Una contestata offerta di DAZN per i nuovi abbonati è stata ritirata in anticipo
Permetteva di guardare tutta la Serie A per 9,99 euro al mese, molto meno del prezzo normale che arriva fino a 59,99

Di recente ci sono state nuove critiche sulla gestione dei prezzi degli abbonamenti a DAZN, la piattaforma di streaming sportivo che in Italia detiene i diritti per mostrare, tra le altre cose, tutte e dieci le partite di ogni giornata della Serie A di calcio (sette delle quali in esclusiva). Il 21 gennaio era stata resa disponibile un’offerta che permetteva a chi non si era ancora abbonato di farlo a soli 9,99 euro al mese per sette mesi, molto meno rispetto ai prezzi normali, che dopo i vari aumenti avevano raggiunto un minimo di 34,99 per chi sottoscriveva l’abbonamento mensile standard per 12 mesi e un massimo di 59,99 euro per il servizio Plus, quello che permette di vedere tutta la programmazione su due dispositivi anche da due connessioni diverse.
L’offerta, inizialmente disponibile fino al 26 gennaio, è stata però ritirata alle 15 del 22 gennaio, senza alcuna comunicazione di DAZN. Oggi chi va sulla pagina in cui era possibile sottoscriverla vede scritto «tutte le partite di campionato in esclusiva a 9,99 euro al mese per 7 mesi, anziché 44,99 euro. Risparmi oltre 240 euro, solo fino alle 15:00 del 22 gennaio». Prima invece c’era scritto fino al 26 gennaio.
DAZN spiega che l’offerta era stata proposta via email solamente agli utenti che si erano registrati per vedere Juventus-Milan dello scorso 18 gennaio, una delle cinque partite che quest’anno DAZN può mostrare in chiaro, cioè non solo agli abbonati, in base agli accordi presi con la Lega Serie A. In pratica gli utenti, prima di Juventus-Milan, si erano registrati alla piattaforma ma non erano abbonati, e DAZN per convincerli ad abbonarsi gli ha proposto un prezzo vantaggioso. Il problema è che, probabilmente per un errore, il link attraverso cui potevano usufruire dell’offerta (molto condiviso sui social e su siti vari di informazione calcistica) funzionava per chiunque non fosse abbonato a DAZN. Probabilmente è questo il motivo per cui è stato deciso poi di ritirare in anticipo l’offerta, per evitare che troppi utenti si abbonassero a un costo così irrisorio rispetto al solito.
DAZN non ha confermato questa ipotesi, ma sostiene che ogni azienda ha facoltà di cambiare i termini e i tempi delle proprie offerte, e che questa da 9,99 euro non serviva a fermare un calo degli abbonamenti. Non ci sono dati recenti sugli abbonati di DAZN in Italia, tuttavia è plausibile che dopo gli aumenti dello scorso maggio in questa stagione siano in calo: diverse analisi basate sui dati Auditel avevano raccontato, dopo le prime giornate di campionato, che le partite trasmesse da DAZN avevano molti spettatori in meno rispetto all’anno precedente.
In generale la gestione confusa e apparentemente improvvisata della promozione sugli abbonamenti è stata molto criticata soprattutto da chi aveva sottoscritto gli abbonamenti a prezzo pieno, vincolandosi magari per un anno, e ha visto altri utenti iscriversi a prezzi molto inferiori.
Non è la prima volta che DAZN prende iniziative controverse o che causano malcontenti tra spettatori e abbonati: in estate ci furono molte discussioni dopo che l’azienda aveva deciso di tagliare quasi la metà dei giornalisti dipendenti, oltre a vari contenuti, pur aumentando i prezzi. In ottobre invece l’Autorità garante per la comunicazione aveva diffidato DAZN perché per errore aveva bloccato il download da Google Drive attraverso la piattaforma nazionale antipirateria Piracy Shield.