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  • Lunedì 30 ottobre 2023

Brutte notizie per la sinistra colombiana del presidente Gustavo Petro

Alle elezioni locali di domenica è andata male e non ha vinto in nessuna grande città: i partiti tradizionali sono tornati a vincere

Il presidente Gustavo Petro al voto (AP Photo/Ivan Valencia)
Il presidente Gustavo Petro al voto (AP Photo/Ivan Valencia)
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Domenica si sono tenute in Colombia le elezioni locali per eleggere oltre 1110 sindaci e 32 governatori di altrettante province. Il voto era considerato una specie di test sulla popolarità del presidente di sinistra Gustavo Petro, eletto 16 mesi fa con un risultato per certi versi sorprendente. Petro è il primo presidente di sinistra nella storia della Colombia: nel giugno del 2022 aveva ottenuto questo risultato alla guida della coalizione di forze di sinistra Pacto Historico, che raccoglie partiti e movimenti prima poco rappresentati o minoritari nella politica colombiana. Aveva sconfitto un candidato populista, a sua volta espressione di un partito “nuovo”, mentre le forze politiche tradizionali del paese e soprattutto quelle liberali e conservatrici erano rimaste escluse anche dal ballottaggio.

Alle elezioni di domenica Pacto Historico non ha vinto in nessuna delle grandi città, ha eletto solo due governatori e non sarà maggioranza in nessuna assemblea locale.

I risultati sono stati invece molto più positivi per le forze politiche tradizionali – Liberali, Conservatori, Centro Democratico, Cambio Radicale, La U – e sono stati interpretati come un’interruzione del processo di rinnovamento politico che aveva avuto il suo culmine nelle elezioni presidenziali ma che era cominciato già nelle precedenti elezioni locali del 2019.

Al tempo stesso non c’è una singola forza politica che possa dirsi davvero vincitrice delle elezioni di domenica. La campagna elettorale era stata per lo più incentrata sui problemi della sicurezza (ci sono stati anche 104 atti violenti contro i candidati) e dell’aumento del costo della vita (l’inflazione è vicina al 10 per cento su base annua). Gli elettori sembrano avere premiato i candidati che avevano insistito molto su questi due punti, e non su quelli che avevano promesso grossi cambiamenti e riforme.

Un elemento significativo uscito delle elezioni è che nessuna grande città colombiana sarà ora governata da un sindaco che fa parte della coalizione del presidente Petro. Nella capitale Bogotà ha vinto Carlos Fernando Galán, candidato che appartiene al centrosinistra tradizionale, a Medellin Federico Gutiérrez, esponente del centrodestra che fa riferimento all’ex presidente Alvaro Uribe, e a Cali e Branquilla i due nuovi sindaci sono espressione di partiti di centrodestra liberisti legati al mondo delle aziende.

Il nuovo sindaco di Bogotà Carlos Fernando Galán (AP Photo/Ivan Valencia)

La Colombia è un paese in cui le differenze da regione a regione sono consistenti, per conformazione geografica e a causa di uno sviluppo economico molto poco uniforme. È una caratteristica che ha favorito la nascita di centri di potere molto forti, con gruppi storici di famiglie che possiedono o gestiscono le grandi imprese locali e che hanno enormi influenze sulla politica. È per questo che in Colombia le elezioni locali hanno spesso risultati molto differenti da quelli nazionali.

In generale la sinistra che fa capo a Petro è andata male, probabilmente anche a causa delle divergenze che erano emerse nel corso dell’ultimo anno, tanto che in alcune grandi città dove si votava la coalizione si è presentata divisa. Uno dei risultati significativamente peggiori dal punto di vista politico è stata la sconfitta a Bogotà, dove Petro era stato sindaco. Il candidato del Pacto Historico, Gustavo Bolívar, è finito terzo, raccogliendo anche meno voti dell’indipendente Juan Daniel Oviedo.

La città di Bogotà e il sistema di cabinovie del quartiere Ciudad Bolivar (AP Photo/Fernando Vergara, File)

Un anno fa l’elezione di un presidente progressista con un passato rivoluzionario come Gustavo Petro era stata vissuta come una svolta storica nella politica del paese. In questi mesi il suo governo ha però incontrato varie difficoltà e molte delle riforme centrali della sua proposta politica non sono ancora state approvate per mancanza di un sostegno parlamentare stabile: è il caso delle riforme dei sistemi pensionistici, sanitari e del lavoro.

A questo si è aggiunto un grave scandalo che ha portato all’arresto del figlio del presidente, Nicolás Petro Burgos, politico a livello locale e accusato di aver ricevuto denaro da alcuni narcotrafficanti.

Il governo Petro invece vanta fra i suoi successi l’avanzamento del processo di pace con gli ultimi gruppi politici armati presenti in Colombia e l’avvio di una radicale riforma agraria. Il gradimento a livello nazionale del presidente si mantiene buono, intorno al 40 per cento, ma queste ultime elezioni hanno confermato che il processo di rinnovamento della politica colombiana continua a essere molto fragile.

– Leggi anche: La storia del gruppo rivoluzionario armato di cui fece parte Gustavo Petro