Hamas dice di aver infine riconsegnato il corpo di Shiri Bibas
Non era fra quelli degli ostaggi morti consegnati a Israele giovedì, forse per un errore

Venerdì sera Hamas ha comunicato di aver consegnato alla Croce Rossa il corpo di Shiri Bibas, la donna israeliana che insieme ai suoi figli Ariel e Kfir fu rapita dal kibbutz di Nir Oz durante gli attacchi di Hamas in Israele del 7 ottobre del 2023. Il corpo di Bibas è stato al centro di un caso per tutta la giornata di venerdì, quando l’esercito israeliano ha detto che non era fra quelli dei quattro ostaggi morti restituiti giovedì da Hamas.
Gli accordi sul cessate il fuoco tra Hamas e Israele, in vigore da circa un mese, prevedevano per giovedì la restituzione del corpo di Bibas, di quelli dei suoi figli e di quello dell’attivista Oded Lifshitz. Hamas aveva consegnato quattro bare, venerdì i corpi dei bambini e di Lifshitz erano stati identificati, mentre l’esercito israeliano aveva detto che il quarto corpo, quello che avrebbe dovuto essere di Bibas, non corrispondeva a nessuno degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre. Non si sa di chi sia: il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva detto genericamente che era di una donna palestinese di Gaza.
Hamas aveva promesso indagini, ipotizzando che i resti di Shiri Bibas fossero stati mischiati con quelli di altre persone palestinesi con cui si trovava durante un bombardamento israeliano: secondo Hamas Bibas e i suoi due figli sarebbero stati uccisi in quella occasione, durante la loro prigionia. In serata ha quindi comunicato di aver consegnato il corpo di Bibas agli intermediari. La Croce Rossa ha confermato di aver ricevuto una bara, ma le procedure di identificazione non sono ancora avvenute.
In un comunicato pubblicato su Telegram Hamas ha detto che potrebbe essersi trattato di «un errore o di una sovrapposizione» dei corpi, ma che non ha intenzione di «tenere alcun corpo» degli ostaggi uccisi. Israele aveva ritenuto la mancata riconsegna del corpo una grave violazione degli accordi sul cessate il fuoco. Ha inoltre sostenuto che i due figli di Bibas sarebbero stati uccisi da membri di Hamas a novembre del 2023 durante la prigionia e non da un loro bombardamento, come detto da Hamas. Non ci sono abbastanza elementi per verificare nessuna delle due affermazioni.
Il rapimento di Bibas e dei suoi figli fu ripreso in un video, poi diffuso, in cui si vedeva la donna, all’epoca 32enne, mentre veniva portata via dal kibbutz in cui viveva con in braccio i figli di 4 anni e 9 mesi (Kfir, il più giovane ostaggio rapito da Hamas il 7 ottobre). Il video ebbe un grosso impatto emotivo sulla popolazione israeliana, e da allora le foto di Bibas e dei suoi figli si sono viste spesso alle manifestazioni che chiedevano al governo israeliano di accelerare i negoziati con Hamas per liberare gli ostaggi.
Il 7 ottobre venne rapito anche il marito di Bibas, Yarden, che durante la prigionia era stato tenuto in un luogo diverso da moglie e figli. Yarden Bibas è stato liberato vivo il 1° febbraio del 2025.



