Il miglior ciclista nelle corse da un giorno
Mathieu van der Poel continua a ottenere risultati notevoli e riesce persino a fare la cosa più difficile: battere Tadej Pogačar

Il ciclista dei Paesi Bassi Mathieu van der Poel quest’anno ha partecipato a tre corse da un giorno e le ha vinte tutte e tre, tra cui un’entusiasmante Milano-Sanremo nella quale ha battuto in volata Filippo Ganna e Tadej Pogačar. Il 6 e il 13 aprile gareggerà nel Giro delle Fiandre e nella Parigi-Roubaix, due delle cinque cosiddette classiche monumento, le più prestigiose tra le gare di ciclismo che durano una sola giornata, quindi non a tappe (le altre sono appunto la Milano-Sanremo, la Liegi-Bastogne-Liegi e il Giro di Lombardia).
Le ha già vinte entrambe più di una volta (il Giro delle Fiandre nel 2020, 2022 e 2024, e la Parigi-Roubaix nel 2023 e nel 2024) e negli ultimi anni sta dimostrando di essere il miglior ciclista al mondo in gare del genere. È anche tra i pochissimi in grado di battere, perlomeno in corse di questo tipo, Tadej Pogačar, considerato il miglior ciclista al mondo in generale, uno che abitualmente domina quasi ogni gara a cui partecipa.
Van der Poel ha trent’anni ed è un ciclista potente ed eclettico, che gareggia (e spesso vince) non solo su strada ma anche in altre discipline come il ciclocross e la mountain bike. È l’unico ad aver vinto il titolo mondiale in tre diverse discipline ciclistiche: sette volte nel ciclocross (in cui si gareggia fuori strada, tra prati e boschi, su percorsi molto movimentati), una volta nel gravel (su strade sterrate) e una volta su strada, nel 2023. Gareggia da sempre con l’Alpecin-Deceuninck, una squadra un tempo piuttosto piccola che è cresciuta intorno a van der Poel e che gli ha sempre consentito di selezionare con massima libertà le gare a cui partecipare, permettendogli quindi di concentrarsi su quelle più adatte a lui.

I risultati di van der Poel nelle classiche monumento: 7 vittorie e 12 podi in 19 partecipazioni, e solo una volta fuori dai primi dieci (Pro Cycling Stats)
Le gare di un giorno sono molto diverse tra loro: tra le classiche monumento che ha vinto, la Parigi-Roubaix è nota per i suoi rischiosi tratti in pavé, il Giro delle Fiandre ha diverse salite mentre la Milano-Sanremo è molto lunga e un po’ più monotona. Per vincerle occorre essere corridori completi, in grado di adattarsi ai vari percorsi, e van der Poel non ha grossi punti deboli, perché è veloce e resistente, riesce a tenere un buon passo e a competere sia nei tratti in salita (a patto che non siano troppo lunghi e ripidi) sia nelle volate.
Ciò che lo rende speciale, e che gli permette di vincere con frequenza le corse di un giorno, è però soprattutto la sua abilità di fare per alcuni minuti uno sforzo massimo anche dopo aver pedalato per ore. Quando van der Poel accelera e aumenta il ritmo per provare a staccare gli avversari, quasi nessuno riesce a stargli dietro: persino Pogačar, un ciclista capace di strappi difficilmente pareggiabili, può talvolta faticare a rispondere ai suoi attacchi. Dopo la vittoria della seconda Parigi-Roubaix consecutiva, commentatori e appassionati hanno cominciato a chiedersi se non fosse il caso di considerarlo «il miglior corridore di tutti i tempi nelle corse di un giorno».
La vittoria di van der Poel alla Strade Bianche del 2021
Van der Poel ha sempre avuto un’eccezionale capacità di sforzi elevati in contesti di grande fatica, e ha quindi spesso gareggiato in maniera spregiudicata, attaccando senza pensarci troppo e risultando entusiasmante da seguire per chi guarda le corse. Questo gli ha consentito di ottenere vittorie a volte insperate come quella del 2019 all’Amstel Gold Race (una nota corsa che si tiene ogni anno nei Paesi Bassi), quando prima provò ad andare in fuga su una salita a oltre 40 chilometri dall’arrivo e poi, dopo che fu ripreso e staccato a sua volta, riuscì a recuperare tutti e a vincere con una poderosa rimonta finale.
L’eccessiva fiducia nelle sue grandi capacità e la troppa aggressività, tuttavia, gli sono costate anche alcune vittorie: di recente ha riconosciuto che una volta perdeva diverse gare per inesperienza e per il desiderio di intrattenere il pubblico e se stesso. Col tempo van der Poel è migliorato tantissimo anche sotto questo punto di vista, e alle sue doti fisiche e tecniche ha aggiunto una sempre maggiore sapienza tattica; non a caso ha ottenuto tante vittorie di prestigio negli ultimi anni. L’ultima Milano-Sanremo, in tal senso, è abbastanza esemplificativa del ciclista che è diventato: potente, aggressivo, instancabile ma anche bravo a gestirsi e a scegliere i momenti giusti e a lui più congeniali per attaccare.
«Van der Poel in questo momento è inarrestabile nelle gare di un giorno», ha detto in un video uscito sul canale YouTube Global Cycling Network l’ex ciclista e commentatore Dan Lloyd, riconoscendo che oggi gareggia anche con grande strategia (mentre una volta, soprattutto a livello giovanile, secondo Lloyd non gli era nemmeno necessario, tanto era superiore agli avversari). Oggi van der Poel «ha tutto: il killer instinct, e le gambe per sostenerlo», ha detto Lloyd.

Van der Poel al traguardo della Milano-Sanremo davanti a Ganna e Pogačar, il 22 marzo (Tim de Waele/Getty Images)
Il suo rivale di sempre, il belga Wout van Aert, con cui per anni si è conteso le vittorie nelle gare su strada e nel ciclocross, oggi è lontano dal suo livello. L’unico che sembra in grado di impensierirlo, quando gareggia nelle condizioni ottimali, è appunto Tadej Pogačar, che come van der Poel ha vinto per sette volte in una classica monumento. Van der Poel non può competere sulle salite più ripide con Pogačar (forse il miglior scalatore al mondo) perché è troppo “pesante” e potente per avere caratteristiche da scalatore puro. È il motivo per cui ha partecipato una volta sola al Giro di Lombardia, la gara tra le classiche monumento con le maggiori pendenze, nella quale non a caso Pogačar ha ottenuto quattro vittorie.
In tutte le altre corse di un giorno però i due se la giocano quasi sempre alla pari, e anzi per ora van der Poel ha dimostrato di avere un leggero vantaggio competitivo; tutti gli altri avversari devono sperare di trovarli in una giornata molto negativa per riuscire a batterli, anche perché entrambi possono cominciare ad attaccare quando mancano ancora molti chilometri all’arrivo, e per questo è difficile sorprenderli con fughe coraggiose. I due si affronteranno due volte in due settimane al Giro delle Fiandre, dove Pogačar parte leggermente favorito per via di un percorso più movimentato, e alla Parigi-Roubaix, nella quale van der Poel ha vinto le ultime due edizioni e Pogačar sarà invece all’esordio.



