Il Giappone sta faticando a spegnere il più grave incendio degli ultimi trent’anni
C'entrano la siccità, il tipo di vegetazione e la poca manutenzione delle foreste

Nella regione settentrionale di Iwate, in Giappone, i vigili del fuoco stanno facendo fatica a spegnere il più grande incendio che il paese abbia affrontato negli ultimi trent’anni. L’incendio, che era iniziato a fine febbraio nella città costiera di Ofunato, si era velocemente diffuso nelle foreste circostanti, causando la morte di una persona e danneggiando circa un centinaio di abitazioni. Finora l’incendio ha bruciato 21 chilometri quadrati di terreno e più di 5mila residenti sono stati allontanati: 1.200 di questi sono stati portati nei rifugi allestiti dal governo.
Nonostante gli incendi siano frequenti in Giappone – sono in media circa 1.200 all’anno, cioè quattro al giorno – quello di Ofunato si distingue per una dimensione fuori dalla norma. Ha già bruciato un’area tre volte superiore alla media annuale degli incendi nel paese, rendendo le operazioni di contenimento particolarmente complesse, nonostante vi partecipino circa 2mila vigili del fuoco e l’esercito giapponese abbia messo a disposizione 10 elicotteri.
L’incendio si è diffuso così velocemente perché la regione è attraversata da forti venti, che ne facilitano molto la diffusione. In più, mentre il clima è generalmente umido della regione di Iwate, nell’ultimo mese i terreni sono diventati molto secchi a causa di una forte siccità. Nella città di Ofunato, infatti, a febbraio sono caduti solo 2,5 millimetri di pioggia, contro i 41, che è la media dei millimetri di pioggia caduti a febbraio negli anni precedenti.

Un camion dei vigili del fuoco nella città di Ofunato, 2 marzo 2025 (EPA/FIRE AND DISASTER MANAGEMENT AGENCY)
La regione di Iwate è montuosa, e questo rende più difficili le operazioni e gli spostamenti dei vigili del fuoco. È anche ricca di conifere, alberi altamente infiammabili a causa delle resine e degli oli essenziali che contengono le loro foglie. Quest’ultimo è un aspetto particolarmente rilevante, dato che quello di Ofunate è un “incendio di chioma”, che si propaga cioè dalla cima di un albero a un’altra.

Una foto aerea delle foreste ricche di conifere attorno a Ofunato, 3 marzo 2025 (Kyodo News via AP)
Akira Kato, docente all’Università giapponese di Chiba, ha spiegato al Japan Times che incendi di questo tipo, per quanto ciclici, possono essere ridotti con una regolare manutenzione delle foreste, che implica la rimozione dei rami caduti e degli alberi che possono facilmente prendere fuoco. Tuttavia la diminuzione del consumo di legname e la carenza di manodopera nell’industria forestale rendono difficile questo tipo di manutenzione in Giappone.

Una foto aerea delle foreste attorno a Ofunato, 27 febbraio 2025 (Kyodo News via AP/LaPresse)
L’ultimo incendio di dimensioni paragonabili in Giappone era stato nel 1992 sull’isola di Hokkaido, in una regione ancora più settentrionale: al tempo erano bruciati 10 chilometri quadrati.