Un uomo è stato incriminato per l’attentato al primo ministro slovacco Robert Fico
Il ministro dell'Interno ha detto che l'attacco aveva motivazioni politiche, ma non ha diffuso dettagli sull'identità dell'aggressore: Fico è ricoverato in condizioni gravi ma stabili
Mercoledì il primo ministro slovacco Robert Fico è stato ferito gravemente in un attentato: il personale dell’ospedale in cui è ricoverato ha detto che è in condizioni gravi ma stabili. L’uomo che lo ha aggredito è stato arrestato sul posto poco dopo l’attacco, e giovedì è stato formalmente incriminato: il ministro dell’Interno, Matus Sutaj Estok, ha detto che l’attacco aveva motivazioni politiche, ma non ha diffuso dettagli sulla sua identità. Estok ha aggiunto che l’uomo ha agito da solo e non faceva parte di qualche organizzazione.
Fico era stato raggiunto da tre colpi d’arma da fuoco nella cittadina di Handlová, 180 chilometri a nord-est della capitale Bratislava, ed era subito stato portato in ospedale, dove le sue condizioni erano state descritte come critiche. Giovedì mattina la direzione dell’ospedale ha fatto sapere che l’operazione chirurgica di Fico è durata cinque ore, ha coinvolto due squadre di medici, che il primo ministro aveva diverse ferite e che al momento è ricoverato in terapia intensiva. Giovedì pomeriggio il presidente neoeletto slovacco Peter Pellegrini ha detto di aver parlato con Fico, e ha confermato che è in condizioni gravi. Quello contro Fico è stato il primo tentativo di assassinio di un politico così importante nella storia recente della Slovacchia, un paese indipendente dal 1993.
Fico ha 59 anni, è il leader del partito populista di sinistra filorusso Smer ed è il primo ministro della Slovacchia dallo scorso ottobre, ma aveva già ricoperto il ruolo dal 2006 al 2010 e dal 2012 al 2018. Mercoledì si trovava a Handlová, nella parte centrale del paese, per un incontro tra i membri del governo organizzato alla Casa della Cultura, un teatro e centro congressi nel centro della città. Al termine dell’incontro, attorno alle 15, era uscito in strada per salutare alcuni suoi sostenitori radunati davanti all’edificio, prima di salire in auto e ripartire.
A quel punto un uomo lo ha chiamato da dietro le transenne usando l’appellativo “Robo”, un diminutivo del suo nome, e poi gli ha sparato contro cinque colpi d’arma da fuoco, di cui solo tre lo hanno colpito. Dopo essere caduto a terra, Fico è stato subito caricato su un’auto dagli agenti del suo servizio di sicurezza: al contempo la persona che aveva sparato è stata immobilizzata dalle forze dell’ordine e da alcuni presenti.
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Inizialmente non era chiaro quanto gravi fossero le condizioni di salute del primo ministro slovacco. Poco dopo l’attentato, tuttavia, la sua pagina Facebook ha pubblicato un comunicato in cui si leggeva che era «stato colpito più volte» ed era «in pericolo di vita». Il comunicato specificava che Fico era stato trasportato in elicottero all’ospedale più vicino, quello di Banská Bystrica, a una trentina di chilometri da Handlová, perché la gravità delle sue condizioni richiedeva un intervento d’urgenza e non c’era tempo di andare a Bratislava.
Nel pomeriggio di mercoledì per diverse ore non ci sono più state notizie sulla salute di Fico, che secondo le squadre di emergenza che lo avevano soccorso durante il trasporto in ospedale era cosciente e parlava. Nel frattempo il giornale slovacco Denník N ha scritto che era stato ferito all’addome e al braccio sinistro, mentre secondo la tv slovacca Markíza al personale del pronto soccorso di Banská Bystrica era stato ordinato di non diffondere informazioni ed erano stati sequestrati i cellulari.
Alla fine, in una conferenza stampa tenuta attorno alle 20, il ministro della Difesa Robert Kaliňák ha detto che le sue condizioni di salute erano «molto gravi», mentre la ministra della Salute Zuzana Dolinková ha detto che stava «lottando per la sua vita». Attorno alle 22 il vice primo ministro Taraba ha detto che era stato sottoposto a operazioni chirurgiche lunghe diverse ore e che in base a quanto appreso «sopravviverà».
L’uomo che gli ha sparato è stato subito arrestato. La polizia non ha ancora confermato la sua identità, ma già da mercoledì i media slovacchi hanno diffuso alcune informazioni sul suo conto, che però vanno prese con una certa cautela.
Secondo i media del paese si chiamerebbe Juraj Cintula, avrebbe 71 anni e sarebbe una ex guardia di sicurezza di un centro commerciale: sarebbe stato regolarmente in possesso dell’arma con cui ha sparato a Fico. Il quotidiano slovacco Dennik N scrive che sarebbe originario di Levice, una piccola città a una cinquantina di chilometri da Handlová, che si definisce uno scrittore e che sarebbe un membro dell’Associazione degli scrittori slovacchi (che in un comunicato ha condannato l’aggressione).
Analizzando il suo profilo su Facebook, il giornalista investigativo ungherese Szabolcs Panyi ha scritto che l’uomo sembrerebbe un simpatizzante di Slovenskí Branci, un gruppo paramilitare filorusso noto per i legami con il governo di Vladimir Putin, sospettato tra le altre cose di aver cercato di reclutare uomini in Slovacchia. La tv slovacca Markíza ha detto inoltre che alcune settimane fa l’uomo aveva criticato il governo di Fico in alcuni video pubblicati su YouTube, e in particolare la sua proposta di abolire la Radio e Televisione della Slovacchia (RTVS), l’emittente pubblica del paese.
Gli alleati di Fico hanno imputato parte delle responsabilità dell’attacco al primo ministro ai «media progressisti», accusandoli di aver creato un ambiente ostile nei suoi confronti e nei confronti delle sue politiche populiste.