Con il nuovo codice della strada sono molto aumentate le patenti sospese o revocate

Non sembra invece esserci stato un impatto sul calo degli incidenti, come aveva sostenuto Matteo Salvini

(ANSA/LUCA ZENNARO)
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Il Sole 24 Ore ha analizzato i dati raccolti nelle principali città italiane sull’impatto della contestata riforma del codice della strada voluta dal ministro dei Trasporti Matteo Salvini ed entrata in vigore il 14 dicembre del 2024. I dati, elaborati dalla Polizia stradale e dalla Polizia locale, dicono che nei primi tre mesi con il nuovo codice c’è stato un netto aumento di ritiri delle patenti, mentre non sembra esserci stato un impatto sul numero degli incidenti, che sono in calo da anni un po’ in tutta Italia.

L’aumento molto netto di ritiri delle patenti, per revoche o sospensioni, sembra dovuto principalmente a due misure introdotte con la riforma del codice della strada: le sanzioni più severe per l’utilizzo del cellulare alla guida e le cosiddette sospensioni brevi, che danno la possibilità di sospendere la patente anche dai 7 ai 15 giorni per alcune infrazioni, variabili a seconda del numero di punti sulla patente della persona che viene sanzionata.

Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore, tra la metà di dicembre del 2024 e la metà di marzo del 2025 le patenti ritirate per sospensione o revoca sono state 16.432, contro le 10.620 dello stesso periodo nell’anno precedente (un aumento di quasi il 55 per cento). Significa anche che nei primi tre mesi di riforma le patenti ritirate sono state poco meno della metà delle circa 38mila ritirate in tutto il 2024.

I ritiri delle patenti sono aumentati soprattutto a Milano, con 647 ritiri contro i 183 dell’anno precedente (+253,6 per cento: qui i dati si riferiscono al periodo 1° gennaio-15 marzo 2025, quindi solo due mesi e mezzo); a Bari, con 103 ritiri contro i 34 dell’anno precedente (+202,9 per cento); a Palermo, con 267 ritiri contro gli 85 dell’anno precedente (+214,1 per cento); e a Torino, con 546 ritiri contro i 160 dell’anno precedente (+241,3 per cento).

C’è stato un aumento dei ritiri piuttosto netto anche a Roma, dove dal 1° gennaio al 20 marzo 2025 sono state ritirate 530 patenti contro le 300 dell’anno precedente (+76,7 per cento). Ma i ritiri sono aumentati con percentuali variabili anche a Firenze, Bologna e Napoli.

L’utilizzo del cellulare alla guida è legato al 50 per cento dei ritiri della patente effettuati negli ultimi tre mesi, secondo dati comunicati a metà marzo dalla Polizia stradale e dai Carabinieri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra le altre cose, il nuovo codice della strada prevede per chi utilizza cellulari o altri dispositivi elettronici alla guida una sospensione della patente da 15 a 60 giorni, da stabilire in base a quanti punti sulla patente ha la persona multata (prima c’era la sospensione della patente solo per chi aveva già commesso violazioni simili nei due anni precedenti). Sono previste multe che vanno da 250 a 1.000 euro (prima erano tra i 165 e i 660). Sia la sanzione che la durata della sospensione aumentano nel caso in cui una persona già sanzionata dovesse commettere la stessa infrazione nei due anni successivi.

Sempre secondo i dati disponibili, le sospensioni brevi hanno portato a un aumento di ritiri delle patenti soprattutto a Milano (in cui in due mesi e mezzo ne sono già state applicate 157) e a Napoli (in cui ne sono state applicate 87). Le infrazioni per cui sono state imposte le sanzioni brevi sono varie e includono superamenti a destra, mancate precedenze, passaggi col semaforo rosso, attraversamenti di passaggi a livello, non fermarsi a un controllo di polizia, tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla legge e, come detto, utilizzo del cellulare (che sembra aver avuto un impatto molto significativo).

Il Sole 24 Ore non ha invece pubblicato dati sulla norma più controversa contenuta nella riforma di Salvini, quella che riguarda l’uso di sostanze stupefacenti e in base alla quale si rischia la sospensione della patente fino a 3 anni anche se si viene trovati positivi a una sostanza giorni dopo l’assunzione.

L’impatto della riforma invece non si è visto sugli incidenti, nonostante il suo promotore Salvini abbia già sostenuto in questi mesi che siano diminuiti proprio grazie alle novità introdotte: erano affermazioni basate su dati parziali e informazioni incomplete, presentate in modo fuorviante.

Sempre secondo i dati del Sole 24 Ore, nei tre mesi tra metà dicembre e metà marzo ci sono stati 11.568 incidenti, con un calo del 5,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: è un dato in linea con la tendenza complessiva degli ultimi anni. Rispetto allo stesso periodo del 2023 gli incidenti sono invece diminuiti dell’1,6 per cento.

Il calo rispetto al 2024 c’è stato soprattutto a Bologna (-13,8 per cento), Roma (-6,4 per cento) e a Napoli (-25,5 per cento). Bologna è una delle città in cui di recente è stata fatta un’ampia attività di prevenzione con il progetto “Città 30”, con cui la giunta di centrosinistra di Matteo Lepore dal 2024 ha introdotto il limite di velocità di 30 chilometri orari nella maggior parte delle strade. La misura, accolta con molte critiche per l’impatto sulla viabilità, ha ridotto gli incidenti (-13 per cento), soprattutto quelli gravi, ha dimezzato il numero di persone decedute, e per la prima volta dal 1991 l’anno scorso nessun pedone è stato ucciso.

Complessivamente in Italia invece tra metà dicembre e metà marzo c’è stato un aumento degli incidenti mortali del 3,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: tra le principali città italiane soprattutto a Napoli e a Firenze. È comunque un aumento non particolarmente significativo e su cui per ora non si possono fare valutazioni più ampie. L’Italia è comunque uno dei paesi europei dove gli incidenti stradali mortali sono più frequenti. Secondo dati riferiti al 2024 e pubblicati questo mese dal Commissario europeo per i Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, in Italia ci sono 51 morti per incidenti stradali ogni milione di abitanti: la media europea è di 44. Nell’Unione Europea inoltre nel 2024 c’è stato un calo del 3 per cento degli incidenti mortali rispetto al 2023: in Italia il dato è rimasto stabile.

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