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  • Martedì 4 marzo 2025

Zelensky dice di essere ancora «pronto» a lavorare con gli Stati Uniti

Nonostante tutto: in un comunicato ha scritto che l’Ucraina accetterà l’accordo sui metalli rari, e ha proposto un vago piano di pace

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con i leader europei a Londra, il 2 marzo 2025 (Toby Melville/Pool via AP)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky durante un incontro con i leader europei a Londra, il 2 marzo 2025 (Toby Melville/Pool via AP)

Martedì il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha diffuso un altro lungo comunicato per provare a recuperare i rapporti con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che solo poche ore prima aveva sospeso temporaneamente gli aiuti militari al paese.

Nel comunicato Zelensky ha ribadito la sua volontà di raggiungere un accordo per una pace duratura, dicendo: «Io e la mia squadra siamo pronti a lavorare sotto la forte leadership del presidente Trump». La formulazione esprime in modo abbastanza esplicito una posizione di subordinazione di Zelensky rispetto a Trump: il presidente ucraino non ha scritto “con” Trump, ma “sotto” (“under”) Trump.

Subito dopo però ha anche presentato una vaga proposta per un possibile accordo di pace con la Russia: ha scritto che «le prime fasi potrebbero essere il rilascio dei prigionieri e una tregua nel cielo (divieto di missili, droni a lungo raggio, bombe su infrastrutture energetiche e altre infrastrutture civili) e una tregua immediata in mare, se la Russia farà lo stesso». Ha aggiunto che questo sarebbe il primo passo per arrivare «velocemente» a un «forte accordo finale». Nelle scorse settimane gli Stati Uniti avevano avviato dei negoziati per raggiungere un accordo di pace tra Russia e Ucraina, ma avevano coinvolto solo esponenti del governo russo, escludendo l’Ucraina.

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Zelensky ha poi espresso nuovamente la sua gratitudine per l’aiuto militare che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina negli ultimi anni, ricordando per esempio che nel 2019 la precedente amministrazione Trump approvò per la prima volta la vendita all’Ucraina dei missili anticarro Javelin, un’arma che si è dimostrata fondamentale contro l’esercito russo (l’invasione totale dell’Ucraina da parte della Russia è iniziata nel 2022, ma gli Stati Uniti forniscono assistenza militare al paese dal 2014, ossia da quando la Russia invase, occupò e poi annesse in modo illegale la Crimea).

Il ringraziamento di Zelensky è un riferimento a quanto successo venerdì scorso alla Casa Bianca, quando Trump e il suo vice J.D. Vance avevano accusato Zelensky di non essere abbastanza riconoscente nei confronti degli Stati Uniti.

In quell’occasione Zelensky e Trump avrebbero dovuto firmare un accordo per permettere agli Stati Uniti di beneficiare dei proventi delle risorse minerarie ucraine in cambio del prosieguo degli aiuti militari statunitensi. Tutto però era andato in modo disastroso: Trump e Vance avevano attaccato verbalmente Zelensky, e lui se n’era andato prima del previsto senza firmare niente.

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Nel comunicato, Zelensky ha riconosciuto che quell’incontro «non è andato come avrebbe dovuto» e che «è ora di sistemare le cose». Ha aggiunto che per quanto riguarda l’accordo sulle risorse minerarie «l’Ucraina è pronta a firmarlo in qualsiasi momento e in qualsiasi formato», e l’ha definito «un passo avanti verso una maggiore sicurezza».

In questi giorni Zelensky aveva già provato a riappianare i rapporti con Trump: venerdì e sabato, per esempio, aveva diffuso diversi comunicati in cui ringraziava il popolo e il governo statunitensi, e diceva che per l’Ucraina «è fondamentale avere il sostegno del presidente Trump».