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  • Sabato 15 giugno 2024

Alla fine la parola «aborto» non c’è, nel comunicato finale del G7

Se n'era parlato per giorni: l'ha spuntata la posizione molto conservatrice di Giorgia Meloni

(Christopher Furlong/Pool Photo via AP)
(Christopher Furlong/Pool Photo via AP)
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Secondo quanto raccontato da diversi giornali le discussioni più animate avvenute durante il G7 in corso in questi giorni in Puglia hanno riguardato l’interruzione di gravidanza. Sembra infatti che il governo italiano guidato da Giorgia Meloni, che quest’anno controlla la presidenza di turno del G7, abbia insistito molto per togliere ogni riferimento all’aborto dal comunicato finale, scontrandosi soprattutto col presidente francese Emmanuel Macron e con le delegazioni di Canada e Stati Uniti. Gli sforzi di Meloni hanno raggiunto l’obiettivo. Venerdì sera è stato pubblicato il comunicato finale del G7 – che formalmente si concluderà solo oggi, dopo alcuni incontri bilaterali fra i leader – e la parola «aborto» non c’è.

Il G7 di quest’anno, cioè la riunione dei capi di Stato e di governo di sette tra le democrazie più influenti al mondo, è stato del resto piuttosto interlocutorio. Giovedì, durante il primo giorno di incontri, è stato approvato un nuovo prestito all’Ucraina da più di 50 miliardi di euro per sostenere la resistenza militare all’invasione russa e avviare la ricostruzione della sua economia. Nei giorni successivi non sono state prese decisioni ugualmente rilevanti, e questo potrebbe aver lasciato spazio a tensioni e polemiche politiche.

Meloni ha da sempre posizioni molto conservatrici sull’interruzione di gravidanza e i diritti della comunità LGBTQ+, decisamente più a destra rispetto al resto dei capi di stato e di governo dell’attuale G7, anche quelli conservatori come il primo ministro britannico Rishi Sunak.

Macron invece ha posizioni molto più progressiste: a marzo la Francia è stato il primo paese al mondo a inserire il diritto all’aborto nella propria Costituzione. Fra le altre cose Macron sta anche vivendo un momento politico molto delicato: appena qualche giorno fa dopo il pessimo risultato del suo partito alle elezioni europee ha sciolto l’Assemblea nazionale e fissato le elezioni legislative per il 30 giugno.

Secondo la ricostruzione di Euronews, nei giorni precedenti alla riunione dei capi di stato e di governo gli “sherpa” di Francia e Canada avevano insistito per inserire nel comunicato finale una frase specifica, un impegno dei leader ad «affermare l’importanza di preservare e garantire un accesso effettivo a un’interruzione di gravidanza sicura e legale». Era un’espressione simile, e in certi passaggi ancora più netta, a quella concordata nel comunicato finale del G7 del 2023, tenuto in Giappone (il primo G7 di Meloni da presidente del Consiglio).

La proposta di Francia e Canada però è stata molto contrastata dagli “sherpa” italiani, ha scritto Reuters, e sembra che una discussione simile si sia tenuta anche fra i leader. Politico ha scritto esplicitamente che secondo diverse fonti diplomatiche Meloni stessa ha chiesto di rimuovere l’espressione «interruzione di gravidanza sicura e legale» dal comunicato finale.

Alla fine si è trovato un compromesso che secondo un funzionario statunitense sentito da Agence France-Presse riflette una mediazione proposta dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Nel comunicato finale non viene citata la parola «aborto», ma si parla più genericamente di assicurare «i diritti sessuali e riproduttivi legati alla salute per tutti».

Anche sui diritti della comunità LGBTQ+ il comunicato del G7 di quest’anno contiene posizioni meno progressiste rispetto a quello concordato nel 2023 in Giappone, in cui i leader si erano impegnati ad accogliere «la diversità, inclusa quella che riguarda gli orientamenti sessuali e l’identità di genere». Nel comunicato del 2024 è sparito ogni riferimento all’identità di genere, un tema molto importante per la comunità LGBTQ+, soprattutto quella transgender. Meloni e l’estrema destra europea ormai da più di dieci anni criticano la cosiddetta “teoria del gender” per esprimere ostilità a un’espansione dei diritti della comunità LGBTQ+.

Le polemiche fra Meloni e Macron sono proseguite poi nelle varie interviste date dopo le riunioni di venerdì. Macron ha detto che la Francia «sostiene la parità fra uomini e donne, ma non è un’opinione condivisa da tutto lo spettro politico». Meloni invece davanti ad alcuni giornalisti ha accusato Macron di volere usare il G7 per fare «campagna elettorale».