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  • Lunedì 22 aprile 2024

Le grosse manifestazioni in Colombia contro il presidente

Gustavo Petro, di sinistra, è stato contestato da decine di migliaia di persone per la riforma del settore sanitario e per i colloqui di pace con i gruppi politici armati

Le manifestazioni a Medellín (EPA/Luis Eduardo Noriega Arboleda)
Le manifestazioni a Medellín (EPA/Luis Eduardo Noriega Arboleda)

Domenica in venti città della Colombia ci sono state grosse manifestazioni contro il presidente di sinistra Gustavo Petro, eletto poco meno di due anni fa. Alle proteste organizzate dalle opposizioni e da varie associazioni di medici e infermieri hanno partecipato decine di migliaia di persone: erano complessivamente 250mila, secondo quanto confermato dallo stesso Petro. Alcune delle questioni al centro delle proteste erano la riforma del settore sanitario e i colloqui di pace con gli ultimi gruppi politici armati presenti in Colombia, resi problematici da vari episodi di violenza.

Petro è il primo presidente di sinistra nella storia della Colombia: nel giugno del 2022 aveva ottenuto questo risultato alla guida della coalizione di forze di sinistra Pacto Histórico, che raccoglie partiti e movimenti prima poco rappresentati o minoritari nella politica colombiana. Sin dai primi mesi al governo però la coalizione ha mostrato divisioni interne, e la popolarità di Petro è diminuita. A ottobre 2023 la sinistra ha perso le elezioni locali quasi ovunque e soprattutto nelle grandi città.

(EPA/Luis Eduardo Noriega Arboleda)

Le manifestazioni di domenica sono state le più partecipate da quando Petro è presidente. Nella capitale Bogotà hanno sfilato sotto la pioggia circa 50mila persone: molti indossavano bandiere colombiane, altri camici da dottori. Il sistema sanitario colombiano è in profonda crisi, con scarsità di medicinali e tempi di attesa per i pazienti molti lunghi, ma la riforma di Petro, che punta a ridurre l’influenza delle compagnie private di assicurazione e favorire il settore pubblico, è contestata.

Petro è criticato anche per il progetto definito “pace totale” con i gruppi armati ancora attivi, con l’accusa di voler fare a questi ultimi troppe concessioni. Le opposizioni sono contrarie anche alla riforma delle pensioni: anche in questo caso il progetto di Petro è di rendere il settore meno dipendente dalle compagnie private.

Il presidente ha riconosciuto che la proteste sono state molto partecipate in tre grandi città (Medellín, Bogotá e Bucaramanga) ma ha definito «deboli» le altre. Ha annunciato altre manifestazioni, questa volta a sostegno del governo, per il 1° maggio.

Le proteste a Bogotà (AP Photo/Fernando Vergara)