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  • Mercoledì 3 aprile 2024

Un’assemblea con 25mila persone nello stadio del Fenerbahçe

Tifosi e soci della squadra di Istanbul dovevano votare, per alzata di mano, se andarsene o meno dal campionato turco: alla fine hanno deciso di restare, almeno fino a fine stagione

I tifosi del Fenerbahce con le mani alzate durante la votazione (REUTERS/Umit Bektas)
I tifosi del Fenerbahce con le mani alzate durante la votazione (REUTERS/Umit Bektas)
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Martedì circa 25mila tifosi e soci della squadra turca di calcio del Fenerbahçe si sono riuniti nello stadio Ülker di Istanbul, dove la squadra gioca abitualmente le partite di casa. Non erano lì per guardare una partita, ma per partecipare a un’assemblea del club e votare sulla decisione di lasciare o meno la Türkiye Süper Lig, il massimo campionato di calcio turco, per protesta con la federazione nazionale dopo una serie di episodi di violenza che avevano riguardato la squadra e dopo alcune decisioni controverse sempre della federazione. Alla fine hanno deciso, per alzata di mano, che il Fenerbahçe continuerà a giocare nel campionato turco almeno fino alla fine della stagione, quando verrà fatta una scelta definitiva.

La scena del voto è abbastanza notevole: il vicepresidente, Erol Bilecik, si rivolge alle 25mila persone nello stadio e chiede «chi dice sì?» (a restare nel campionato turco), e molte persone alzano la mano; poi subito dopo chiede «chi dice no?»: le mani alzate sono evidentemente molte meno e il risultato della votazione è dato per acquisito.

(il momento della votazione, poco dopo il minuto 12:10)

«In tutti i nostri incontri, ritirarsi dal campionato era l’ultima scelta. Togliamo questa opzione dal tavolo fino all’assemblea generale di fine stagione», ha detto Ali Koc, il presidente del Fenerbahçe. Se il Fenerbahçe dovesse infine ritirarsi, non è chiaro dove andrebbe a giocare: ci sarebbe la possibilità, molto remota a dire il vero, di unirsi a un campionato straniero (si è parlato della Liga spagnola, o dei campionati francese o belga), oppure potrebbe ripartire dalle serie minori turche. In quest’ultimo caso, però, secondo Koc non si risolverebbe il problema: «La gente pensa che nelle serie inferiori dovremmo occuparci delle stesse cose che affrontiamo qui», ha detto il presidente.

Il voto era stato deciso in particolare dopo quello che era successo domenica 17 marzo durante la partita di campionato tra Trabzonspor e Fenerbahçe, quando i tifosi della squadra di casa avevano invaso il campo e aggredito i giocatori e lo staff del Fenerbahçe. In generale, nell’ultimo periodo nel calcio turco ci sono state molte situazioni di violenza: a dicembre, per esempio, il campionato turco era stato sospeso perché l’arbitro Halil Umut Meler era stato aggredito al termine della partita tra Ankaragücü e Rizespor (il presidente dell’Ankaragücü gli aveva dato un pugno).

I tifosi del Fenerbahçe hanno contestato molto anche la decisione della federazione turca di giocare la Supercoppa di Turchia tra Fenerbahçe e Galatasaray (le due squadre più vincenti del calcio turco) in Arabia Saudita, come accaduto per le ultime due edizioni della Supercoppa italiana. La partita era prevista per lo scorso 29 dicembre ma alla fine non si era giocata, perché sia i tifosi sia le squadre si erano opposti alle richieste delle autorità arabe, che non volevano che allo stadio venissero esposti o cantati messaggi politici di alcun tipo.

Gli organizzatori avevano così deciso di non suonare l’inno turco e di vietare che fosse esposto uno striscione con la frase Pace in casa, pace nel mondo, pronunciata dal primo presidente turco, Mustafa Kemal Atatürk. Non accettando i divieti, le squadre si erano infine rifiutate di scendere in campo. Ora la partita è stata rinviata al 7 aprile ed è in programma a Şanlıurfa, una città nel sud-est della Turchia. Il Fenerbahçe però, sempre in segno di protesta contro la federazione, ha minacciato di non schierare la squadra, o di schierare i giocatori delle giovanili.

Durante l’assemblea, che per essere ritenuta valida prevedeva la presenza di almeno 22.588 soci, il Fenerbahçe ha mostrato un video lungo quasi mezz’ora ripostato poi sui propri profili social con la didascalia «Ecco le ragioni della nostra grande ribellione». Nel video, inviato anche alla Fifa e alla Uefa, le federazioni calcistiche mondiale ed europea, si vedono principalmente gli episodi di violenza che hanno coinvolto i giocatori e i tifosi del Fenerbahçe (aggressioni di altre tifoserie, ma anche della polizia) e le decisioni arbitrali che il club ritiene siano andate in suo sfavore.

Il Fenerbahçe è al momento secondo nel campionato turco, con cinque punti di distanza dalla prima in classifica, il Galatasaray, rispetto alla quale però ha giocato una partita in meno. È inoltre ancora in corsa per vincere la Conference League, la terza competizione europea per club: nei quarti di finale affronterà la squadra greca dell’Olympiakos. Nel Fenerbahçe ci sono molti calciatori che hanno giocato in passato in Serie A, come il difensore italiano Leonardo Bonucci e l’attaccante bosniaco Edin Džeko.