hanno detto che negli scorsi sei giorni hanno consegnato all’esercito quasi 600 esplosivi, incluse mine, granate e razzi, che verranno distrutti. Il gruppo si è impegnato a smantellare quello che resta del suo arsenale nei prossimi tre mesi.
Come parte dell’accordo, verranno restituiti oltre 5mila ettari di terreni coltivati illegalmente. Il governo si è impegnato a investire 45 miliardi di pesos (poco meno di 10 milioni di euro) in progetti nella regione dove il gruppo era radicato, il dipartimento meridionale di Nariño al confine con l’Ecuador, tra cui l’invio di un centinaio di squadre mediche e l’apertura di quattro centri sanitari.
Il ministro della Difesa, il generale Pedro Sanchez, ha parlato di un «momento storico». Come detto, però, gli obiettivi della “Paz Total” erano ben più ampi di così: i Comuneros del Sur hanno circa 300 combattenti, contro i 6mila dell’ELN che a metà gennaio hanno causato gli scontri sul confine col Venezuela che hanno portato il governo a riprendere le operazioni militari contro il gruppo.
«Il governo di Petro ha cercato di ottenere con una fazione guerrigliera del sudovest ciò che non gli è riuscito con la guerriglia più antica del paese: l’inizio del processo di consegna e distruzione delle armi, e la transizione alla vita civile», ha scritto Astrid Suárez, l’inviata a Pasto dell’Associated Press.

Gustavo Petro durante la cerimonia a Pasto, il 5 aprile (AP Photo/Fernando Vergara)
Dopo gli accordi di pace del 2016 con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC), che erano il maggiore gruppo ribelle, l’ELN e gli altri gruppi più piccoli hanno cercato di prendere il posto e l’influenza delle FARC nelle zone rurali. I Comuneros del Sur furono fondati nel 1992, mentre l’ELN è preesistente: nacque nel 1962 con ispirazione marxista-leninista da sindacalisti e universitari ispirati dalla rivoluzione cubana.
L’ELN è accusato di finanziarsi con rapimenti, operazioni minerarie illegali e traffico di stupefacenti. L’accordo con questo gruppo per un po’ era sembrato il meglio avviato, ed era considerato il più importante nel contesto della “Paz Total”, ma gli sviluppi degli ultimi mesi hanno compromesso il processo.
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