Il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato

E tra gennaio e settembre la temperatura media terrestre è stata maggiore di 1,54 °C rispetto ai livelli preindustriali

Due turiste con un parasole davanti al Partenone
Atene, 12 giugno 2024 (AP Photo/Petros Giannakouris)
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Alla COP29 di Baku, in Azerbaijan, l’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ha presentato un rapporto provvisorio sullo stato del clima nel 2024 che dice che quest’anno sarà il più caldo mai registrato in termini di temperature medie globali. Tra gennaio e settembre la temperatura media terrestre è stata maggiore di 1,54 °C rispetto ai livelli preindustriali, cioè rispetto al periodo compreso tra il 1850 e il 1900, con un margine di errore di poco più di un decimo di grado. A questo aumento della temperatura ha contribuito “El Niño”, quell’insieme di fenomeni atmosferici che si verifica periodicamente nell’oceano Pacifico e influenza il meteo di gran parte del pianeta, ma il suo effetto si è sommato a quello del riscaldamento causato dai gas serra prodotti dalle attività umane.

Detto in altre parole, nei primi nove mesi dell’anno è stato superato il limite di 1,5 °C fissato come obiettivo più ambizioso dall’accordo sul clima di Parigi del 2015, il più importante trattato internazionale degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale. Non significa però che l’accordo di Parigi sia fallito, ha sottolineato la segretaria generale della WMO Celeste Saulo: si potrà considerare sfumato solo se la temperatura media globale sarà superiore di 1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale per almeno vent’anni. Se si considerano gli ultimi vent’anni le medie sono ancora al di sotto del limite.

Il limite di 1,5 °C è più politico che scientifico, ma ha un forte valore simbolico: durante la COP21, la conferenza sul clima delle Nazioni Unite durante la quale l’accordo venne ultimato, fu scelto sotto le pressioni dei paesi più colpiti dalle conseguenze negative della crisi climatica e tuttora, nonostante sembri sempre più difficile riuscire a rispettarlo, la comunità internazionale sta cercando di non superarlo.

L’anno scorso l’Organizzazione meteorologica mondiale aveva stimato come molto probabile che la temperatura media globale, calcolata su un anno intero, sarebbe stata superiore di più di 1,5 °C rispetto all’epoca preindustriale entro il 2027.

Il rapporto della WMO dice anche che i dieci anni compresi tra il 2015 e il 2024 risulteranno il decennio più caldo mai registrato, e segnala che una serie di fenomeni legati al riscaldamento globale stanno accelerando: la perdita di ghiaccio dei ghiacciai, l’innalzamento del livello del mare e il riscaldamento degli oceani. Tra il 2014 e il 2023 il livello del mare medio globale è aumentato di 4,77 millimetri all’anno, più del doppio del tasso di aumento registrato tra il 1993 e il 2002. Per quanto riguarda i ghiacciai, il rapporto dice che nel 2023 hanno perso una massa di ghiaccio pari al quintuplo dell’acqua contenuta nel mar Morto, in Medio Oriente: dal 1953, cioè da quando si è cominciato a stimare la perdita di massa dei ghiacciai, non c’era mai stata una diminuzione di portata comparabile.

Il precedente anno più caldo mai registrato era stato il 2023.