Nel 2022 le temperature medie degli oceani sono aumentate ancora

Per il settimo anno consecutivo: le grandi masse d'acqua del pianeta non erano mai state così calde da quando le misuriamo

Nella scala di rossi le aree degli oceani dove nel 2022 le temperature superficiali sono state superiori alla media del periodo 1981-2010 (Da "Another Year of Record Heat for the Oceans" di L. Cheng e altri, Advances in Atmospheric Sciences)
Nella scala di rossi le aree degli oceani dove nel 2022 le temperature superficiali sono state superiori alla media del periodo 1981-2010 (Da "Another Year of Record Heat for the Oceans" di L. Cheng e altri, Advances in Atmospheric Sciences)
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Nel 2022, per il settimo anno consecutivo, le temperature medie degli oceani sono aumentate e hanno raggiunto i valori massimi dagli anni Cinquanta, quando si cominciarono a registrare con sistematicità. Lo dice il nuovo studio di un gruppo di ricerca internazionale composto da 16 istituzioni scientifiche del mondo che da anni tiene sotto controllo i dati complessivi sugli oceani, pubblicato sulla rivista Advances in Atmospheric Sciences.

Il gruppo di ricerca, di cui fanno parte anche due enti italiani, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (INGV), ha rilevato particolari aumenti delle temperature nei primi 2.000 metri di profondità di quattro grandi bacini in particolare: le parti settentrionali dell’oceano Pacifico e dell’oceano Atlantico, il mar Mediterraneo e gli oceani meridionali, quelli più vicini all’Antartide. In queste zone sono state registrate le temperature più alte dagli anni Cinquanta.

In generale, è stato stimato che nel 2022 il contenuto di energia termica dell’oceano tra la superficie e i 2.000 metri di profondità è aumentato di circa 10 zetta joule: è un valore equivalente a più o meno cento volte la produzione mondiale di elettricità nel 2021, hanno spiegato l’ENEA e l’INGV.

L’aumento delle temperature marine non è un evento straordinario e passeggero ed è legato al cambiamento climatico causato dalle attività umane. Il riscaldamento globale infatti non riguarda solo l’atmosfera, ma anche le acque degli oceani, che diventando più calde fanno aumentare il livello del mare. L’innalzamento del livello dei mari infatti non è dovuto alla sola fusione dei ghiacci continentali dell’Antartide e delle terre più settentrionali come la Groenlandia, ma anche alla dilatazione termica dell’acqua: se aumenta la temperatura, aumenta il suo volume.

L’aumento delle temperature ha comunque anche altre conseguenze, come la maggiore intensità delle tempeste, soprattutto degli uragani: tanto più sono caldi gli strati superficiali dell’acqua, maggiore è l’energia che può generare precipitazioni particolarmente intense. Inoltre le zone marine più salate lo diventano ancora di più, causando problemi agli animali e ai vegetali che ci vivono, dato che ogni organismo marino ha precisi intervalli di salinità e temperatura all’interno dei quali può vivere e riprodursi.

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