Il piano di Israele per occupare militarmente la Striscia di Gaza
Prevede tra le altre cose che i palestinesi vengano confinati in una piccola area sulla costa: deve ancora essere approvato dal governo di Netanyahu

Haaretz e il Financial Times hanno scritto che le forze armate israeliane stanno preparando un piano per avviare una nuova operazione di terra su larga scala della Striscia di Gaza, e per occuparne militarmente il territorio sul lungo periodo. Il piano non è ancora stato approvato definitivamente dal governo, che si sta tenendo aperta la possibilità di proseguire i negoziati con Hamas. Ma la sua approvazione è ritenuta probabile, dopo i bombardamenti e le incursioni israeliane che negli scorsi giorni hanno provocato la fine del cessate il fuoco.
Il piano è proposto da Eyal Zamir, il nuovo capo delle forze armate israeliane entrato in carica a inizio mese, ed è sostenuto dagli alleati di estrema destra e fondamentalisti ebraici del governo del primo ministro Benjamin Netanyahu. Zamir vorrebbe fare rientrare nella Striscia di Gaza numerose nuove divisioni militari, comprese alcune composte da riservisti, cioè da persone che nelle prime fasi della guerra erano state convocate per servire nell’esercito ma che in seguito erano tornate alle loro vite da civili.
L’esercito israeliano ha già una presenza consistente nella Striscia di Gaza, che sarebbe grandemente espansa con la nuova fase della guerra.

Un bombardamento israeliano vicino a un campo profughi palestinese nella città di Gaza, il 22 marzo 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)
Soprattutto, il piano prevede che l’esercito occupi militarmente il territorio della Striscia di Gaza e ne mantenga il controllo, costringendo i milioni di civili palestinesi a radunarsi in una piccola “zona umanitaria” sulla costa della Striscia, lontano dalle città principali. L’esercito si occuperebbe di fatto di governare il territorio, e prenderebbe in gestione anche la distribuzione degli aiuti umanitari ai civili. Una fonte anonima del Financial Times ha detto che l’esercito ha già cominciato a calcolare di quante calorie ha bisogno ciascun civile palestinese.
L’occupazione militare della Striscia sarebbe una novità rispetto al modo in cui la guerra è stata condotta finora, in cui l’esercito israeliano ha fatto massicce e distruttive operazioni militari senza però mai prendere il controllo diretto del territorio. L’ex capo delle forze armate, Herzl Halevi, era anche contrario ad affidare ai soldati la distribuzione degli aiuti, perché riteneva che i militari non dovessero rischiare di «essere uccisi mentre distribuiscono pacchi di farina alla popolazione civile palestinese», ha scritto Haaretz. Attualmente la distribuzione degli aiuti è gestita da varie organizzazioni umanitarie, tra cui le agenzie dell’ONU e la Mezzaluna rossa, il corrispettivo locale della Croce rossa.
Halevi però si è dimesso all’inizio di questo mese, assumendosi le responsabilità per i fallimenti militari nella risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il suo successore, Zamir, è un ufficiale di fiducia di Netanyahu, che si è convinto che una nuova enorme offensiva militare potrebbe eliminare Hamas definitivamente. Israele aveva già occupato la Striscia di Gaza fino al 2006, ma questo non aveva portato alla fine di Hamas.

Civili palestinesi fuggono dalle aree in cui opera l’esercito israeliano, 22 marzo 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Secondo Haaretz, le forze militari di occupazione israeliane potrebbero anche cercare di «incoraggiare» i civili della Striscia ad abbandonarne il territorio. Questo è ciò che vorrebbe l’estrema destra alleata di Netanyahu, che vorrebbe riportare i coloni nella Striscia di Gaza e costringere la popolazione palestinese a una «emigrazione volontaria».
Il governo è anche convinto che l’arrivo di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti gli consenta di portare avanti piani più arditi, come quello di occupare militarmente la Striscia. La precedente amministrazione di Joe Biden si era sempre detta decisamente contraria a questa possibilità, ma ora Netanyahu ritiene che Trump potrebbe acconsentire senza troppi problemi.



