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  • Mercoledì 22 maggio 2024

Cos’è e cosa fa Oaktree, il nuovo proprietario dell’Inter

È una società che gestisce i patrimoni di aziende, fondazioni e fondi sovrani per oltre 175 miliardi di euro; rilancia società in difficoltà economiche e possiede già una squadra di calcio francese, il Caen

(AP Photo/Luca Bruno)
(AP Photo/Luca Bruno)
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La squadra di calcio dell’Inter ha un nuovo proprietario: la società statunitense Oaktree Capital Management, che ha rilevato il 99,6 per cento delle quote dalla famiglia Zhang come pegno per un prestito fatto nel 2021 e non restituito entro la scadenza del 21 maggio. Oaktree fu fondata nel 1995 a Los Angeles, in California, ed è una società di gestione patrimoniale, alla quale aziende e altre società affidano i propri soldi per investirli in modo da renderli redditizi. Oggi Oaktree gestisce un patrimonio di 192 miliardi di dollari, cioè oltre 175 miliardi di euro al cambio attuale.

Tra i suoi clienti ci sono sessantacinque dei cento più grandi fondi pensionistici statunitensi, oltre cinquecento aziende da tutto il mondo, duecentosettantacinque fondazioni e quindici fondi sovrani. Nel 2019 la società canadese Brookfield Corporation, che fa una cosa simile a quella di Oaktree, ha acquistato il 62 per cento delle azioni proprio di Oaktree per poco meno di 4,5 miliardi di euro, diventando una delle più grandi società di gestione patrimoniale al mondo, con circa 900 miliardi di dollari in gestione. Brookfield possiede quindi la maggioranza delle quote di Oaktree, che però continua a operare in autonomia.

Oaktree ha già degli investimenti nel mondo dello sport. Dal 2020 possiede l’80 per cento del Caen, una squadra francese che gioca in Ligue 2, l’equivalente della nostra Serie B. Come scrive la Gazzetta dello Sport, Oaktree è riuscito a sistemare la situazione economica del club, che quando fu acquistato era appena retrocesso in Ligue 2 e aveva molti problemi di bilancio. Per farlo aveva razionalizzato i costi, licenziando il 40 per cento dei dipendenti e diminuendo il cosiddetto “monte ingaggi” (la cifra spesa per pagare gli stipendi dei calciatori) e ha puntato sul player trading, cioè la valorizzazione e la cessione dei giocatori a cifre più alte rispetto a quelle di acquisto.

Dopo una prima stagione in cui il Caen ha rischiato addirittura di retrocedere di nuovo, nei tre anni successivi sono arrivati un settimo, un quinto e un sesto posto, risultati buoni ma non sufficienti per tornare in Ligue 1. Anche fuori dall’ambito sportivo, tra le cose che fa Oaktree c’è quella di rilanciare economicamente le società che per qualche motivo sono messe male, e si può dire che con il Caen questo obiettivo sia stato in parte raggiunto perché oggi il club è più stabile, anche se non è stato promosso in Ligue 1. Adesso la società statunitense starebbe cercando un compratore a cui cedere il Caen: anche con l’Inter farà così, bisogna capire se proverà a farlo subito o se prima resterà proprietaria per qualche anno.

Le altre partecipazioni sportive di Oaktree riguardano le quote di minoranza che uno dei co-fondatori della società, Stephen Kaplan, possiede nella squadra di calcio gallese dello Swansea (che gioca la Championship, la seconda divisione inglese) e nei Memphis Grizzlies, che giocano in NBA, il principale campionato di basket nordamericano. Un altro dei co-fondatori, Bruce Karsh, ha una quota di minoranza (cioè possiede una piccola parte) di un’altra squadra della NBA, i Golden State Warriors.