Le persone morte per gli incendi a Los Angeles sono almeno 16
Al sesto giorno di emergenza la situazione è ancora fuori controllo: dove non ci sono le fiamme c'è il problema del fumo, e il vento si sta rialzando

Le persone morte a causa degli enormi incendi in corso da martedì a Los Angeles, in California, sono almeno 16: undici sono morte a causa dell’incendio Eaton, mentre altre cinque a causa dell’incendio Palisades. Altre 16 persone non si trovano. Secondo i vigili del fuoco è molto probabile che il numero dei morti aumenterà.
L’Eaton e il Palisades sono i due incendi principali che si sono sviluppati in questi giorni e sono considerati fra i più devastanti della storia della California. Nonostante gli ampi interventi dei vigili del fuoco sono ancora fuori controllo: finora solo loro due hanno bruciato più di 150 chilometri quadrati, un’area più grande del comune di Bologna, e per il momento sono stati contenuti rispettivamente per il 27 e l’11 per cento. Altri due incendi minori, il Kenneth e l’Hurst, sono ancora attivi, ma sotto controllo; gli altri sono stati spenti.
Sabato l’incendio Palisades è arrivato a Brentwood, uno dei quartieri di lusso più celebri di Los Angeles e sede dell’importante Getty Museum: è stato emesso per il quartiere un ordine di evacuazione e i suoi residenti lo stanno lasciando. Lo staff del museo ha detto che l’edificio è in grado di proteggere le collezioni di opere d’arte dal fuoco.

Le fiamme dell’incendio Palisades lungo la costa, sabato 11 gennaio (Brontë Wittpenn/ San Francisco Chronicle via AP)
Nella giornata di domenica i vigili del fuoco dovranno fare i conti con i venti Santa Ana, forti venti secchi che arrivano dall’entroterra e che dopo una breve pausa si stanno rialzando. Questi venti sono un grande problema per i soccorsi: visto che aumentano la velocità di propagazione dell’incendio, possono causare lo sviluppo di nuovi incendi trasportando braci ardenti anche per diversi chilometri e rendono più complicato volare sopra gli incendi con gli aerei per spegnerli.
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I vigili del fuoco stanno avendo problemi a volare anche a causa della presenza di decine di droni, probabilmente comandati da persone che vogliono riprendere gli incendi dall’alto. Giovedì un aereo dei vigili del fuoco è stato costretto a un atterraggio di emergenza dopo essersi scontrato con un drone.
Nella giornata di sabato inoltre diverse squadre di pompieri erano rimaste momentaneamente senz’acqua. Greg Pierce, esperto di risorse idriche dell’università UCLA, una delle più importanti università della California, ha detto a CNN di non essere a conoscenza «di un sistema idrico al mondo che sia preparato per questo tipo di eventi». L’acqua in un secondo momento è tornata.

Un aereo sparge una sostanza per rallentare l’incendio di Palisades (AP Photo/Eric Thayer)
In risposta alle molte critiche degli ultimi giorni, le autorità della città di Los Angeles hanno ripetuto più volte di essere arrivate preparate a una situazione di questo tipo, ma che la proliferazione di incendi in diversi punti della città, causata dal terreno molto secco, dalla bassa umidità e dal vento forte, ha reso il loro contenimento estremamente complesso. Diversi vigili del fuoco hanno fatto dichiarazioni simili ai giornali, dicendo di essere sopraffatti dalla situazione.
Fra venerdì e sabato Messico e Canada avevano inviato vigili del fuoco per aiutare a contenere gli incendi. Il Canada ha inviato anche delle autobotti.
Questa mappa mostra l’avanzamento degli incendi in tempo reale. La zona arancione è quella coinvolta dall’incendio, in rosso sono le zone evacuate, mentre in giallo quelle a rischio evacuazione.
Nelle parti in cui gli incendi sono stati spenti, oltre alla distruzione completa di migliaia di edifici, i residenti devono affrontare il problema del fumo, che può causare seri problemi di salute a chi lo respira in eccesso. Già mercoledì il sito del governo per il controllo della qualità dell’aria, AirNow, aveva definito l’aria di Los Angeles «pericolosa», il livello peggiore della scala: la situazione generale è leggermente migliorata, ma in alcune zone la situazione è ancora critica.
Negli ultimi giorni le autorità nazionali e statali hanno pubblicato diversi avvisi in cui raccomandavano di indossare mascherine e consigliavano ai residenti con «condizioni croniche di salute e/o respiratorie» di non andare «a scuola o al lavoro», anche se la zona in cui abitavano non era colpita dagli incendi.
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